È di pochi giorni fa la notizia che colloca la Sicilia e i siciliani al primo posto in Italia per consumo di farmaci, in particolare per quelli contro l’osteoporosi, il diabete, i gastroprotettori e quelli per prevenire le iperlipidemie. Un primato curioso che ha insospettito la Guardia di finanza che ha deciso così di indagare su qesta particolare spesa farmaceutica. L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Palermo, è scattata anche in seguito al monitoraggio effettuato dagli uffici dell’assessorato regionale alla Salute, guidato da Lucia Borsellino.
“Abbiamo avviato un’azione sinergica con la Guardia di finanza – ha affermato l’assessore – che sta svolgendo controlli sul comparto della spesa farmaceutica e specialistica e individuato le soglie prescrittive di alcune classi di farmaci che hanno maggiore impatto sui consumi e sulla spesa“.
Proprio l’assessore è stata ascoltata in commissione Sanità dell’Assemblea regionale assieme ai dirigenti del dipartimento alla Salute. “Abbiamo acquisito elementi che ci fanno dire con certezza che c’è un giro esorbitante di farmaci rispetto ai normali consumi e abbiamo un indirizzo chiaro dove andare a chiedere lumi”, ha osservato il presidente della commissione parlamentare.
Secondo gli inquirenti dietro ci sarebbero pressioni di alcuni importanti gruppi farmaceutici e un sistema di compiacenze. Sono emerse, infatti, ipotesi di reati di comparaggio, furti di ricettari oltre a pressioni di alcune case farmaceutiche nell’ambito delle prescrizioni mediche.
“Il tetto della spesa farmaceutica regionale ha superato i limiti previsiti – ha spiegato la Borsellino – e per arrivare ad allinearci agli indicatori dettati dalla normativa nazionale la Regione dovrà sostenere grossi sforzi sugli interventi nel triennio 2013/2015“.
L’assessore e il presidente della commissione Sanità. Pippo Digiacomo, hanno illustrato la situazione anche al governatore Rosario Crocetta, “da cui abbiamo ottenuto garanzia – ha affermato Digiacomo – che saranno presi interventi urgenti e immediati”. Cosicché, ha concluso il parlamentare, “ho dovuto chiedere di secretare gli atti della seduta perché è stato necessario fare nomi e cognomi che sono stati riferiti anche al presidente della Regione e saranno consegnati alla magistratura. Aspettiamo ora i documenti che produrrà l’assessorato e affronteremo nuovamente la questione con urgenza in commissione“.