Chi è Yuri Borisovich Milner? In poche parole lo si potrebbe definire un miliardario russo. Milner ha investito in tutte le ultime nuove tecnologie guadagnando miliardi di dollari e la rivista “Fortune” lo inserì nel 2010 tra le 50 più importanti persone nel mondo della finanza emergente; negli ultimi 5 anni Yuri Milner ha soddisfatto quelle attese.
In questi giorni questo brillante uomo d’affari ha deciso che la più importante domanda che l’uomo si sia mai fatto non è “Quale è il senso della vita?” oppure “Come raggiungere la felicità?”. Secondo Yuri Borisovich Milner la vera domanda cruciale che l’umanità dovrebbe farsi è “Siamo soli nell’Universo?”. Sembra che Yuri Milner sia stato chiamato Yuri in onore all’astronauta Yuri Gagarin, e ha spiegato ai giornalisti che in questi giorni lo hanno intervistato che l’esplorazione dello spazio è stato un suo sogno sin dall’infanzia. Quello che Milner ha comunicato alla stampa internazionale è che sta investendo 100.000.000$ in un nuovo progetto, annunciato oggi alla Royal Society di Londra in compagnia di Stephen Hawking, Martin Rees, Frank Drake, Geoff Marcy, Pete Worden e Ann Druyan, dal nome “Breakthrough Initiatives”
In sintesi “Breakthrough Initiatives” sarà la più estesa, completa ed intensiva ricerca scientifica mai intrapresa con l’obbiettivo di reperirte segnali di vita intelligente al di fuori del nostro pianeta. Il progetto prevede l’uso di due dei più potenti radiotelescopi del mondo – Green Bank Telescope in West Virginia, e Parkes Telescope nel New South Wales, Australia. Milner spiega che il programma prenderà in esame le 1.000.000 stelle più vicine alla Terra nella speranza di trovare le condizioni adatte alla vita, inoltre sposterà il piano della ricerca all’intera Via Lattea e alle altre 100 galassie più vicine. Ciò significa che “Breakthrough Initiatives” ascolterà ed esplorerà un range di spettro elettromagnetico enorme almeno cinque volte maggiore dello spettro radio, e 100 volte più veloce rispetto alle iniziative precedenti finanziate dal governo degli Stati Uniti, e coprirà più di 10 volte l’area del cielo presa in considerazione in passato. L’intero progetto sarà open source, e si appoggerà all’inteligenza colletiva del precedente progetto SETI@home, la piattaforma di elaborazione distribuita dell’Università di Berkeley. Il software integrato sarà anche compatibile con altri telescopi di tutto il mondo, in modo che altri ricercatori di altri paesi possano unirsi alla ricerca. Naturalmente a che serve la capacità di rilevare un messaggio o un segno di vita extraterrestre, senza avere poi la capacità di comunicare a nostra volta? È per questo che la seconda parte dell’iniziativa “Breakthrough Message” verterà intorno al contenuto del messaggio che vorremmo trasmettere ai nostri potenziali vicini galattici; il progetto assegnerà 1.000.000$ a individui che saranno in grado di creare messaggi digitali che possano rappresentare l’umanità e il pianeta Terra. Ad oggi, non ci sono molte informazioni pubbliche sull’attuale fase del progetto, ma Milner afferma che maggiori dettagli di tutto il progetto “Breakthrough” saranno annunciati molto presto.