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Si dà fuoco per i debiti, la lettera: “moglie mia, scusami” -video

Creato il 31 marzo 2012 da Gianpaolotorres

SI DÀ FUOCO PER I DEBITI, LA LETTERA: “MOGLIE MIA, SCUSAMI” -VIDEO

Il video lo potete vedere cliccando QUI.

Proprio mentre nasce lo sportello anti-suicidio per i piccoli imprenditori che non riescono piu’ a sostenere la crisi economica e che si vedono rifiutare i prestiti dagli istituti finanziari, succede l’ennesima sciagura.  Sono stabili, pur nella loro gravità, le condizioni dell’artigiano di 58 anni che ieri si è dato fuoco per problemi con il fisco davanti alla sede della commissione tributaria di Bologna. L’uomo è ricoverato in prognosi riservata al centro grandi ustionati di Parma con ustioni sul 100% del corpo. Prima di compiere il gesto ha lasciato alcune lettere in cui spiega il suo gesto. «Pago le tasse – è il passaggio di una di queste – ora non ce la faccio più…».

Ha lasciato delle lettere dove spiegava di aver «sempre pagato le tasse». Ha ustioni sul 100% del corpo, è ricoverato, gravissimo, al Grandi Ustionati di Parma. Dietro al suo gesto, con ogni probabilità, le sue pendenze con il fisco. In passato la sua azienda aveva avuto problemi per alcuni tributi. La posizione, per una cifra giudicata «consistente», era stata in parte anche già definita in sede di contenzioso in commissione tributaria, che aveva dato torto all’artigiano. E proprio davanti alla sede delle commissioni, a cui il cittadino ricorre in caso di conflitti col fisco, ha scelto di farla finita.Emerge pero’ anche un altro dettaglio:  il nome dell’uomo era iscritto  nel ruolo del tribunale penale per una udienza per una vicenda di fatture false, forse nata dallo stesso accertamento fiscale. «Qualche anno fa so che aveva avuto dei contenziosi legati al fatto che non aveva pagato alcuni tributi – ha confermato Ermanno Merli, responsabile Cna di Ozzano Emilia, il comune dove vive l’artigiano, originario del Casertano – e per quello che sappiamo nell’ultimo periodo aveva più difficoltà del solito».

E’ possibile che la nostra Italia che lavora, sta crollando a picco e non sia possibile alcuna soluzione?


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