Opera prima dell'ormai famoso regista, ad anni di distanza assume tutti i connotati del prequel di quanto poi fatto in tanti famosi film, diversi dei quali qui presenti.
Storia di neri, nella Brooklyn nera, di giovani.
Nola Darling (chissà poi perché nel titolo italiano è diventata Lola, mha?!?) è una bella ragazza disinibita, che si divide tra 3 amanti nessuno dei quali fidanzato "ufficiale". Non sono storie di solo sesso, lei prova sentimento per tutti e 3, ma è come se ognuno di loro a lei risulti incompleto.
Sono giovani molto diversi tra loro, come a rappresentare l'universo degli afroamericani dell'epoca. Jamie è un bravo ragazzo, molto serio, lavoro dignitoso, quello che più di tutti desidera il rapporto esclusivo nel senso più classico del termine. Mars è piccoletto e vispo (è lo stesso Spike Lee), disoccupato e con un look da rapper, non ha aspettative particolari né verso Nola né verso la vita, ma è molto simpatico e brillante. Greer è un modello, attento al corpo e poco alla mente, abbiente e con una volontà d'emanciparsi dal quartiere-ghetto al punto di chiamare "negri" i 2 rivali e considerarsi per Nola come un pigmalione. Tra i pretendenti di Nola occorre citare anche un'amica lesbica.
Spike Lee e Tracy Camilla Johns
Ne viene fuori un ritratto complessivo strano, con quel modo di ritrarre i personaggi "alla Spike". Nola è un concentrato di modernità, gli uomini invece appaiono, nel rapporto con lei, diversi tra loro e al tempo stesso convenzionali nel rapporto con l'altro sesso. Li inviterà il giorno del ringraziamento tutti a casa sua e quella sarà una svolta, una situazione che a lei sembra normale per gli altri, in particolare per Jamie, diventerà intollerabile. Nonostante il suo spirito emancipato non potrà fare a meno di dover fare alla fine una scelta, stranamente verso l'unico che le ha fatto realmente del male.
Bello, merita la visione, già modernissimo ai primordi Spike Lee.