“Filippo Inzaghi era un attaccante tecnicamente dotato.”
“Vuoi vedere come riesco a farti uscire un coniglio dal culo?”
“No, grazie, ho già abbastanza soldi.”
Queste sono le tre frasi che non sentirete mai nella vostra vita.
Esclusa la prima, che la mia ragazza utilizza per spingermi al sesso violento.
A dire il vero vale lo stesso anche per la seconda che da bambino mi ripeteva sempre il mago Mike, un senzatetto pederasta che molestò mio cugino.
Ok, forse ho sbagliato i primi due esempi ma non il terzo.
Ovvero, perchè io sto con Antonio Conte e con tutti calciatori che hanno aggiustato risultati vendendo al più qualche partita.
Non accetto discorsi sull’etica dello sport e sui valori della correttezza.
O meglio, posso accettarli quando gioco a calcetto con gli amici, e senza scommettere bevute, ma non li accetterei se fosse il mio lavoro.
E dato che stiamo parlando di allenatori e calciatori che guadagnano quanto manager spesso appartenenti a squadre senza più obiettivi da raggiungere, perché non farlo?
Nel caso di Antonio Conte, in cui gli veniva chiesto di non vincere un paio di partite a promozione ormai acquisita, come biasimarlo?
Se il vostro capo entrasse in ufficio e dicesse che siete stati bravi, che avete raggiunto le vendite che l’azienda aveva prefissato, e che per un paio di settimane potete anche cazzeggiare durante l’orario di lavoro, immagino che non vi porreste tanti problemi di etica.
Perché è proprio questo che è successo ad Antonio Conte.
Ma soprattutto: qual è il reale danno provocato da risultati aggiustati e calcioscommesse?
“Ma i tifosi che vanno allo stadio, e in particolare gli ultras sfegatati che fanno del tifo una fede?”
Oh, una categoria di rissosi handicappati sociali la prende nel culo.
Poveri tifosi, datemi un cuscino su cui piangere, non riesco a trattenere le lacrime.
“E le società di scommesse che vengono truffate?”
No, sul serio, dov’è il cuscino?
“Non fare lo stronzo, alcuni calciatori traggono profitti diretti dal risultato di una partita sfruttando le quotazioni più impervie.”
Sì, e la Snai?
“Il calcio è merda ammuffita: fermiamo il campionato per due o tre anni!”
Una strategia impeccabile e producente per l’economia di un paese in crisi finanziaria: i ristoratori ringraziano commossi.
E perchè non lo facciamo con qualsiasi attività umana in cui sollevi il coperchio e trovi merda ammuffita? Chiudiamo per due anni la Borsa, stop ad ogni sorta di appalto pubblico e già che ci siamo impediamo a mia suocera di cucinare lo stufato di maiale della domenica sera.
“Come ne usciamo dallo scandalo del calcio dunque, genio del cazzo?”
Semplice: far diventare il calcio come il wrestling americano.
A chi piacciono gli scialbi zero a zero tra Siena e Chievo Verona?
Io ho un sogno.
Sogno di vedere partite con la media di dieci gol, sogno le squadre in teatro per le prove generali del pareggio in rovesciata al novantesettesimo minuto di recupero, sogno un acuto da soprano del portiere che compie uno sforzo per parare un rigore con tanto di critici lirici pronti a stroncarlo, sogno un primo piano sull’attaccante che ha appena sbagliato un gol mentre recita un monologo esistenzialista con un flashback sul suo difficile rapporto con il padre durante la sua infanzia, sogno Hulk Hogan a San Siro che segna il sesto gol di petto mentre si strappa la maglietta del Pescara e spacca una sedia sulla schiena del guardalinee che prova ad annullarlo.
Va bene, forse ho esagerato con il calcio-televisione ma solo perchè rischieremmo di ritrovarci con Toni Servillo centravanti della nazionale.
In conclusione:
- porte aperte alle partite aggiustate con almeno quattro gol;
- ben vengano i clan di scommettitori stranieri che scommettono sull’over 3,5;
- Antonio Conte è chiaramente una vittima della Giustizia Sportiva;
- Forza Inter.