Questa la nota diffusa dal Quirinale: "Il Presidente della Repubblica ha prospettato al Presidente del Consiglio l’esito dei colloqui avuti con i rappresentanti delle forze politiche che avevano dall’inizio sostenuto il Governo e con i Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati. Il Presidente del Consiglio ha dal canto suo rilevato che la successiva dichiarazione resa ieri in Parlamento dal Segretario del PdL on. Angelino Alfano costituisce, nella sostanza, un giudizio di categorica sfiducia nei confronti del Governo e della sua linea di azione. Il Presidente del Consiglio non ritiene pertanto possibile l’ulteriore espletamento del suo mandato e ha di conseguenza manifestato il suo intento di rassegnare le dimissioni. Il Presidente del Consiglio accerterà quanto prima se le forze politiche che non intendono assumersi la responsabilità di provocare l’esercizio provvisorio siano pronte a concorrere all’approvazione in tempi brevi delle leggi di stabilità e di bilancio. Subito dopo il Presidente del Consiglio provvederà, sentito il Consiglio dei Ministri, a formalizzare le sue irrevocabili dimissioni nelle mani del Presidente della Repubblica".
Reazioni polemiche da parte del segretario del Partito Democratico Pierluigi Bersani, che ha accusato il Pdl di aver "tradito l'impegno assunto un anno fa davanti al paese". Anche i leader di Udc Fli si sono scagliati contro la decisione degli ex alleati. Esulta invece la lega di Roberto Maroni, attraverso il suo profilo Twitter, con un laconico "Bravo Alfano!"
Sta per finire quindi un periodo di governo tecnico che ha fatto molto discutere, con scelte impopolari i cui effetti sull'economia del paese non sono ancora chiari. Intanto si attende con curiosità e preoccupazione di conoscere la reazione dei mercati a una notizia di tale portata. Lunedì sapremo.