Titolo originale: Shrek Forever After
Regia: Mike Mitchell
Cast (Voci originali): Mike Myers, Eddie Murphy, Cameron Diaz, Antonio Banderas, Walt Dohrn, John Cleese, Julie Andrews, Jon Hamm, Renato Cecchetto, Giovanni Baldini, Selvaggia Quattrini, Francesco Vairano, Giorgio Lopez, Maria Pia di Meo, Alessandro Rossi, Craig Robinson, Jane Lynch
Distribuzione: Universal Pictures, USA, 2010
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Shrek è un marito e un padre felice: i suoi 3 pargoli e i suoi fedeli amici lo tengono occupato per tutto il giorno, eppure un certo malessere inizia a serpeggiare dentro di lui: ora che tutti lo amano e non lo temono, si sente schiacciato dal proprio ruolo di genitore e marito e darebbe qualsiasi cosa per vivere anche solo un giorno da orco cattivo e spaventoso come in passato, quando era ricercato da gente armata di forconi e terrorizzava villaggi interi. Il perfido Tremotino ascolta il suo sfogo e gli propone un patto: potrà vivere un giorno da orco “vero” come in passato in cambio di un giorno qualsiasi della sua vita. Peccato che il giorno scelto dal malvagio mago sia proprio quello della sua nascita, per cui Shrek si ritoverà a vivere in una realtà nella quale egli non è mai nato, e quindi non ha salvato Fiona dalla torre, nè ha mai conosciuto Ciuchino e il gatto con gli stivali. Il regno di Molto Molto Lontano è in mano a Tremotino che governa in maniera tirannica coadiuvato da terribili streghe…
Premetto di essere una fan accanita della saga di Shrek (basti guardare l’immagine che accompagna il mio nickname) quindi è con molto dispiacere che devo ammettere che questo quarto e ultimo capitolo delle avventure del famosissimo orco verde e dei suoi amici è abbastanza deludente. Già il terzo capitolo era stato tutt’altro che esaltante, ma in questo Shrek e vissero felici e contenti si tocca il fondo. Il problema principale è che manca una trama convincente, i personaggi, le loro interazioni, il loro stesso ruolo appaiono scontati e banali e soprattutto non c’è affatto quello spirito ironico e bonariamente dissacratore che aveva caratterizzato i primi due capitoli. Dove sono le citazioni filmiche, quella freschezza e quella comicità estrema che ha reso Shrek un caso e un modello da imitare? Anche i personaggi di contorno dei primi episodi, come Pinocchio, Zenzy, i 3 porcellini, il lupo vestito da nonna etc, non sono sfruttati nel modo giusto, ma vengono semplicemente gettati nel calderone. L’unica aggiunta interessante a tal proposito è quella del Pifferaio Magico (che personalmente ho trovato molto somigliante al nostro Roberto Bolle), molto simpatico, ma nemmeno lontanamente paragonabile ad esempio al Robin Hood del primo episodio.
In questo quarto e ultimo capitolo troviamo un orco che ha perso il suo aspetto “orchesco”, che firma autografi su forconi, cambia pannolini, intrattiene i suoi ospiti da bravo padrone di casa, e che ha problemi tipicamente umani: si sente incastrato nel suo ruolo di padre, amico, marito, uomo di casa e si sente privato della sua libertà. Tutto ciò è davvero molto interessante e lascia presagire un’altra grande avventura del nostro mostro preferito, e invece lo sviluppo della storia è davvero superficiale e debole, non all’altezza delle prime due pellicole. Peccato, anche se ci sono alcune trovate e alcune battute divertenti. Ad esempio, il mago Tremotino è un personaggio ben realizzato e molto divertente, dal quale si poteva ottenere molto di più.
In definitiva una pellicola che lascerà con l’amaro in bocca gli amanti della saga dell’orco della Dreamworks. Sicuramente sbancherà i botteghini italiani come è già successo negli States (dove ha incassato 71.250.000 dollari nel primo weekend di programmazione e 236.550.000 dollari fino ad ora), ma comunque che delusione…
L’uscita in Italia è prevista per il prossimo 25 agosto.
Conclusione: Sconsigliato sia agli adulti che ai bambini.
Voto: 6 (per affetto!)