Meglio zitti che male accompagnati
Avere un figlio musicista e musicologo, che si è potuto dedicare all’arte solo dopo un fallimentare esperimento scientifico (inteso come liceo) e con due anni di ritardo sui compagni (intesi come pivelli che si sono iscritti con lui in prima quando lui aveva l’età per essere in terza), anni di ritardo dovuti al fatto che, in precedenza, quel liceo (musicale) non esisteva…ecco, tutto ciò comporta vantaggi e svantaggi.
I vantaggi sono: il nuovo liceo è in un’altra città, ho il figlio fœra di ball per più tempo; il figliolo è grande, se la cava da solo, non vado più alle udienze individuali, solo a quelle generali, per dare soddisfazione ai poveri insegnanti e per parlare col prof di italiano (grazie, prof, lei è un grande); il figliolo sta usando la scuola su misura dei suoi progetti futuri, cogliendone il meglio (per sé) e macinandolo per ottenere ciò che vuole; non compro più quaderni e penne, tanto lui è grande e i compiti non li fa; si è trovato un lavoro part-time per acquistare gli strumenti che gli servono (intesi come synth, cavi, corde, microfoni e compagnia).
Gli svantaggi sono: lui è grande, i compiti non li fa e i suoi prof mi fanno le menate; oltre ai libri di scuola, sto acquistando tutti quei testi che (secondo lui) servono alla sua formazione culturale e musicale (costano); devo comprare gli spartiti; devo accompagnarlo negli studi di registrazione per registrare le sue composizioni che poi vengono esibite a scuola (all’uopo, ho acquistato un testo sulla meditazione trascendentale: lui registra, io medito nella stanza vicina e, no, il figliolo non ha la patente, e se l’avesse non avrebbe la macchina, quindi…); devo comprare cose e devo capire perché gli servono.
Questa è la premessa.
Il fatto è John Cage. Che in sé stesso è una persona, non un fatto, ma, insomma, è la persona cui è venuto in mente di comporre 4’33″, per qualsiasi strumento.
L’opera consiste nel non suonare lo strumento (per questo è per qualsiasi strumento).
Ora, lasciando da parte tutte le considerazioni filosofiche, questa è una delle opere scelte dal figliolo per il saggio di fine anno.
Perciò il figliolo, ieri, ha cercato un cronometro, di quelli con le lancette, di quelli che non fanno “beep” quando inizi a contare e “boop” quando smetti, se no che silenzio è?
Il saggio è domani sera.
No, per dire che era una settimana che il figliolo la menava con frasi del tipo:
“Ma tu non hai un cronometro?”, buttate lì tra una frittata e una partita con la Playstation.
Ora, lo so che voi vi direte subito: perché non hai approfondito la cosa?
Ma il fatto è che frasi del genere mio figliolo le butta lì spesso, e poi si perdono (come lacrime nella pioggia, spero sempre io).
Tipo: “Non hai un libro di William Seward Burroughs?”
“Non abbiamo in casa un cavo di due metri e cinquanta con un jack stereo da 3.5 mm?”
“Dove posso trovare una penna a cinque punte per disegnare il rigo musicale?”
“Mi stampi una ventina di pagine di spartiti bianchi?”
“Dove posso trovare un libro di Oliver Sacks che si intitola Musicofilia? In cantina?”
“Perché in casa non abbiamo ‘Silenzio’ di John Cage?”
Comunque, a parte il fatto che siamo tornati a bomba, ieri, durante gli scrutini (miei), il figliolo mi manda un messaggio dove mi dice: guarda la mail.
Ora, a parte il fatto che io avevo in mano il cellulare solo perché la connessione a scuola non funzionava e noi abbiamo le meravigliose pagelle online ma se la connessione non funziona col cavolo che facciamo gli scrutini e io stavo cercando di leggere sullo schermo del cellulare i voti di 24 virgulti per dieci, undici materie (non vi dico la comodità); a parte il fatto che a me, ricevere un messaggio misterioso che mi dice: guarda la mail, mi fa venire il nervoso, perché il messaggio lo vedo, ma se non ho la connessione la mail non la vedo e rimango col mal di pancia finché non scopro che la mail mi dice di comprargli un cronometro con la lancetta; a parte questo, profittando del fatto che abbiamo fatto gli scrutini senza laCapaTórta e ho potuto consultare anche la mail, io il cronometro gliel’ho comprato (quaranta euro).
Dovrebbe arrivare domani pomeriggio. Domani sera c’è il saggio.
Il figliolo suona Schönberg e poi, sbàm, cronometro e 4’33″, per qualsiasi strumento. Credo che lui lo suoni per pianoforte.
Cioè, no.
Cinque minuti fa il suo maestro di piano gli ha scritto che oggi pomeriggio i professori coinvolti nel saggio hanno litigato e hanno deciso che 4’33’’ nun se pò fa. Non è adatto.
Ecco.
Però avremo un cronometro da 40 euro in casa. Evviva.