Esce fuori il quadro di un’Italia che considera moralmente accettabile tutto tranne i rapporti coniugali e l’aborto.
Il 64 per cento del campione intervistato ritiene che le “scappatelle” siano moralmente inaccettabili mentre solo il 10 per cento non vede nessun problema ed un 16 che pensa che non sia una questione morale.
A considerare l’aborto immorale è il 41 per cento degli italiani sebbene il 25 creda sia accettabile da un punto di vista morale e l’11 non ne fa una questione etica.
Via libera invece per gioco d’azzardo (rifiutato solo dal 33 per cento), uso di alcool (27 per cento), omosessualità (19 per cento), divorzio (immorale per il 18 per cento), sesso prima del matrimonio (solo 11 su cento lo considerano inaccettabile) e, nonostante la posizione della Chiesa cattolica, solo sei italiani su 100 condannano l’uso di contraccettivi.
Sebbene la maggioranza degli italiani sembri legato alla fedeltà all’interno della coppia, il nostro Paese si mostra come uno di quelli più aperti rispetto a quelli intervistati: maggiormente contrari sono Paesi del Medio Oriente e dell’Asia come Palestina, Turchia, Egitto ed Indonesia ma l’Italia precede in questa speciale classifica solo Spagna, India, Germania e Francia ben più aperti al concetto della “coppia aperta”.
Per quanto riguarda l’omosessualità, l’Italia si dimostra come uno dei Paesi in cui molto bassa è la percentuale di chi pensa che l’avere rapporti con persone dello stesso sesso sia immorale: più aperti degli italiani su questo tema sono solo gli australiani, i britannici, i canadesi, i cechi, i francesi, i tedeschi e gli spagnoli. Nonostante la Chiesa cattolica consideri l’omosessualità come un «disordine morale» ed un «fenomeno morale e sociale inquietante» che sta «minacciando seriamente la vita e il benessere di un gran numero di persone» gli italiani hanno delle idee ben diverse da papa Francesco e dalla dottrina cattolica.
Di gran lunga maggiore è l’opposizione all’aborto ma – anche in questo caso – il nostro Paese è nei posti bassi di questa classifica ed a considerare accettabile l’interruzione volontaria di gravidanza sono principalmente i francesi, i cechi, i tedeschi ed i britannici. I cinesi – spesso al centro del ciclone per le loro politiche sulla maternità – non sono molto più aperti degli italiani: il 41 per cento è contrario all’aborto mentre solo il 29 non pensa ci sia niente di immorale.
Il sito statunitense The Wire ha realizzato delle mappe con alcune di queste informazioni.
Ovviamente non si può scorporare il ruolo della religione nell’analisi di questi dati e Pew evidenzia che: «In generale, i Paesi africani a maggioranza musulmana tendono a trovare la maggior parte di queste attività moralmente inaccettabili mentre nelle economie avanzate, come quelle in Europa occidentale, Giappone e Nord America, le persone tendono di più ad accettare o non considerare per niente queste questioni come morali».
Il papa emerito Benedetto XVI non era riuscito a fermare la secolarizzazione in Italia ed anche papa Francesco sembra che stia fallendo e l’Italia – mentre la politica discute di unioni civili, legge contro l’omofobia e divorzio breve – si dimostra sempre più laica e distante dalla Chiesa. Tranne che per questioni di corna.
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