Ciò che mi piace di Londra è che è una città con all’interno tante piccole altre città: i suoi quartieri, i suoi negozi e i vari angoli sono così eterogenei che ce n'è davvero per tutti i gusti.Basti pensare a quante correnti musicali convivono insieme in una stessa area: indie, punk, rock, pop.Ogni volta che torno a Londra mi piace rivisitare i luoghi che più amo e soprattutto scoprirne di nuovi.Uno dei quartieri più densi di attrattive è sicuramente Chelsea: fucina di grandi letterati, ricettacolo di artisti d’ogni genere, santo graal della moda.
Chelsea è la zona frequentata dalla Londra bohemienne e dal jet set internazionale; potete trovare famosissimi ristoranti (ad es. quello di Gordon Ramsey), le porcellane più antiche del Regno Unito (Chelsea China), monumenti ed edifici storici come l’ospedale militare Chelsea Royal Hospital, la Chelsea Public Library o il Chelsea Art Club.Qui è nato il movimento Swinging, qui i Rolling Stones e i Beatles hanno rivoluzionato gli anni '60, da qui sono passati personaggi del calibro di Mick Jagger, David Bowie, Agata Christie o Francis Bacon.Nelle aree principali di Chelsea, Kings Road, Sloane Square e Fulham sorgono mercatini d’antiquariato, caffetterie e gelaterie trendy e, ovviamente, i negozi d’alta moda più lussuosi del paese.Da Cartier a Gucci, da Harvey Nichols a Louis Vuitton, e poi ancora Miu Miu, Versace, Chanel, Prada, Jimmy Choo… la lista è davvero infinita!
Eppure si sa: Londra è controversa, è una commistione di tutto, un guazzabuglio di vari elementi; accanto alle vetrine lussuose, capita di passeggiare per Kings Road ed imbattersi in una boutique dall'aspetto fatiscente e sgangherato, che sembra stia per crollare su se stessa.Ci troviamo al numero 430 dove sorge il World’s End, negozio della ragazzaccia della moda inglese, una delle designer più eccentriche, originali ed anticonvenzionali del settore: Vivienne Westwood.Progettato dalla stessa Vivienne, perché apparisse come la cambusa inclinata di una nave pirata, il World’s End è un pezzo di storia di Chelsea e di tutto il Regno Unito.
La Westwood e il compagno, Malcolm McLaren, affittarono il World’s End nel 1970; negli anni la boutique ha cambiato aspetto, nome e articoli.Inizialmente si chiamava “Let it rock” e vendeva abiti Teddy Boy e articoli anni ’50. Successivamente, ispirata prima da James Dean e poi dai Sex Pistols e dal punk, la boutique assunse altri nomi, fino al 1981 quando è finalmente diventata “World’s End”, in onore della prima sfilata di Vivienne Westwood, che proponeva abiti da pirata.Il design stile bucanieri piacque così tanto alla Westwood e a McLaren, che da allora non lo hanno più modificato.
Da World's End, anche se i locali sono molto piccoli, potete trovare davvero di tutto: dagli accessori più insoliti (qui i Sex Pistols hanno comprato le loro prime spille), agli abiti di varie fasce di prezzo: da quelli economici a quelli più costosi, delle linee di Vivienne: Black, Red, Gold Label & Anglomania.L’esperienza di shopping da World’s End è unica nel suo genere, a partire dalla stessa filosofia della boutique: “Timeless Fashion, Recycling and the Best Price” ovvero “Moda senza tempo, Riciclaggio e il Miglior Prezzo”.La boutique World’s End è un po' come un tempio sacro. World’s End sta a Vivienne Westwood, come l’appartamento di Parigi di Chanel sta a Mademoiselle Coco, insomma.
Eccomi giunta alla fine del mio piccolo racconto alla scoperta dei luoghi migliori di Chelsea, Londra.Se vi ho incuriosito e vi è venuta voglia di fare shopping per queste vie ricche di storia, musica ed arte, vi consiglio di fare un giro su momondo, un motore di ricerca che trova per voi i voli e gli hotel migliori ai prezzi più vantaggiosi. Così i soldi che risparmiate del viaggio potete spenderli al World’s End ;)
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