Se n’era andato come un’ombra che si allunga nella notte, confondendosi con il buio.
Dicono che è questione di un momento. Lasciare due righe, un addio disteso su un foglio che faccia sembrare ordinato anche l’amore.
“ Oggi 3 luglio, è finita. Anche se non ho voglia di dirtelo guardandoti negli occhi, da domani la mia vita cambierà, tu scivolerai nelle pagine dei ricordi. Proverò a non far del male ai giorni che abbiamo condiviso, ai nostri sentimenti, a ciò che non saremo più.”
Paul
Anne girò la chiave nella serratura. Apriva la porta e sulle labbra già affiorava il suo nome, un sussurro che si diffuse nel soggiorno silenzioso. Dorme - pensò - sfilandosi le scarpe. Le raccolse, nell’altra mano teneva la borsa, sul viso una voglia di sonno. Si diresse al buio verso la camera da letto. Posò le scarpe, accese la piccola luce che era dalla sua parte e vide che il letto era vuoto.
Si svestì e infilò una maglietta, tirò giù le coperte. Mentre andava in bagno, un pensiero si fece spazio, nella sua mente, fino a spingerla a tornare indietro, verso l’armadio. Gli attaccapanni veleggiavano indisturbati, i completi e le sue camicie erano svanite così come la valigia beige che solitamente era distesa sul fondo.
Nessuna speranza, solo freddo infilato nel cuore. Nessun biglietto, Paul non era mai stato un tipo ordinato.