ROMA – “Siamo tutti puttane” strilla Annalisa Chirico dalla copertina del suo libro e spiega, ad Anna Maria Greco del Giornale:
“Uso questo termine in senso lato per indicare le persone che vogliono farsi strada, riuscire nella vita. E per farlo usano le doti avute dalla sorte come meglio possono, che siano del corpo o della mente”.
Indaga Anna Maria Greco: sono quindi vengono messi sullo stesso piano un carisma innato, una mente brillante o un invidiabile decolletè:
“Credo che ci sia eccessiva attenzione al corpo, troppa pruderie. Uni per rispondere allamare non per quello che faceva ma per ciò che presumeva essere: moralmente superiore“.
La portavoce della Lista Tsipras Paola Bacchiddu per raccogliere voti come candidata alle europee ha postato su Facebook e Twitter la sua foto in bikini, scrivendo: io uso qualunque mezzo:
“Ed è stata criticata per questo anche da sinistra. Invece la sua è una trovata goliardica e va d’accordo con la tesi del mio libro: il rifiuto di ogni stereotipo della sinistra femminista bacchettona, che ci ha fatto credere di dover scegliere tra Belen e una dotta professoressa, tra madonne e puttane. Non può essere così. Ricordo Bersani che diceva: Belen non potrà essere mai un modello per mia figlia. Come lui parlano tanti esponenti di sinistra, opponendo al berlusconismo il boldrinismo. Mentre Renzi ha capito che è un errore e si è smarcato “.
Il libro “Siamo tutti puttane” è nato quando Annalisa Chirico seguiva il processo a Berlusconi per lo scandalo Ruby, dove sfilarono, sul banco dei testimoni le famose Olgettine, le ragazze che animavano, nel contorno della villa di Berlusconi ad Arcore, le serate con le “cene eleganti”:
“Da cronista ho visto lì confondere il reato con il peccato. Ho provato rabbia e incredulità sentendo fare alle 33 ragazze, non imputate ma testimoni, domande piccanti sulla lingerie e i comportamenti sessuali. Mentre giornaliste di sinistra facevano credere di difendere la dignità della donna quando strumentalizzavano quelle ragazze in chiave anti Berlusconi. Come se l’unico assillo delle donne italiane fosse l’indomito fallo dell’allora premier”.
Annalisa Chirico, ancora, sostiene:
“Il mio è un femminismo libertario, opposto a quello salottiero che vorrebbe imporre modelli da Arabia Saudita, dice alle donne di coprirsi, censura la pubblicità che usa il corpo femminile”
sostiene ancora Annalisa Chirico.