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Si fa qui la Rivoluzione?

Creato il 06 dicembre 2010 da Pocheparole

Domani è il 7 dicembre.Per molti tale data significhera nient’altro che la vigilia dell’ 8 dicembre,ovvero la Festa dell’Immacolata.

Ma il 7 Dicembre per molti potrebbe essere la data in cui”nasce la Rivoluzione“.

Il tutto parte da un’intervista di Eric Cantona,l’ex stella del Manchester United,al giornale Presse Ocean di Nantes l’8 ottobre scorso,sulle dimostrazioni contro la riforma delle pensioni in Francia:

«Che senso ha scendere in piazza? Per dimostrare? Non è più questa la strada – ha detto Cantona – La rivoluzione è veramente facile oggi: il sistema è costruito sulle banche, quindi deve essere distrutto attraverso le banche. Se i tre milioni di persone che hanno dimostrato andassero in banca e ritirassero i propri soldi, le banche collasserebbero».

Il video dell’intervista esplode sul web e il movimento “Stop Banque” riesce a concretizzare l’iniziativa,collegando tutti i vari Paesi che aderiscono(compresa l’Italia),fissando appunto per domani il giorno della”rivoluzione”,giorno in cui chi ha aderito andrà a ritirare i propri risparmi.

Quindi cosa accadrebbe se davvero tutti i partecipanti si recassero in massa a ritirare i loro soldi dalla banca.?Accadrebbe quello che viene comunemente indicata come “corsa agli sportelli“.E in cosa consiste precisamente questa “corsa agli sportelli”?

Leggiamo dal sito Informazione Scorretta che la corsa agli sportelli è la cosa più temuta da ogni banca del mondo. Un avvenimento del genere consiste praticamente nel crollo istantaneo della banca.

Il meccanismo è molto semplice: finchè tutto funziona bene, finchè la vostra banca è sicura, non vi preoccupate di granchè. Quando però iniziano a circolare voci insistenti sulla solvibilità della banca, i correntisti inziano a temere che la loro banca possa fallire. Così si precipitano alle filiali più vicine per ritirare quanto più denaro possibile prima che la banca fallisca.

Fin qui niente di strano: in un mondo perfetto, la banca che ha ottenuto quel denaro dai risparmiatori dovrebbe averlo pronto da restituire.

Naturalmente non è così.

Le banche, infatti, hanno a disposizione molto meno denaro di quello che hanno ricevuto come deposito. I motivi sono molteplici: nel migliore dei casi hanno, che so, prestato il vostro denaro a qualcuno che lo ha usato per costruire una attività che andrà a profitto tra un anno o due. Oppure ancora lo hanno investito in titoli finanziari che hanno una scadenza precisa.

Oppure, semplicemente e più regolarmente, prestano molto più denaro di quello che hanno realmente grazie al meccanismo della riserva frazionaria.

Tramite questo meccanismo di “riserva frazionaria“infatti le banche,come ci spiega direttamente la Banca Centrale Svizzera,sono ” vere e proprie moltiplicatrici della moneta.Le banche ricevono il denaro dei risparmiatori per prestarlo ai debitori.Si fa qui la Rivoluzione? Con quest’attività di intermediarie del credito, le banche creano nuova moneta. Ad illustrare questo meccanismo basta un semplice esempio. Ammettiamo che un risparmiatore versi sul suo conto in banca 20000 franchi in banconote. Questo versamento non modifica la quantità di moneta presente nel sistema economico. Le banconote non si trovano più in circolazione, bensì nella cassaforte della banca. I 20000 franchi, tuttavia, sono accreditati sul conto del risparmiatore.
Per la banca non ha senso lasciare il denaro in cassaforte. Perché non prestarlo, esigendo un interesse? Ecco che un’azienda ha bisogno di denaro per un nuovo impianto elettronico. Con un credito, la banca le presta 16000 dei 20000 franchi che il risparmiatore ha versato. L’importo è accreditato sul conto dell’impresa. Cosa significa questo per la quantità di moneta? Sul conto del risparmiatore continuano a figurare 20000 franchi. L’impresa debitrice dispone di 16000 franchi. La quantità di moneta è quindi aumentata di 16000 franchi. Se ora l’impresa si serve del credito per comprare nuovi apparecchi e il venditore versa l’importo ricevuto in contanti sul proprio conto, la banca ne cederà di nuovo una parte in credito. La quantità di moneta aumenterà un’altra volta. In questo modo, la creazione di moneta prosegue.Ci sono limiti alla creazione di moneta da parte delle banche? La banca del risparmiatore non ha ceduto in credito l’intera somma di 20’000 franchi. 4’000 franchi sono rimasti in riserva. La banca deve infatti prevedere la possibilità che il risparmiatore voglia operare un prelievo. La costituzione di riserve limita la possibilità delle banche di creare moneta.

