Cosa c’è di più emozionante della nascita di un sentimento spontaneo ed inaspettato?
Forse niente o forse tanto e sono convinta che questo dipenda da come si intende vivere la propria esistenza ma, visto che ci è stato concesso un solo viaggio e per di più di sola andata, trovo poco intelligente viverlo con monotonia impostandolo in unico senso di marcia. A cosa mi riferisco? Ve lo spiego subito.
Come avrete potuto intuire, la situazione siriana mi sta molto a cuore e anche se il vero motivo non l’ho ancora capito, che più passano i giorni e più mi convinco che è stata la Siria a scegliere me per tantissimi motivi. Vi racconto perché sono sparita per due settimane.
Tutto è nato dai miei articoli, o meglio dal primo articolo sul dramma siriano e dal mio fortissimo interesse nel cercare la verità (quando parlo di verità mi riferisco alla realtà e non a quella che ci viene raccontata dai media e dai giornali). Essendo un tema intricato e con tante sfaccettature (storiche, culturali, religiose, etc..) mi sono dovuta informare dal web cercando una decina di blog attendibili di scuole di pensiero diverse perché ritengo che ognuno di noi si debba creare la propria idea sugli eventi, senza cadere in quella pericolosa routine da bar, che ti fa ripetere a pappagallo opinioni degli altri senza verificarne l’esattezza. Soddisfatta della ricerca, ho poi spostato la mia attenzione su facebook, entrando a far parte di una comunità composta da italo siriani e da italiani, per capire più da vicino cosa stesse succedendo e per cercare di far tornare dei conti che non mi tornavano affatto.
Ho scoperto tutto un altro mondo. Ho seguito con quotidianità ed attenzione gli eventi che da troppi mesi interessano la realtà siriana. Sono rimasta sconvolta, incredula ed amareggiata e mi sono sentita in dovere di scavare più a fondo. Ho contattato in privato alcune persone (che non conoscevo affatto e che non sapevo se mi avessero risposto, ne tantomeno presa in considerazione) chiedendo spiegazioni, traduzioni dall’arabo, informazioni più dettagliate sul passato e sul presente. Ho avuto il piacere di conoscere e confrontarmi con persone meravigliose, disponibili, colte, perfettamente integrate, attive nel sociale e con un cuore immenso. Da qui si è creato una sorta di cordone ombelicale che mi ha nutrita per mesi e che mi ha permesso di riflettere e di elaborare una mia idea, chiudendo quei diversi cerchi che altrimenti sarebbero rimasti aperti. Grazie a loro ho potuto continuare a scrivere l’altra verità, quella che i media sanno ma nascondono, confrontando quello che ci vogliono far credere con subdoli sotterfugi e falsi e datati video, con quello che realmente sta accadendo.
Quando ti imbatti in realtà nuove, difficili ma ancor di più scomode ed impegnative puoi liberamente scegliere di adottare due comportamenti: voltare le spalle continuando a vivere la tua vita come se niente fosse oppure puoi decidere di evolverti, mutando te stessa assieme al cambiamento che ti si è presentato.
Dopo l’ennesima strage avvenuta con il gas, appreso che quotidianamente anziani, donne, uomini e bambini continuano a morire ingiustamente e ad essere torturate in maniera atroce, ad essere arrestate senza motivo, accertato che anche i bambini perdono braccia e gambe a seguito di bombardamenti mirati a colpire i civili, constatato che il regime di Al-Asad impedisce il passaggio degli aiuti umanitari per l’approvvigionamento e le cure in alcuni luoghi del paese e che quindi si sta morendo anche di fame, stanca di sperare in un aiuto o intervento dall’esterno, che avrebbe potuto far cessare questo vergognoso sterminio da tempo ma che per interessi economici e commerciali preferisce tamponare e trovare soluzioni alternative, fregandosene delle centinaia di migliaia di morti e dei milioni di profughi, mi sono posta delle domande. La sensibilizzazione della realtà e delle condizioni in Siria attraverso la scrittura e la pubblicazione di articoli è sicuramente un aiuto importante ma con le parole non mangia nessuno. Ho deciso quindi di attivarmi concretamente.
Sempre tramite chat e grazie ad un antico mezzo di comunicazione che è il passaparola, sono entrata in contatto con delle associazioni di volontari e volontarie che con le loro campagne recuperano materiale scolastico, vestiti, giocattoli, medicine, cibo e che, con le donazioni che ricevono, acquistano ambulanze e tutto ciò che è indispensabile per garantire la sopravvivenza, il conforto ed il supporto di tutte quelle persone che hanno obbligatoriamente dovuto abbandonare la loro casa, la loro città, il loro paese diventando cittadini di nessuno, scappando con quel poco che sono riusciti a recuperare.
Ed ecco da dove nasce il mio impegno che da settimane mi sta riempendo di affetto, di positività e di soddisfazione.
Evoluzionedidonna è anche questo ed era mio dovere riprendere dalla “pausa” dedicando a voi tutti di Child Again, di Il cuore in Siria, di Onsur e di Ossmei e di Pasqua in Syria queste mie parole che arrivano direttamente dal cuore perché sono consapevole e certa che la nostra collaborazione durerà ancora per molto! Grazie di avermi sostenuta e di avermi dato la possibilità di concretizzare al meglio questa mia nuova esperienza di vita con consapevolezza, sensibilità e solidarietà.
Tutto quello che è stato riportato in questo articolo e nei tre precedenti riguardanti la Siria è verificabile e documentato da testimonianze scritte, foto e filmati che ho personalmente visionato e in parte condiviso sul mio diario di facebook. Non ho mai postato immagini cruente per una questione di rispetto nei confronti di chi potrebbe restare scioccato ma questo non significa che non le abbia viste e che non facciano parte di me. Vi posso solo dire che troppe ingiustizie accadono in questo mondo e la maggior parte di esse possono essere fermate, se solo ci attivassimo tutti personalmente, se solo ci interessassimo insieme a ciò che ci circonda. La Siria, il Ruanda, il Pakistan e moltissime altre nazioni abitano il nostro stesso pianeta, condividono la stessa terra, respirano la stessa aria e si scaldano con lo stesso sole. So che sto dicendo cose che già sapete ma non ci si può limitare a vivere esclusivamente per se stessi. Perché no? Perché la vita riguarda tutti, perché i bambini non c’entrano con le cattiverie degli adulti e devono starne fuori, perché la dignità è di tutti e non dovrebbe essere riservata a pochi, perché dobbiamo imparare a conoscere le diversità per accrescere la nostra cultura e allo stesso tempo trasmetterla ad altri, perché abbiamo una responsabilità nei confronti dei più piccoli che si chiama esempio, perché in ognuno di noi vive una parte buona ed una cattiva ma che non significa né giustifica certi comportamenti e prese di posizione di alcuni a discapito di altri. Il terzo mondo, lo sfruttamento e le violazioni dei diritti umani esistono per volontà dell’uomo, della sua ipocrisia e del suo egoismo.