I vampiri ‘brillanti’ sono spie umane che fingono di essere dei succhisangue, non li prendo nemmeno in considerazione. Per il resto, dandy byroniani o assassini famelici, top model affetti da priapismo o bastardi con lo zainetto, sono tutti amici miei. Nella letteratura vampirica (e di conseguenza anche al cinema e in TV) occorrono non-morti di tutti i tipi e un bravo autore deve saper caratterizzare con spessore ogni figura che dipana l’intreccio. È anche difficile suddividere le tipologie in due schieramenti contrapposti, in quanto i vampiri che funzionano meglio sono quelli rifiniti in chiaro-scuro, non bidimensionali, affascinanti proprio perché in possesso di pregi e difetti, vizi e virtù. Se un vampiro è troppo positivo, discostandosi dall’immaginario che lo ha reso vincente, non intriga; viceversa, un antagonista che non suscita empatia risulta una semplice macchietta. Un personaggio paranormale senza conflitto interiore è come il cibo senza sale. È necessario tuttavia che il conflitto sia ben costruito, altrimenti si scade nel prevedibile e nel già risentito.
Devo ammettere però che mi trovo più a mio agio con i vampiri musicali. Giusto l’anno scorso ho presentato una relazione per una convention sui vampiri nell’heavy metal italiano e lì ne ho sondati davvero di ogni tipo, dai più aggressivi ai più soft, dai più romantici nell’accezione sturm und drang ai più romantici in senso rosa. E tutti loro incarnano quella che per me è la caratterizzazione per eccellenza del vampiro, perché l’heavy metal stesso permea i personaggi (affrontare i temi di un album è all’incirca come scalettare un romanzo) di quell’aurea un po’ simpatica un po’ ribelle che non li raffigura né buoni né cattivi. Il mio vampiro ideale è dunque quello che si comporta secondo natura (azzanna e tira sangue al suo mulino), ma che non disdegna del tutto la modernità. Per me può anche essere un liceale daywalker o il gestore di un bar, un compagno fedele o un ballerino di mambo, non sarà questo a farlo cangiare al sole come un lip gloss. L’istinto poi parte dalla pancia e dalle gengive. Non mi chiedo se è buono o se è cattivo. Sarebbe come investigare sul leone che sbrana la gazzella.
Irene Vanni http://www.horrormagazine.it/ http://irenevanni.blogspot.com/
Per leggere l'intero "speciale vampiri" clikka qui!
Vuoi dire la tua? Lascia un commento...