L’autrice fa salire la tensione pagina dopo pagina. E la sua interpretazione dei lupi mannari è interessante e originale.
Publisher Weekly su Maggie Stiefvater (2009)
Titolo: Shiver (primo capitolo della serie I lupi di Mercy Falls)
Autrice: Maggie Stiefvater
Pagine: 402
Edizione italiana a cura di Rizzoli, collana 24/7
Genere: Urban Fantasy
Trama:
Grace e Sam non si sono mai parlati, ma da sempre si prendono cura l’una dell’altro. Non si conoscono, eppure lei rischierebbe la vita per lui, e lui per lei. Perché Grace, fin da piccola, sorveglia i lupi che vivono nel bosco dietro casa sua, e in particolare uno dotato di magnetici occhi gialli, che negli anni è diventato il suo lupo. E perché Sam da quando era un bambino vive una doppia vita: lupo d’inverno, umano d’estate. Il caldo gli regala pochi preziosissimi mesi da essere umano prima che il freddo lo trasformi di nuovo. Grace e Sam ancora non si conoscono, ma tutto è destinato a cambiare: un ragazzo è stato ucciso, proprio dai lupi, e nella piccola città in cui vive Grace monta il panico, e si scatena la caccia al branco. Grace corre nel bosco per salvare il suo lupo e trova un ragazzo solo, ferito, smarrito, con due magnetici occhi gialli. Non ha dubbi su chi sia, né su ciò che deve fare. Perché Grace e Sam da sempre si prendono cura l’una dell’altro, e adesso hanno una sola, breve stagione per stare insieme prima che gelo torni e si porti via Sam un’altra volta. Forse per sempre.
Giudizio:
Shiver apre la prima trilogia fantasy scritta da Maggie Stiefvater, “I lupi di Mercy Falls”, conclusasi nel 2011 con “Forever”; una storia che racconta l’amore di un’umana nei confronti di un lupo. È la storia di Grace e Sam, uniti da sempre senza nemmeno saperlo. Senza nemmeno conoscersi. “Non mi sono mai piaciuti moltissimo i licantropi”, ha dichiarato l’autrice stessa in un’intervista, uno stralcio riportato sulla copertina dell’edizione italiana curata da Rizzoli, “una notte però ho fatto un sogno con una ragazza e dei lupi. Il resto è la storia di un’ossessione”. Il romanzo è formato da quattrocento pagine circa ed è stato pubblicato e apprezzato in diciassette Paesi a pochi mesi dall’uscita americana, grazie al suo grande successo sul web. Il romanzo si lascia leggere, che sia per il linguaggio diretto e ricco di dettagli o per i dialoghi, tutto sembra essere stato amalgamato nel migliore dei modi dall’autrice, che cerca di assemblare una storia urban fantasy inserendo un elemento originale: il freddo. Publisher Weekly scrive della Stiefvater con entusiasmo, affermando che l’interpretazione dei lupi mannari della scrittrice americana è interessante e originale. A differenza degli altri romanzi sui licantropi, i lupi si trasformano quando comincia a fare freddo e non possono controllarlo. E con il passare delle stagioni rischiano di non trasformarsi più in umani; più inverni trascorrono e più aumenta il rischio che le loro sembianze rimangano quelle del lupo. Per sempre.
È questa la vita di Sam che veglia su una bambina che abita in una casa vicino al bosco; è questa la storia di un lupo che diventa umano solo durante pochi mesi dell’anno, in Estate. La paura più grande di Sam è quella di perdere la capacità di tornare umano e di dimenticare così i suoi sentimenti per Grace.
Non dimentichi niente. Solo che vedi tutto in maniera diversa. Attraverso il cervello di un lupo. Alcune cose perdono di importanza quando sei un lupo. Altre sono emozioni che i lupi non provano. Noi perdiamo quelle. Ma le cose veramente importanti… possiamo ancora aggrapparci a loro. Molti di noi ci riescono.
[Pag. 368]
I lupi sono da sempre gli animali più affascinanti e solitari, per Grace; fino a che non scoppierà la paura a Mercy Falls e in molti daranno la caccia al branco in seguito a un’uccisione. Senza dubbio vi saranno molti colpi di scena che non annoieranno il lettore, nonostante il ritmo misurato e lento ricreato dalle descrizioni di entrambi i punti di vista, quello di Sam e quello di Grace. I loro pensieri si alternano, il lettore – così come lo scrittore – diventa padrone dei personaggi, sa cosa pensano in ogni situazione e comincia a conoscerli davvero. Ma… se il problema è il freddo, perché non trasferirsi in una città con temperature miti e calde rispetto a Mercy Falls? Altra domanda che sorge spontanea e diretta nella mente del lettore. Sembra quasi che il freddo sia la causa scatenante e pare che sia impossibile sfuggire a un triste finale quando si è destinati a trasformarsi in lupi. Ma la cosa rimane comunque in sospeso.
La storia fra Grace e Sam è dolce, piena di ostacoli che vi inteneriranno il cuore. È una di quelle storie che appassiona chi ama rimanere sotto le coperte, con la pioggia che batte sui vetri della finestra, una cioccolata calda sul comodino e il cuore che va riempiendosi di emozioni pagina dopo pagina.
Come molti romanzi urban fantasy, non possiamo dire di trovarci di fronte a un capolavoro. Ci sono pecche e pregi, o pregi che per altri potrebbero risultare pecche; ad esempio il ritmo è un po’ lento, scandito da parole che mirano a concretizzare il sentimento dei protagonisti e non a mostrare al lettore solo ed esclusivamente il mondo magico dei lupi. Il tocco originale, rispetto ad altre storie, c’è.
Consigliato a chi ama vivere emozioni attraverso le pagine di un romanzo e a chi ama la magia dell’Inverno e dei lupi.
Sull’autrice:
Maggie Stiefvater vive in Virginia insieme al marito, ai due figli e un gatto in una grande casa sperduta nel nulla, come ama dire. Pittrice e illustratrice di talento, scrive libri a sfondo fantasy per giovani adulti. Grazie alla serie di “I lupi di Mercy Falls”, ha conquistato un sacco di lettori. Tuttora è impegnata con la stesura di altri, nuovi romanzi.
Laura Buffa