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Sharon…poi il ricordo e l’orrore.

Creato il 11 gennaio 2014 da Lucaralla @LAPOZZANGHERA

La morte non e’ mai cosa bella,ne’ tantomeno da augurarla a qualcuno.

Oggi muore Ariel Sharon,ex primo ministro israeliano.

Lo leggo su Sky.

Attendo nella mia mente,un filo di unione tra lui e la sua opera politica e….ricordo.

Ricordo il massacro di Sabra e Shatila,orrendo e vigliacco allo stesso tempo.

Eccone una nota,per ricordare nel giorno della sua morte,cio’ che fece Sharon e cio’ che avvenne allora nei campi profughi.

ACCADDE 31 ANNI FA NEI 2 CAMPI RIFUGIATI DI SABRA E SHATILA, ALLA PERIFERIA DI BEIRUT. CIRCA 3.000 CIVILI – TRA CUI DONNE E BAMBINI – FURONO ASSASSINATI FRA IL 16 E IL 18 SETTEMBRE 1982 dalle miilizie cristiano-falangiste libanesi, con la copertura dell’esercito israeliano che aveva invaso il Paese dei Cedri il 6 Giugno sotto la direzione dell’allora ministro della difesa israeliano Ariel Sharon. Dopo l’evacuazione da Beirut dell’Olp e dei guerriglieri agli ordini del presidente Yasser Arafat – prevista dagli accordi di cessate il fuoco mediati dagli Stati uniti – i profughi palestinesi erano rimasti senza alcuna protezione, esposti alle vendette dei loro nemici. La scintilla fu la morte in un attentato del neo presidente libanese, il leader falangista con simpatie fasciste Bashir Gemayel, salito al potere con l’appoggio degli occupanti israeliani. Sharon ripeteva a ogni occasione che duemila «terroristi» palestinesi restavano nascosti nei campi per i rifugiati. Per i falangisti quelle parole furono una sorta di via libera. Il massacro fu attribuito a loro ma senza la complicità dell’esercito israeliano, che circondò i due campi e lasciò entrare e «lavorare» indisturbati i miliziani, la strage non sarebbe potuta avvenire. In molti furono uccisi con asce e pugnali, i corpi seviziati. I feriti finiti in modo orribile mentre il mondo era tenuto all’oscuro di tutto. Si scoprì la strage solo a cose fatte. «Ce lo dissero le mosche» scrisse il giornalista britannico Robert Fisk in un famoso reportage riferendosi agli insetti che assediavano il campo profughi con i corpi delle vittime in putrefazione. Trentuno anni dopo il massacro di Sabra e Shatila resta impunito, nessuno ha pagato. Gli Stati Uniti sono rimasti in silenzio di fronte a un crimine contro l’umanità commesso da loro amici e alleati. La memoria però non muore. Sabra e Shatila non saranno mai dimenticati. ( Articolo di Michele Giorgio – Pubblicato su Il Manifesto.”

Le mosche lo dissero,il mondo seppe dopo.

Una mattanza umana,degna dei tempi dei nazisti,senza gas pero’.

Una caccia all’uomo,ai bambini e alle donne,rendendo giustizia per un atto da vendicare.

A volte nella tomba ti porti i tuoi peccati e il sangue di molte vittime innocenti.



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