Vi ricordate la figura della Groupie? Io no, cioè conosco il concetto ma non quelle realmente celebri come Pamela Des Barres, Marianne Faithfull e Bebe Buell (sto copiando paro paro da Wikipedia).
L'unica groupie che conosco al massimo è Michelle Hunziker che si è fatta il culo...
Per riuscire a farsi Eros Ramazzotti.
Con evidente successo, a quanto pare.
Ad oggi le groupies sono tendenzialmente donne. Uomini gay, al massimo. Mi sento vicina alle groupies perchè lo siamo tutte state almeno una volta. Indifferentemente di uomini o donne. Io sono stata una grandissima groupie (sarebbe meglio dire fan) dell'Ambra Angiolini dei tempi d'oro. Un amore grandissimo e incontrastato da nessun altra preadolescente di Non è la Rai. Fin dall'inizio ho capito che la migliore sarebbe stata lei. E in qualità di groupie sono anche andata incontro alle peggiori conseguenze pur di sacrificarmi all'altare del suo culto. Ho sacrificato una delle cose che sono più care ad una donna: i capelli. In II media ho tagliato i miei lunghi, (all'epoca) crespi, mossi capelli biondo cenere scalati. Sì, scalati come l'Ambra di Generazione X. Forse se non spalanco bene gli occhi mentre ve lo dico non si capisce: SCA – LA – TI. Io ho i capelli MOS -SI. Spero che capirete la tragedia di avere un taglio mosso E scalato. La mia testa assomigliava al ciuffo dell'ananas, al casco delle banane e ad una scopa di saggina. Era la morte dell'eros, degli ormoni pre-adolescienziali, di qualsiasi primo bacio (che, per la cronaca, arrivò 2 anni dopo mica per niente. La ricrescita non è uno scherzo). Ma tralasciando cosa ho fatto in passato per le mie figure culto (aggiungo solo che a Carnevale ho chiesto a mia madre di vestirmi da 'Ambra'. Fate voi), voglio concentrarmi su cosa ho fatto di recente. A me spesso le cotte partono con i sogni. Molto spesso. Può essere che vada a dormire che il Tizio X non ce l'ho manco per il culo e alla mattina seguente sono innamorata pazza. E' già capitato eh. Capita però anche abbastanza di sovente di sognare limoni a random con gente con cui non lo farei mai e poi mai (capi, colleghi, ex colleghi, coinquilini: di fatto sono una potenziale troia). Tempo fa però ho sognato un attore italiano. Un bell'attore italiano. Non ricordo precisamente cosa facevamo nel sogno, nulla di particolarmente perverso, anzi. L'unica scena che ricordo è di me che mi accoccolo con lui sul divano, tra il torace e il braccio. Diiiio, mi faccio tenerezza da sola. La mattina però mi sono svegliata che ero persa. Avevo gli occhi a cuoricino, ridevo, ridevo e ridevo come una scema. Come la mattina dopo che l'avete fatto per la prima volta con il tipo che vi piace tanto: al lavoro ci vai sorridendo ad ogni passante, a tutti i tram e anche alle cacche dei cani sui marciapiedi. La prima cosa che ho fatto è stato dirlo ad una mia amica. La seconda cosa che ho fatto è stato cercarlo su google. La terza cosa che ho fatto è stata lasciarli un messaggio sul suo sito. Per una settimana ho avuto il chiodo fisso di quell'uomo. E nemmeno a farlo apposta, me lo sono beccato pure in televisione in un'intervista. Poi in un film. No vabbhè dai, ma allora è destino. E poi lui parla proprio di destino nel suo ultimo libro. Tra l'altro poco tempo fa l'avevo pure beccato in giro a Milano, a pranzo in un ristorante con suo padre. Esattamente al mio collega in quel momento ho detto: 'Diooo ha una voce che mi vibra nelle mutande'. Ammettendo che il fenomeno delle groupie è così diffuso, poi non mi sarei dovuta stupire quando giorno dopo giorno ho osservato i messaggi delle altre fan sul suo sito. 'Na massa di cretine che mi son vergognata. Gente che gli parlava come se fossero amici, conoscenti. Gente che gli raccontava fatti sconnessi della propria vita quotidiana. Uno ha scritto esattamente così: 'Oggi è il primo giorno di primavera, e Milano puzza sempre!
Mia madre stava per schiacciare il criceto di mia figlia, scappato dalla gabbia perchè mia moglie l'ha dimenticata aperta.
Forse dopo 2 anni riaprono il super davanti a casa mia e non dovrò più usare la macchina per fare la spesa.
Ieri sera sono uscito per andare a suonare il basso con i miei amici, a metà strada mi ha telefonato mio figlio: avevo dimenticato il basso.
La giornata è bella e sto bene, oggi vado dal dentista.
