Organizzato dal Canadian Council of Churches, l’incontro ha visto insieme un’ottantina di leader religiosi provenienti da tutto il mondo – tra cui cristiani di diverse confessioni, ebrei, musulmani, buddisti, zoroastriani, indù. L’agenda ha previsto tra l’altro una revisione del cosiddetto Millennium Development Goals, lanciato dalle Nazione Unite all’inizio del nuovo millennio, ma ancora ben lontano da una realizzazione soddisfacente. Si è parlato anche di clima, in vista della Conferenza mondiale che si terrà in settembre in Messico.
Sul sito dell’incontro è possibile sottoscrivere una petizione in cui i leader religiosi incoraggiano i leader mondiali a “prendere misure coraggiose e concrete contro la povertà e per la nostra Terra e investire nella pace”. “Vi esortiamo – si legge nel messaggio – a soddisfare le esigenze immediate dei più vulnerabili, mettendo in pratica cambiamenti strutturali che permettano di coprire il fossato che separa i ricchi dai poveri”; “di privilegiare la sostenibilità a lungo termine dell’ambiente”, mettendo in atto piani concreti in modo che la temperatura media mondiale non superi di più di 2 gradi Celsius i livelli attuali”.
L’idea di un G8 delle religioni è stata proposta per la prima volta da alcune personalità dell’Accademia delle Scienze di Mosca ed è stata prontamente adottata dalla Chiesa ortodossa russa: la sua prima edizione si è svolta in occasione del Summit nella capitale russa nel luglio del 2006. Quello di Winnipeg segue gli incontri di Roma (2009 – con una delegazione che andò a rendere omaggio ai terremotati de L’Aquila), Sapporo (2008) e Colonia (2007) svoltisi in concomitanza dei precedenti G8.