La nascita della più grande area di libero scambio dell’Africa: è l’obiettivo di un vertice in corso nella località di Sharm El Sheikh, sulle rive del Mar Rosso, al quale stanno partecipando da ieri i rappresentanti di 26 dei 54 paesi del continente.
Fino a mercoledì, il giorno dell’attesa firma del Trattato di Sharm, capi di Stato, primi ministri e delegati si confronteranno per mettere a punto strategie per rimuovere gli ostacoli costituiti dalle frontiere e dai servizi doganali.
L’impegno comune è favorire una crescita del commercio tra i paesi africani che oggi vale appena il 12% delle loro esportazioni, a fronte di un dato asiatico del 50% ed europeo del 70.
In termini assoluti si vorrebbe far aumentare il volume d’affari dagli attuali 60 miliardi di dollari l’anno a oltre cento miliardi entro il 2014.
Al vertice hanno aderito il Mercato comune dell’Africa orientale e meridionale (Comesa), la Comunità dell’Africa orientale (Eac) e la Comunità per lo sviluppo dell’Africa australe (Sadc), organizzazioni regionali che riuniscono 625 milioni di abitanti e valgono in termini di Prodotto interno lordo (Pil) oltre mille miliardi di dollari.
Il Trattato di Sharm dovrebbe riguardare anzitutto la libera circolazione delle merci. Dell’area interessata fanno parte grandi paesi come Egitto, Etiopia e Sudafrica ma non la Nigeria, prima economia della regione sub-sahariana.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)