La tragedia di oggi, la morte di un ragazzo giovane, come Marco Simoncelli, sicuramente lascia la scia dello sgomento e della rabbia che fa alzare la voce a tutti coloro che proprio questo sport non lo capiscono.
Perchè si continua a correre? La colpa delle ruote fredde, la colpa della tecnologia, la colpa dell’uomo, alla velocità, la colpa… di continuare a correre. L’uomo è nata per correre? L’uomo è nato per volare? L’uomo… eppure le corse non si fermano, ma è solo una questione di business o è l’uomo che non si puo’ fermare?
Alla morte ci pensi un attimo prima di dare il gas, quando sali di una moto o su di un’auto, ma poi la paura passa e l’adrenalina spinge… troppo giovane per questa moto? Mancava di esperienza o solo si è trattato di fatalità? Eppure pochi istanti prima lui era lì, con tutti gli altri a pensare alla vittoria, al podio, non alla morte, perchè nessuno di chi corre pensa alla morte e questo perchè la morte ci accompagna ad ogni gara, pero’ come amica…