Saluti a tutti
p.s. il criceto è stato ritrovato dietro all'armadio della cameretta, con il naso sporco di polvere. ' Eeeeeh? Quindi ho cominciato a guardarmi da fuori e mi sono sentita di colpo molto sfigata. Cioè, certo che è destino che io e lui stiamo insieme, ma non è di certo scrivendogli che oggi ho aperto una nuova confezione di caffè che aiuterò il destino a compiersi! Ad ogni modo, peggio di chi scrive di ogni granello di polvere della propria vita privata c'è solo il servilismo puro. Ad esempio gli scrittori. Lo scrittore è una figura un po' ascetica. Certo che so cosa vuol dire 'ascetica'. Nessuno nasce scrittore. Tranne Kafka insomma. E Tolstoj. Nemmeno Fabio Volo, per dire eh. Ma oggi giorno, con la crisi e tutto il resto uno cerca di pararsi il culo. Nasce panettiere e muore Fabio Volo per esempio. Sono stata ad una presentazione di un libro di recente e ho visto manciate di donne squittire. Squittire che nemmeno io con la mia amica Alessia ai tempi d'oro squittivamo così difronte alle attenzioni dei camerieri greci in vacanza a Kos. E sì che siamo due professioniste nel flirtare. Squittivano ad ogni battuta, anche a quelle che non facevano ridere. Voi non lo immaginate, ma io nasco timida. Poi per sopravvivere in situazioni sociali faccio la 'splendida', ma nasco come una che vorrebbe strisciare lungo i muri per entrare in una stanza. Poi riesco a fare la splendida perchè è come se interpretassi un ruolo, una maschera di me stessa. Ma lezioni di psicologia sociale a parte, non parlo mai in pubblico. All'università non ho mai posto una domanda, piuttosto mi facevo bocciare. Alle elementari piangevo tutte le mie lacrime sul banco ma non alzavo la mano per farmi rispiegare le trasformazioni. Quindi cerco di non attirare l'attenzione se sono in pubblico, ergo non squittisco. C'erano quelle che ridacchiavano tra di loro per attirare l'attenzione dell'autore, c'erano quelli secchioni che conoscevano a memoria tutta la bibliografia e c'erano quelli come me che guardavano i quadri. Un po' perchè cercavo di distrarmi per non ascoltare troppo la storia del libro che dovevo ancora acquistare e un po' perchè addentrarmi nei meandri dell'intreccio della storia di un altro mi sembrava scortese. Magari all'autore avrebbe anche fatto piacere (e a giudicare da quello che ho visto direi di sì) ma a me sembrava eccessivo. 'Ma a cosa pensavi quando hai scritto la scena del co – glio – ne?' , 'ma perchè l'hai scritto in prima persona?', 'ma perchè la donna è così succube?'.. Ma saranno stracazzi suoi? L'ha scritto, l'ha stampato, un motivo ci sarà no? Quando vedi un film mica ci vai dal regista a dirgli perchè alla fine son tutti morti! Son morti, e bona l'è! Ad ogni modo, tra tutte le groupies presenti una ha particolarmente attirato la mia attenzione. Una che avesse potuto si sarebbe strappata la camicia di dosso e si sarebbe seduta a cavalcioni davanti all'autore. Non lo ha mollato un secondo. Io ho pensato che fosse l'editor (certo che so cosa fa un editor, ecchediamine) o un'impiegata della casa editrice. Conosceva T – U – T – T- O. Faceva domande su tutto, faceva foto, faceva facce. E quando ormai anche i commessi della libreria hanno cominciato a sbuffare e ci siamo avvicinati all'uscita, lei non si è staccata un attimo di dosso. L'autore ha firmato delle copie dei libri. Io ero lì, ridevo per la scena. Anche io mi sono fatta firmare la mia copia ma io sono io. Invece vederlo firmare copie anonime, senza nessun acquirente davanti mi è sembrata una cosa da Grandi Autori. Sicuramente fa parte di un corollario di azioni standard per gli scrittori che io nemmeno conosco, ma come azione in sé, con questo autore mi ha fattotenerezza. Un po' come me quando vado alle sfilate e penso 'oh cazzo ma io son La Zitella e queste cose le sognavo da piccola'. Ero contenta e orgogliosa di lui e di quelle firme che ha fatto, anche se la dimensione del suo successo è sicuramente molto più grande di quanto io stessa finora abbia visto. Cuore tenero a parte, quando ho visto la pila di libri mi sono offerta di firmarli (a nome suo) [ma quando più mi ricapita?]. La groupie sapete cosa ha fatto? Glieli ha passati uno per uno aperti sulla prima pagina, per firmarli. No io dico amica, ma non ce l'hai una dignità? Ora capisco che sei una sua fan, ma credimi che le 35.000 copie vendute non le ha scritte a mano quindi i pollici opponibili ce li ha ancora! Insomma, io me ne sono andata perchè mi sono resa conto che se stavo ancora un po' lì passavo pure io per una groupie. Non so come sia finita se alla fine abbia vinto lei e si sia portata il suo trofeo (lui) a casa per sfinimento o se lui sia scappato urlando dalla libreria in preda ad un raptus. Ad ogni modo guardando queste scene mi è venuta voglia di tagliarmi di nuovo i capelli scalati.