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Siae-Youtube, il patto di ferro sul copyright: musica in cambio di soldi

Da Kobayashi @K0bayashi

La Società Italiana Autori ed Editori (Siae) e YouTube hanno firmato un’intesa che d’ora in poi autorizzerà la piattaforma di video online - di proprietà di Google – a poter caricare legalmente i videoclip dei brani delle case discografiche rappresentate dalla Siae stessa e, grazie a una licenza specifica, anche i filmati di produzione amatoriale contenenti brani di proprietà di autori da essa rappresentati (fonte Ansa). La licenza avrà una durata di due anni e mezzo, fino alla fine del dicembre 2012, e consentirà dunque al portale di mantenere online lo sterminato patrimonio di filmati musicali di area italiana.

Come è possibile? Semplice, grazie alla pubblicità. Quando ci sono di mezzo i soldi l’accordo, prima o poi, si trova: e così è stato anche stavolta, tanto da riconvertire la Siae da dura promotrice di campagna stampa per i diritti d’autore contro le musiche utilizzate illegalmente nei filmati autoprodotti (compresi i file audio di sottofondo alle riprese delle vacanze al mare e i filmati “clandestini” dei concerti) ad alleata del portale di videosharing che ha finora permesso tutto questo. Il modello di business che ha convinto la Società Italiana Autori ed Editori è quello classico: i minispot e le inserzioni pubblicitarie in formato testuale o grafico, che precedono o si sovrappongono alle clip caricate dagli utenti, genereranno un ritorno economico che sarà diviso attraverso la formula del revenue sharing tra Youtube e la stessa Siae, che provvederà poi a girare quanto dovuto agli autori, ai compositori e agli editori musicali da essa rappresentati.

Un accordo tutto sommato positivo che, se anche esclude totalmente dal versante prettamente monetario gli utenti (che pure contribuiscono in grossa parte alla diffusione della popolarità dei contenuti protetti dal copyright, fino ad ora considerati off limits dall’industria discografica italiana), quanto meno spazza il campo – almeno per qualche manciata di mesi – da molte delle spinose questioni sui diritti d’autore e sui confini di violazione degli stessi.


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