Bei momenti con Jo Monaciello.
Miei cari amanti del r’n'r,
oggi solito post randomico, tanto per non lasciare nulla d’intentato.
Ci sono una marea di cose anche divertenti sul nuovo lavoro che sto facendo che mi piacerebbe raccontarvi ma purtroppo non posso, perché sarei poco gentile, poco professionale e mi caccerebbero pure (giustissimamente). Però sappiate che se ne vedono delle belle e che mi spiace non poterle condividere qui. Un giorno, se potrò, vi dirò delle perle magnifiche.
Rispetto alla cosa di cui sopra, però, c’è una cosa che mi sento di dire. In generale, è un qualcosa legato alle recensioni. Come sapete, io spesso scrivo di musica e spesso vengo attaccata anche con ferocia dai carampani della gente di cui scrivo, cosa che temo accada alla stragrande maggioranza di gente che scrive recensioni. Oramai c’ho un’età e alle critiche so reagire, anche perché amo fare recensioni e non smetterò di certo perché una demente che si firma “Spencer Hastings” mi sfabbrica le gonadi, però c’è un’osservazione che volevo fare.
Il dizionario Devoto – Oli così definisce una recensione: Articolo di giornale o di rivista inteso a illustrare e a giudicare criticamente uno scritto o uno spettacolo, una mostra, un concerto recenti e di attualità.
Giudicare criticamente, dunque. Critica significa questo, quindi un’attività intellettuale che per forza di cose è anche personale. In più, volendo esagerare, esiste una cosa qui in Italia che si chiama Costituzione e secondo l’articolo 21, “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”. (Qui la buona Wikipedia). Il che vuol dire che in buona sostanza e nei limiti del possibile, si può liberamente commentare un disco, un film e via discorrendo.
Posto che io sono una persona normale, nono sono il verbo e capisco che uno possa trovarsi in disaccordo con me, non capisco perché mi si debba aggredire verbalmente. Non si fa prima a esporre il proprio parere in modo civile? Se per me “La Campagnola” di Gigione è un capolavoro assoluto e per un’altro è una cagata pazzesca, non vado certo a scrivergli “Sei un coglione/devi morire”. In più, io non è che scrivo a casaccio ma ho competenze relative alla musica che derivano dallo studio (serio) prima ancora che dall’ascolto. Rimango veramente basita.
Ora passo da una lamentazione a un consiglio che vorrei chiedervi: Da un anno mi occupo di una rubrica che mi diverte molto fare ma dalla quale, però, non ottengo alcuna retribuzione. Ultimamente, vuoi per problemi miei, vuoi per casini lavorativi, non riesco più a seguirla come vorrei. Siccome so che soldi non ne ricaverò mai ma lo farò sempre per puro sfizio, secondo voi:
- La mollo e tanti saluti perché non ho tempo.
- Continuo finché proprio non impazzisco e al limite lascio in un secondo momento?
Parlando di cose più allegre, vorrei addobbare un po’ la casa per Hallowe’en. Si lo so che è da bimbiminkia ammerigani ma io sono un po’ tristina causa metereopatia e volevo rallegrami in questo modo sì ameno. Qualcuno di voi lo fa o la pazza sono solo io?
Domani forse saprò la data dell’intervento! Incrociate le dita per me (e voletemi bene)!
Ho continuamente fame. E’ un presagio dell’Apocalisse?
La parola MANTRA della settimana sarà GIOIA! Perché sennò co sto tempo veramente mi suicido!
E voi? Che news avete per me?