Il risultato è che una banca ha realmente in cassaforte una cifra minima del denaro dei suoi correntisti, diciamo per esempio il 5% di tutto il denaro dei correntisti (il numero serve per soli fini esplicativi).

La sua liquidità è quindi ridotta al minimo indispensabile perchè possa fronteggiare le normali richieste di denaro contate, come prelievi di bancomat ed operazioni dei clienti.

Scettici? Andate alla vostra filiale e pretendete di ritirare tutti i vostri risparmi in contanti e subito.

Vi diranno di tornare il giorno dopo come minimo, perchè in realtà non hanno quella liquidità in cassaforte, e se anche l’avessero probabilmente resterebbero con liquidità insufficiente per il resto della giornata.

Dovete “prenotare” il contante, un po’ come in farmacia quando sono a secco di aspirina.

Niente di grave, finchè tutto funziona.

Ora immaginate migliaia di persone che corrono tutte insieme a ritirare tutto il liquido depositato tutto insieme. Diciamo, sempre come ipotesi di scuola, che un brutto giorno i giornali annuncino che una banca rischia l’insolvenza. Come minimo, il 50% dei correntisti lascia tutto quello che stava facendo e corre a ritirare il 90% del liquido.

Questa è la corsa agli sportelli.

La banca deve così restituire il 90% del liquido, e però ha disponibile solo il 5%. La banca paga i primi correntisti, fino ad esaurimento di quel 5% disponibile. Oltre quella soglia, la banca non riesce a fare fronte ai suoi impegni. E così fa la fine delle aziende che non fanno fronte ai loro impegni: semplicemente fallisce.

I correntisti così restano con un pugno di mosche, anche se nella migliore delle ipotesi restano con la quantità di denaro minima garantita per legge dallo stato.

In realtà abbiamo visto che, per evitare disordini sociali, solitamente subentrano gli stati e nazionalizzano la banca anzichè lasciarla fallire.

Nei momenti di grande crisi, sussiste il rischio di solvibilità per molte banche. Una corsa agli sportelli su più banche simultaneamente puo’ provocare il collasso totale del sistema bancario. Questo è quello che stava per accadere il 10 ottobre in Inghilterra, come abbiamo scritto nel post precedente.

Detto questo non dobbiamo dimenticarci del fenomeno Wikileaks.Infatti Assange,dopo aver rivelato al mondo i file del Dipartimento di Stato Usa,ha annunciato che il prossimo obbiettivo saranno le banche e il grande business e in particolare

“all’inizio del prossimo anno, una grande banca americana si ritroverà rovesciata. Decine di migliaia dei suoi documenti verranno pubblicati su Wikileaks, al di là delle richieste dei manager o altri avvertimenti. La pubblicazione metterà a nudo i segreti della finanza sul web, a vantaggio di ogni cliente, concorrente, o legislatore.

Leggiamo allora cosa dice Jane Burgermeister nel suo pezzo”Wikileaks founder Julian Assange has close links to the Economist, controlled by the Rothschild banking family“(tradotto in italiano qui):

Il fondatore di Wikileaks Julian Assange ha ricevuto un premio dall’Economist, la pubblicazione finanziaria controllata dalla famiglia di banchieri Rotschild, ha anche partecipato ad un video clip dell’Economist sollevando domande circa i conflitti di interesse. Assange ha predetto che una corsa alle banche (Bank-run) potrebbe essere innescata dalla fuoriuscita di dati (leaks); dimenticandosi  però di menzionare il fatto che, visto il modo in cui la riserva frazionaria funziona, questa operazione finirebbe per creare profitto alle banche a discapito di milioni di persone che verrebbero defraudate.

E’ in programma una corsa alle banche fittizia portata avanti dai media di proprietà dei bankster e dai Rotschild per derubare milioni di persone ed implementare leggi di emergenza?
Julian Assange, il fondatore di Wikileaks si prepara a far filtrare documenti bancari che farebbero affondare una o due delle maggiori banche secondo Forbes, Assange ha vinto un premio dell’Economist, una rivista appartenente al gruppo Economist, di cui la metà è di proprietà della Financial Times, una controllata di Pearson PLC. Un gruppo di azionisti indipendenti, tra cui molti membri dello staff e la famiglia di banchieri Rothschild d’Inghilterra.

Kurt Nimmo scrive che l’Economist è di proprietà di membri della famiglia di banchieri Rotschild di Inghilterra. E’ gestito dal gruppo Economist, rinomata facciata della CIA.Il blogger greco Vicky Chrysou scopre che Assange ha vinto l’ Economist Censorship Index Award nel 2008.I legami di Assange con quella che è forse la pubblicazione mondiale leader nel campo della finanza, che ha contribuito in maniera consistente nel fornire disinformazione riguardante l’eurozona e i salvataggi delle banche sono sottolineati da una recente video-intervista che ha rilasciato al magazine Economist:

Assange non ha solo ricevuto un award dalla pubblicazione della famiglia di banchieri Rotschild, ha anche ricevuto un award da Amnesty International, che lavora a stretto contatto con le Nazioni Unite, associate con il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale. Entità che approfittano del gigantesco debito nazionale costruito dalle banche con l’aiuto dei compiacenti politici.

