Sarà vero? Non nel senso "sarà vero che è una cultura usa e getta" ma nel senso "ma lo dice davvero qualcuno"?
E chi? E perchè?
Vabbè ©, stamattina mi sono svegliato storto.
Ricominciamo. Siamo una cultura usa&getta?
Non so, ma non credo (che come frase, ha il suo fascino perchè afferma in modo assoluto una definita incertezza, che è un mezzo ossimoro...che poi, anche il concetto di "mezzo ossimoro" è un paradosso, cioè il diverso di un contrario...).
Vabbè ©, lasciate stare. Mi sono svegliato polemico. Anche con me stesso.
A dire il vero siamo una cultura che cerca di conservare. Guardate al collezionismo, o ai vostri 3-4 hard disk esterni pieni di film e serie tv, guardate ai dischi di vinile e a come un mercato che sembrava morto, sepolto e con un complesso IKEA costruito sopra, ha ricominciato ad essere frizzante, per quanto di nicchia, guardate ai mercatini dell'usato, a come in molte case siano riapparsi vecchi mobili che per anni hanno preso polvere nei garage...
In un'epoca in cui si possono conservare centinaia di miliardi di milioni di dati, siamo tutti un po' spaventati di perderli da un momento all'altro. Sarà che stiamo iniziando a renderci conto, fra tutte le fasce d'età, cosa significa avere l'informazione a portata di mano.
Una volta se volevi conoscere il titolo di una canzone che sentivi in giro dovevi augurarti di risentirla in compagnia di qualcuno che la conoscesse.
Oppure se vedevi una pianta di cui ti domandavi il nome, probabilmente era condannato a morire senza saperlo, che non c'è mai un botanico preparato a portata di mano quando serve.
Ora premi un tasto e il tuo cellulare ti dice che canzone stai ascoltando, tu fai copia incolla tra i tuoi appunti, poi la cerci on line, la scarichi (a pagamento, naturalmente...Vabbè ©, stamattina mi sono svegliato ironico) e la conservi, per sempre, nel tuo hard disk da un milione di miliardi di tera.
Stessa cosa per un film. Se volevi vedere Ritorno al Futuro o Pomi d'ottone e manici di scopa, dovevi sperare nella caotica programmazione dei palinsesti televisivi pregando perchè quella sera nessun dovesse vedere altro nell'unica televisione di casa.
Oggi è tutto non solo è accessibile, ma anche conservabile in eterno (o quasi).
E magari si conserva una canzone per farla sentire agli amici, o un film per farlo vedere a tuo figlio quando nascerà o sarà in grado di appezzarlo....o forse conserviamo, perchè in un'epoca di nuovi poveri, la "rroba" di cui Verga rese tanto ossessionato Mazzarò, quel desiderio di avere (Vabbè ©, scusate. Stamattina mi sono svegliato culturalmente citazionistico.) oggi è stato sostituito da un po' dal desiderio di sapere (che poi, "avere" tanto non si può) e di godere di quel che si sa, quando si vuole. Padroni della nostra cultura.
Vabbè ©, scusate. Stamattina mi sono svegliato culturalmente
Padroni della nostra cultura lo siamo diventati da poco, sia chiaro.
Perchè, diciamoci la verità, chissà quanta musica meravigliosa, quante meravigliose interpretazione teatrali e opere d'arte abbiamo perso in duemila anni di storia.
Ma questo non lo perderemo mai:
o questo
o questo
o questo
Viviamo nella più grande Biblioteca del mondo e siamo terrorizzati che prenda fuoco.
Tuttavia, se l'uomo ha fatto davvero un progresso nella sua esistenza, che non abbia come solo fine la sua sopravvivenza, forse è proprio questo libero accesso al sapere e al vedere e a sentire il suo più grande risultato.
Ora, come ci sono arrivato a questo discorso? Ah si.
Sta per uscite il nuovo film di Miyazaki. Qualche immagine a seguire.
Si intitola Kaze Tachinu, che in italiano penso verrà tradotto come Si alza il vento o Tira il vento.
Come sempre sarà un capolavoro.
Tutto il discorso di sopra parte dal pensiero che non ho la collezione completa dei DVD di Miyazaki e dato che mi piacciano tutti i contenuti speciali non mi basta
Però mi sono reso conto che non ho più posto dove mettere gli hard disk, figuriamoci i DVD veri e propri.
Vabbè ©, risolveremo anche questa.
Il Glifo, vabbè ©
Ps: prego notare l'abilità con cui riesco a passare dai massimi ai minimi sistemi. E' un'arte signori. Un'arte.