Siamo teste di cazzo, mettiamocelo in testa

Da Abattoir

foto:flickr

L’uso del preservativo è uno dei sistemi più diffusi sull’intero globo, fin dai tempi antichi, per fare tanto sesso con pochi rischi di fare tanti bambini. Ma non solo!

Dice Wikipedia alla pagina Profilattico:

“Il profilattico o preservativo (…) è uno strumento contraccettivo che ha anche funzioni di protezione nei confronti di malattie sessualmente trasmissibili, ed eventualmente di raccolta del seme maschile eiaculato durante il coito.”

Il preservativo è un muro di contenimento e un muro di difesa per l’uomo, chiunque egli sia. Contiene tutti gli allegri spermatozoi che vorrebbero far la presa della bastiglia al primo ovulo che incontrano lungo il cammino. Difende le nostre parti intime delicate e mucose da possibili rischi di contagio di malattie sessualmente trasmissibili. A tal proposito è indispensabile specificare che tale difesa è a vantaggio dell’uomo ma anche della donna.
Che tu sia eterosessuale o omosessuale non vi è alcuna differenza: il preservativo, che nella sua prima diffusione, dal dopoguerra in poi, probabilmente era legato ad un’idea di competenza esclusivamente maschile, visto il compito principale di contraccettivo per lui, col tempo si è evoluto per lui e per lei, differenziandosi in condom (preservativo per lui) e fendom (preservativo per lei) – ma non solo, visto che esiste anche una protezione per il rapporto sessuale orogenitale, sì per la bocca, chiamato dental dam.

Purtroppo, spesso diventa anche un muro mentale per noi uomini, ci intimidisce, ci blocca, lo vediamo solo ed esclusivamente come un impedimento, un muro appunto che ci allontana invece che avvicinarci alla nostra partner. Abbiamo bisogno di concentrazione per segnare il punto in meta e spesso ci concentriamo così tanto da perdere di vista la meta stessa smarrendoci nella via dell’ansia da prestazione, ed inserire una sottile membrana protettiva in lattice sul nostro pene diventa una missione impossibile, bastano 3 secondi che FLOP.

Non dovrebbe esistere questo limite, proprio come, visti i tempi attuali, dovrebbe estinguersi la cattiva abitudine del vergognarsi nell’acquistare gli stessi contraccettivi o altri prodotti per la vita sessuale di coppia; non siamo ladri in pieno giorno ma persone che vogliono vivere la propria vita appieno in sicurezza e divertimento!
Infine, rivolgerei il pensiero alla difficoltà più o meno diffusa nel reperimento di tale merce, spesso le farmacie di quartiere non sono rifornite e ai sexy-shop di periferia si trova tanta fantasia a prezzi discutibilmente alti e con qualità estremamente scarsa.
Fortuna che internet ha cambiato le cose, altrimenti come avrebbe fatto la povera coppia di Ravanusa!

Ho l’impressione che vi sia anche poca diffusione di informazioni e notizie attraverso la radio e la televisione – fortunatamente internet è leggermente più avanti! – su dati statistici sulla diffusione/infezione del virus HIV e della malattia AIDS e su tutte le altre malattie veneree trasmissibili ( candida, gardnerella, e compagnia bella).
Mezzi di comunicazione a parte, una grande risorsa dovrebbe essere la prevenzione e l’educazione sessuale condotta nelle scuole medie inferiori, in maniera seria e senza più i tabù che hanno solo intralciato il giusto sviluppo delle cose; ora i ragazzi crescono in tutti i sensi più rapidamente rispetto alle vecchie generazioni; entrano nell’età dello sviluppo, la pubertà, periodo più che adatto per iniziare ad introdurre questi argomenti… e sono sicuro che tutti ci ricordiamo come iniziava a ribollire il sangue in quell’età!

Dal sito del nostro Ministero della Salute a questa pagina possiamo leggere alcuni articoli sulla questione della diffusione.

Nel 2008 il Ministero della Salute ha istituito il sistema di sorveglianza nazionale delle nuove diagnosi di infezione da HIV rendendo così obbligatoria anche la notifica dell’infezione da HIV (in fase pre AIDS) che ancora non lo era. L’incidenza HIV è maggiore al centro nord; inoltre la diffusione del virus avviene maggiormente attraverso rapporti sessuali non protetti soprattutto in età adulta.
“I casi di Aids continuano a diminuire principalmente per effetto delle terapie antiretrovirali combinate (introdotte nel nostro Paese nel 1996) che ritardano la comparsa dell’Aids. Tali terapie prolungano la sopravvivenza e riducono la mortalità delle persone sieropositive, comportando un aumento progressivo delle persone viventi con Aids. Nel 2009, il 60% dei nuovi casi di AIDS ha scoperto di essere sieropositivo troppo tardi, in concomitanza con la diagnosi di Aids: ne consegue che solo un terzo delle persone con Aids ha avuto la possibilità di usufruire dei benefici delle terapie antiretrovirali prima di tale diagnosi.”

Sempre in questo sito potete trovare altri link utili, ad esempio questa pagina con informazioni su AIDS e HIV.

Certamente il preservativo non è l’unica sicurezza certa nella “lotta” alla prevenzione, contraccettiva/infettiva, esistono tanti altri metodi, dai più invasivi come il diaframma o il cappuccio-cervice da inserire direttamente dentro la vagina della donna, ai più spartani e pratici salti della quaglia, o per meglio dire in gergo tecnico coito interrotto. L’importante è non sbagliare come con la torta nel forno che s’è uscita fuori tempo ed è bruciata…

In rete, per scrivere e parlare di quest’argomento che tanto m’è caro, come al poeta quel colle, ho girato vari link e siti; non vi lascio con l’immaginetta sul come indossare l’impermeabile ma vi saluto con questo simpatico video, un piccolo corto-animato, una pubblicità francese sull’uso del preservativo, che ho trovato nel blog di una ragazza che nel corso della sua vita s’è scoperta siero-positiva.

Publicité pour le port du préservatif et contre le sida, ce clip fait partie d’une série d’animations sur le même sujet


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :