Si sa che il Natale è una festa molto sentita e partecipata nei paesi cristiani, ma da qualche anno a questa parte tale festa è diventata sinonimo di consumismo sfrenato. Ci preoccupiamo di pensare al regalo giusto da fare alle persone sperando che esso piaccia e possibilmente di non essere criticati. L’idea di fondo è quella di rendere tutto perfetto, di sentirci meno soli, di sentire più vicine le persone a cui vogliamo bene e di allontanare problemi e frustrazioni. Il rischio è quello di investire emotivamente troppo nel Natale, sperando che questo periodo possa farci dimenticare di tutto ciò che non va, ma spesso il risultato non è quello sperato ed accade che durante le feste, o appena finite, le difficoltà non risolte si ripresentino portando problemi di ansia, depressione e la sensazione di solitudine.
Un modo efficace per contrastare lo shopping natalizio non è quello di cercare di resistere a ciò che si desidera ma è quello di essere grati per ciò che si ha, concentrandosi non tanto sull’aspetto consumistico e superficiale del Natale ma su quello più intimo e profondo, riportando dunque questi momenti di festa ad una riunione affettiva con amici e familiari,scegliendo con cura le persone con cui stare e insieme a loro dove stare, e ricordando che non servono grandi regali per colpire una persona che ci vuole bene davvero, basta anche un piccolo pensiero dato con amore.