Molti negozi nella Capitale, da settimane sono mobilitati per attirare i clienti abituali e con un sms inoltre, avvertono che, in fondo, il 6 luglio non è così lontano e di fatto i saldi sono già partiti. E poi iniziano ad arrivare, mail, newsletter, social network, o semplicemente cartelli che annunciano vendite promozionali anche se 30 giorni prima dell’inizio ufficiale dei saldi sarebbero proibite. Se già in passato, quando la crisi dei consumi non era così dolorosa come adesso, i saldi anticipati erano una pratica costante, oggi sembrano essere l’ultima ancora di salvezza per cercare di fronteggiare una situazione molto grave.
In Regione, alla commissione attività produttive, c’è già un progetto di legge per liberalizzare i saldi: visto che ormai nessuno rispetta più la data prevista per l’inizio (il primo sabato di luglio e il 5 gennaio) tanto vale allora prendere atto della situazione e lasciare liberi i commercianti di decidere cme meglio credono per salvare il fatturato.
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