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Si è parlato di Locazione a Venezia Aspen Institute Seminars 33^ Edition

Da Maurizio Picinali @blogagenzie

Negli ultimi decenni, nel nostro Paese si e' perseguita una politica disincentivante l'investimento privato in immobili destinati alla locazione; politica attuata attraverso vincoli e blocchi ( dei contratti e degli sfratti ), equo canone, espropriazioni, requisizioni, occupazioni, misure fiscali a carattere confiscatorio ( incongrue, irragionevoli, non proporzionali )nei confronti della locazione ed in particolare della locazione abitativa; obblighi vessatori di esecuzione di opere edilizie, di adeguamento tecnologico, energetico e di attivita' tecniche ed amministrative onerose e defatiganti ( imposti da leggi nazionali, regionali, regolamenti, atti amministrativi ) .Tutto cio' e' stato conseguenza della sostanziale mancanza di una qualsivoglia visione chiara degli obiettivi da perseguirsi e degli strumenti da utilizzarsi.In teoria tutti concordano sulla finalita' di mantenere e potenziare la locazione abitativa in Italia; in pratica si introducono le piu' disparate misure di senso opposto.NELLA FOTO COLOMBO CLERICI CON IL PREMIER LETTASi è parlato di Locazione a Venezia Aspen Institute Seminars 33^ Edition
Abbiamo assistito conseguentemente ad un vasto e progressivo fenomeno di abbandono della locazione come forma di investimento, con il conseguente spostamento della gran parte del patrimonio immobiliare residenziale da un regime di rilevanza fiscale ad un regime di irrilevanza fiscale.Quarant'anni fa in Italia le abitazioni in locazione erano circa il 40 % del totale; oggi sono scese a meno del 17 % ( una situazione di tipo mediterraneo, lontana dal parametro medio europeo che si attesta attorno al 35/40 % ).
E, con le attuali prospettive tale quota e' destinata a ridursi ulteriormente.Oltre 19 milioni e mezzo di famiglie italiane abitano in casa di proprieta': immobili per i quali la tendenza legislativa e' quella di arrivare ad una sorta di immunita' fiscale.Non pagano le imposte dirette sui redditi locativi che ovviamente non esistono ( Irpef ed Ires), non pagano l'Irpef fondiaria assorbita dall'Imu, non pagano l'imposta di registro.In questi giorni si sta discutendo anche dell'introduzione della esenzione per l'Imu.L' ingessatura della maggior parte dello stock immobiliare residenziale nelle mani delle famiglie che vi risiedono produce un ulteriore effetto negativo sul piano economico e fiscale: ci riferiamo all'indotto della locazione in termini di opere manutentive e di adeguamento tecnologico, ed al relativo gettito fiscale.Come e' noto, nelle case abitate dalle famiglie proprietarie c'e' un ben minor turn over abitativo, rispetto alle case locate.Cio' significa che non vengono effettuate con altrettanta frequenza tutte quelle opere che il proprietario locatore deve affrontare per affittare gli immobili alle migliori condizioni e nel rispetto della legge.Se nel nostro Paese la quota degli immobili locati fosse in linea con la media europea, si avrebbero 10/12 milioni di abitazioni locate, invece delle attuali 4 milioni.Assoedilizia ha calcolato che, come effetto del solo assoggettamento al regime impositivo, vi potrebbe essere un maggior gettito fiscale ( diretto e prodotto dall'indotto) dell'ordine di circa 9/10 miliardi {Irpef/Ires ( canoni di locazione ed opere edilizie) - Imu - Registro - Iva }. Fonte Aspen/Assoedilizia Colombo Clerici
12 luglio 2013


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