10 giugno 2013
Ventimiglia: attive da oggi due nuove postazioni per erogazione corrente ai treni
Nel rispetto della Convenzione internazionale italo-francese, Ventimiglia, è infatti alimentata con corrente a 1.500 volt usata per l’infrastruttura oltre confine.
Attive da oggi, nella stazione di Ventimiglia, due nuove postazioni per l’erogazione della corrente a 3.000 volt ai treni regionali di Trenitalia in sosta in stazione. Nel rispetto della Convenzione internazionale italo-francese, Ventimiglia, è infatti alimentata con corrente a 1.500 volt usata per l’infrastruttura oltre confine.Le colonnine, situate sui due marciapiedi a servizio dei binari 4, 5, 6 e 7, permettono di attivare aria condizionata e riscaldamento delle carrozze prima della partenza del treno, un servizio particolarmente richiesto dalla clientela. Inoltre, è possibile attivare l’illuminazione a bordo treno, il regolare funzionamento delle apparecchiature di bordo e la ricarica degli accumulatori. Investimento complessivo della Direzione regionale Liguria di Trenitalia 40mila euro.
Questa l'informazione giornalistica.Questa sotto è l'informazione di un'esperienza diretta vissuta da passeggeri italiani provenienti dal Principato di Monaco:
Siamo saliti sul treno regionale in una località della Costa Azzurra a pochi chilometri dal confine italiano. Ho cercato di capire quale fosse lo scompartimento destinato alla seconda classe. Era quello a destra, con i sedili sul blù. Quello a sinistra aveva i sedili sul rosso. E’ l’unica differenza che ho notato. Ci siamo seduti nello scompartimento di seconda classe e mi guardavo intorno. Tutto pulito splendente. C’erano parecchie persone, la maggior parte erano turisti, alcuni stranieri con valigie e borsoni. A Ventimiglia siamo scesi, eravamo giunti al capolinea. Il treno Ventimiglia - Torino era in partenza 40 minuti dopo. Siamo andati a fare i biglietti. C’era una coda indescrivibile, sia allo sportello che alle macchinette (di cui una non funzionante, si inceppano facilmente). C’era solo uno sportello attivo con una donna che era la calma in persona. Penso che abbia fatto un corso di lentezza per muovere le mani e le dita lentamente, molto lentamente. Mezz’ora di coda, abbiamo quasi rischiato di perdere il treno! Finalmente siamo saliti sul regionale Ventimiglia –Torino. Non ho visto se c’erano le carrozze della prima classe. Le carrozze della seconda classe avevano i sedili foderati di plastica blù e la sporcizia regnava da padrona ovunque. Si notava lo sporco, quel grasso nerastro che emerge quando non c’è traccia di un minimo di pulizia da decenni! I vetri erano indecenti. I finestrini sigillati e l’aria condizionata non c’era…non so se non funzionasse l’impianto. Siamo riusciti a sederci. Ogni stazione si fermava e da Imperia in avanti i viaggiatori hanno dovuto stare in piedi fino a Savona. Guardavo i turisti stranieri che erano con noi sul treno francese…chissà se avevano notato la differenza delle carrozze! Impossibile non notare! Ogni tanto il treno si fermava perché in molti tratti c’è un solo binario…. in pratica si viaggia a senso unico alternato… nel 2013 e nella riviera ligure, nella tratta che va in Francia! E poi vogliono fare l’alta velocità? Ma che pensino a potenziare i binari della tratta normale dove sembra di essere in un paese del terzo mondo e non nella rigogliosa riviera ligure. Alla sera, arrivati a casa, dopo essere stati sul carro bestiame , con la gente accaldata , appiccicati in piedi uno all’altro, ho lavato tutto quello che avevamo indossato perché le “poltrone” su cui eravamo seduti facevano schifo, i braccioli in plastica neri avevano uno strato di grasso …..Mentre ero lì a “godermi” il viaggio, pensavo alla differenza con le carrozze francesi rispetto alle nostre, nonostante si trattasse degli stessi treni regionali. E’ brutto doverlo dire ma per l’ennesima volta mi sono sentita a disagio in questo schifo di paese, mi sono sentita straniera nel mio Paese. Un Paese il cui degrado ha raggiunto qualsiasi settore. Abbiamo un ministro straniero per l’integrazione degli stranieri. Ci vorrebbe un ministero per l’integrazione degli italiani!Monti, ha detto testualmente: «Mi basta varcare il confine per essere così riconosciuto che non verrebbe più voglia di tornare in Italia».E’ la stessa cosa che ho pensato io quando sono andata in Francia: mi basta varcare il confine e non mi viene la voglia di ritornare in Italia. Io non sono riconosciuta all’estero!!!!! Ma oltre il confine italico c’è un clima diverso, di gran lunga superiore al clima scadente, asfissiante e disgustoso che vige nel bel Paese.
Questo desolato resoconto non costituisce l'eccezione: ognuno di noi vive continuamente esperienze da carro bestiame e altrettante constatazioni che, a fronte di gente che è qualificata e con voglia di lavorare ma il lavoro non ce l'ha, c'è gente con uno stipendio assicurato da un sistema fatiscente, non competitivo, che lavora in codesta maniera: lemme lemme e pulizia zero.Chi deve controllare? Chi è responsabile del lavoro della biglietteria, del funzionamento delle macchine erogatrici dei biglietti, della pulizia dei treni?Siamo all'estremo nord ovest dell'Italia eppure in questo resoconto si respira un'aria da interno di certe zone del Messico, quelle più lontane dalle mete turistiche, oppure di certe zone sudamericane, oppure, se volete, di certi Paesi dell'Africa del nord... Così hanno ridotto l'Italia.Non c'è da meravigliarsi poi se gente semplice ed esasperata possa uscirsene con espressioni non consone del tipo: "Italia di merda!" Lo sento continuamente e anche da persone che in Italia sono venute a prendere uno stipendio che magari avrebbe meritato di più un italiano: in cambio ho sentito più volte proferire questa espressione insultante! Un pensionato italiano che girava con l'auto con un fanale rotto, forse perché la magra pensione doveva essere centellinata e la riparazione rimandata, fermato e multato dai carabinieri ha proferito questa imprecazione e i militi l'hanno denunciato. Un magistrato l'ha condannato in base all'articolo n. 291 del codice penale ed ora deve pagare euro 1000 di una ulteriore ammenda.