In un periodo grigio come quello che l’Italia sta vivendo, in cui sono sempre le disgrazie a prevalere, finalmente giunge una bella notizia. Dodici giovani aquile di Bonelli, una specie ad alto rischio di estinzione, hanno spiccato il loro primo volo in Sicilia nelle ultime settimane, e altrettanti pulcini sono attualmente coi genitori in attesa del momento giusto per lasciare il nido.
A dare questo lieto annuncio è la Lipu-BirdLife Italia, che prosegue nell’isola il campo di volontariato per la protezione di questo rapace, di cui si stima siano rimaste soltanto 20 coppie in Italia, e tutte in Sicilia. Facenti parte di tale progetto di salvaguardia sono le associazioni del Coordinamento Tutela Rapaci Sicilia, formato da Cabs, Ebn Italia, Fir, Fsn, Lipu, Man, e WWf.
In volo, l’aquila di Bonelli è riconoscibile per la caratteristica macchia bianca che ha sul dorso, mentre la colorazione del resto del piumaggio varia con l’età, ma prevalentemente si presenta bruno rossiccio con ventre chiaro, striato da macchie più scure. La specie, assieme ad altri rapaci, è minacciata dai bracconieri che arrivano ad arrampicarsi vicino ai nidi, al fine di rubare i piccoli per poi venderli a cifre esorbitanti nel giro del commercio illegale.
A fianco del citato Coordinamento, giunto quest’anno alla sua Terza edizione, schierando in campo ben 80 volontari, è intervenuto l’europarlamentare Andrea Zanoni che ha chiesto un impegno maggiore da parte degli organi competenti in materia per supportare i volontari e per attuare le misure necessarie per la risoluzione di problemi legati alla protezione delle specie più a rischio in Sicilia e in Europa, quali appunto l’aquila di Bonelli ed il lanaio, una sorta quest’ultimo di Falco Pellegrino con la figura più esile e la coda più minuta, nonché anche una frequenza più bassa di colpi d’ala.
Il presidente della Lipu, Flavio Mamone Capria, ha affermato che ”le istituzioni devono supportare il duro lavoro dei volontari, organizzando turni di sorveglianza e presidio del territorio. Alla politica chiediamo pene più severe, che servano da deterrente per reati che rischiano di causare l’estinzione di alcune specie, come l’aquila di Bonelli e il lanario”.
La Lipu spiega inoltre che l’aquila di Bonelli, il lanario e altre specie di rapaci sono vittime di un commercio internazionale che, partendo dalla Sicilia, introduce pulcini nel mercato europeo e mondiale a prezzi che superano i 10.000 euro per esemplare.
Quest’anno poi si è verificato un grave episodio: il furto di due giovani aquile dal nido, ormai pronte per l’involo, e la scomparsa di alcuni pulcini di lanario, per i quali il Comitato ha sporto denuncia.
La riproduzione in cattività dei falchi non riesce da sola a soddisfare le richieste di mercato. La Lipu denuncia le condizioni d’indigenza in cui essi sono costretti a vivere e il loro sfruttamento. Questi animali, infatti, vengono tenuti molto spesso in ambienti inadeguati, senza lo spazio necessario a garantire loro una dignitosa qualità di vita. Vengono praticamente costretti a restare fermi su un trespolo, spesso con un cappuccio in testa. Sono sottoalimentati così da essere obbligati, dopo il breve volo che viene loro concesso negli addestramenti e nel corso di manifestazioni pubbliche, a tornare nelle mani del falconiere, non per affetto, bensì perché quest’ultimo li premia con un pezzetto di carne.
Sapere dunque che 12 rare aquile di Bonelli hanno spiccato il volo nel cielo di Sicilia ci rallegra e riempie di gioia. E quasi fosse un tributo a loro dovuto per ringraziarli di esserci riusciti, doverosa appare una”chiusa poetica” a celebrare tanta meraviglia d’impresa.
“Nessun uccello vola troppo alto, se vola con le proprie ali”. William Blake.
È questo il nostro augurio di lunga vita a queste magnifiche creature.
Written by Cristina Biolcati