Le ultime “rivelazioni” di Assange sono state pubblicizzate in maniera massiccia dai media di mani stream in tutto il globo come un grande fattore di destabilizzazione e fallimento diplomatico anche se la maggior parte di esse altro non sono se non gossip triviale e nuovi argomenti utili all’implemento dell’agenda globalista.

Se Assange fosse stato un vero attivista, non avrebbe ricevuto nessuna copertura da parte dei media di Main Stream, invece riceve titoli da prima pagina tutti i giorni in tutti i più conosciuti media corporativi. Nel teatrino dei media globali si inscena il guardie e ladri tra Assange l’Interpool ed il governo americano anche se tutti sappiamo benissimo che governo americano ed Interpool, viste le loro immense risorse, possono arrestare virtualmente chiunque vogliano in qualunque momento vogliano farlo.

L’Economist ed il Financial Times erano tra i media corporativi che lo scorso aprile pubblicizzarono in maniera consistente la pandemia dell’influenza suina e la necessità di acquistare i vaccini mentre nascondevano le informazioni riguardanti l’incidente che in cui la Baxter contaminò 72 chili di vaccini stagionali con la il virus dell’influenza aviaria nei terzo livello di biosicurezza all’interno dei suoi laboratori, in pratica facendo succedere un’incidente, così da poter scatenare di li a poco una pandemia globale di influenza aviaria.

Questi media hanno fornito in maniera consistente disinformazione riguardante l’attuale crisi finanziaria e riguardo il modo in cui sono state le banche a progettarla per rubare soldi alla gente usando il sistema della riserva frazionaria.

Il Professor Franz Hormann dell’università di economia di Vienna ha spiegato come “le banche creano i soldi dal nulla” proprio come se fosse una frode, in una recente intervista con Der Standard. Hormann ha anche detto che la teoria economica contemporanea è “propaganda politica“. Ma il gruppo Economist e il FMI declamano questo tipo di propaganda ogni volta che i profitti delle banche lo richiedono.

Una corsa alle banche causerebbe perdite economiche alle persone rovinandone milioni, ma questo è quello che Assange vuole perché chiunque ha un minimo di basi di economia sa che è l’unico risultato possibile di un’azione del genere. Il sistema bancario della riserva frazionaria implica che la moneta o il capitale che le persone mettono in banca non necessita di rimanere sul loro conto: i capitali possono essere spalmati in tutte le attività della banca, o legati a bond e contributi. I governi hanno garanzie molto limitate per i depositi.

Quindi, se i bankster possono progettare una corsa alle banche sarà l’uomo medio ad essere defraudato ancora una volta. Assange si comporta come se le banche avessero capitali al loro interno e non riserve digitali.

Aspettatevi che i media corporativi pubblicizzino le “rivelazioni” sulle banche di Assange come mai prima d’ora e che pubblicizzino il disastro in modo da aiutare le banche a giustificare la chiusura dei rubinetti che causerà la rovina di milioni se non miliardi di persone in un crollo devastante quanto quello del 1931.

I media trasformarono una febbriciattola in una pandemia e possono amplificare qualche ritiro di contante in più fino a farlo sembrare una fuga di capitali precipitosa a meno che non ci attiviamo e domandiamo ai servizi finanziari lo scrutinio di tutti i ritiri.

Siccome l’euro si sta sbriciolando più velocemente del previsto i bankster sono alla disperata ricerca di un modo di istituire qualche forma di legge marziale e una auto organizzata corsa alle banche, cominciata dal loro operativo Assange e pubblicizzata dai media calzerebbe alla perfezione nel loro piano.

Le sue irresponsabili azioni che potrebbero distruggere l’economia globale- anche il 7 dicembre data di un’altra irresponsabile corsa alle banche – sembrano le azioni di chi opera a favore delle banche o è direttamente sotto il controllo dei Rotschild vista la sua vicinanza con l’Economist. Il suo obiettivo è distruggere il sistema finanziario prima che l’eurozona si frammenti, dando ai singoli paesi la possibilità di re-instaurare la loro moneta e riguadagnare la loro sovranità.

Questo gigantesco crimine finanziario è creato anche per screditare i media alternativi e i giornalisti investigativi in modo da dare la possibilità di chiudere siti web e riportare la gente nel circuito dei media di mainstream.

Anche le sordide accuse di stupro sono create per screditare i giornalisti investigativi agli occhi del pubblico.

Insomma,tutto e il contrario di tutto.Quella che sembrava essere una “rivoluzione spontanea” potrebbe non far altro che favorire i grandi gruppi di potere.

Fortuna che tra poco è Natale…..


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