Se ne vedono di tutti i colori.
Ogni giorno che passa.
Cose da inorridire anche i morti.
Litigi, ripicche, vendette, rivalse,
se tu mi fai questo, io ti faccio quello…
e così via.
E tutto va a puttane!
Da anni siamo nelle mani di un demente,
di un bastardo, di un ladro, di un mafioso,
di un… porco!
E lui non ha problemi:
il suo unico problema è la Democrazia,
che non gli va bene.
Finché ci sarà un alito di Giustizia
lui non dorme sonni tranquilli.
Tutto deve essere funzionale a lui,
alla sua demenza onnipotente,
al suo delirio di grandezza mai sazia.
Nel suo cervello non c’è spazio per un solo pensiero.
Lui non pensa. Defeca. E riduce tutto a merda.
Lui è di una follia tale
che ogni pensiero fugge via lontano
e succede che il Pensiero ormai non trova più spazio:
l’Italia è un deserto bruciato dalla Demenza.
E siamo ancora qui a discutere
su una simile Mostruosità che merita solo disprezzo?
Ormai anche il disprezzo non ha più l’oggetto
da disprezzare.
Siamo stanchi di disprezzare.
Siamo nauseati.
Il disprezzo si è fatto tumore maligno.
E lui vegeta, e noi stiamo morendo.
Un’agonia la nostra che è tenuta lunga,
per vendetta, fino a che lui si sarà divertito abbastanza
nel tenerci sull’orlo del precipizio.
Ma Dio dove sta?
Pure lui impotente?
Non si è accorto prima di crearlo
di che cosa stava facendo?
Oppure è la punizione per il nostro tradimento
di quel Genio che è stato l’Orgoglio di generazioni?
Ed eccolo il Mostro della Vacuità assoluta,
l’Orrido sempre gravido di acefali.
Ed eccoli gli acefali, una marea, popolare l’Italia,
gente senza cervello, solo bocca e pancia,
senza orecchie, senza naso, senza cuore.
E i più riusciti, come mostri,
si fanno in quattro per frantumare il Genio:
quattro scalzacani che sorreggono il Padrone fin che possono,
mungendolo nel portafogli,
pronti a lasciarlo crepare al momento “provvidenziale”.
L’Umberto il barbaro è il primo di questi scalzacani,
lì lì per finire anche lui nella fossa,
ma non prima di aver lasciato nella Storia dei perdenti
il segno di un pugnale inferto al Genio.
Ma il Barbaro ha un seguito, forte, così sembra,
in realtà una marea di rozzi analfabeti irriducibili.
Ignorantotti, pronti alle sparate da ubriaconi,
ciechi a tal punto da non vedere neppure un filo di luce.
E che dire di quella specie di movimentismo cattolico,
in primis Cl e Compagnia delle Opere,
che punta il dito indicando il cielo,
ma con i piedi nello sterco più blasfemo?
Una Chiesa che ha la spudoratezza di dialogare
con i Dementi e i Farabutti,
solo perché così pensa di salvare i dogmi e la morale,
è di una oscenità tale che mi chiedo perché
Dio non l’abbia ancora fulminata.
Anche la Gerarchia è nelle mani di ciechi, ottusi,
che pensano solo al potere,
facendo della morale un mezzo per salvare l’ordine,
e della dottrina dogmatica un potente sonnifero
per addomesticare meglio gli spiriti più ribelli.
La Chiesa perché tace?
Non sarebbe il momento di risvegliare
la voce dello Spirito?
Cazzo, perché taci?
Perché non urli la rabbia di Cristo
che ha perso perfino lui la voce
a furia di essere inascoltato?
Le comunità cristiane che stanno facendo?
Già, i bravi cattolici sono impegnati a fare feste,
tra una indulgenza e l’altra,
mentre confessano i loro peccati,
pronti a ripeterli con più freschezza.
Tanto, chi se ne frega!
Dio è forse un distributore automatico che
più sforna grazie e più se la gode,
soddisfatto di rimettere a nuovo le cose,
perché ciascuno abbia la sua parte di coglioneria?
Questi figli di puttana ci stanno consumando
nella nostra dignità umana,
e tu, Chiesa, taci?
Arriveranno le elezioni,
e arriverà puntuale il solito messaggio dei vescovi:
Votate i partiti che difendono i valori cattolici!
Ovvero, votate i mafiosi, i porci, i delinquenti,
loro sì che sanno coprire le loro malefatte
ergendosi a paladini del credo cattolico!
(Don Giorgio De Capitani)