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Sicilia: l’Ars apre un mutuo di 1 Miliardo di euro, aumentano IRPEF e IRAP. M5S “Ci sono strade alternative”

Creato il 18 marzo 2014 da Giornalesiracusa

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La Regione Sicilia ha bisogno di un miliardo di euro per pagare i propri debiti. Ieri è iniziata la discussione a Sala d’Ercole sul cosiddetto ddl pagamenti che prevede l’accesso a un mutuo di 953mln di euro dalla Cassa Depositi e Prestiti. Un mutuo di 30 anni con rate di 57mln di euro con un interesse agevolato del 4,3% che costerà però il doppio,oltre 1,9 mld

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Tale prestito verrà finanziato con l’aumento delle addizionali regionali IRPEF e IRAP. Da notare che le addizionali pesano già sulle tasche dei siciliani perché portate al limite massimo da Raffaele Lombardo per colmare il buco sanitario creato da Cuffaro. A chi vanno realmente questi soldi? Due terzi della somma andranno a colmare il debito delle aziende sanitarie nei confronti dei suoi fornitori, la restante parte andrà divisa tra gli Enti locali: Comuni e Regione. Le aziende fornitrici del sistema sanitario sono tutte multinazionali come Novartis, Pfizer, Artsana, Roche, e molte altre. Andrà anche pagata la ditta fornitrice di ossigeno a una serie di Cliniche.

Per quanto riguarda i servizi le aziende creditrici sono Telecom, Enel, Fastweb e altre piccole aziende che si occupano di rifiuti, informatica, trasporti ed edilizia(blogSicilia). Debiti che vanno pagati per non rischiare il default e paralizzare l’economia siciliana già piegata. Confindustria Sicilia, nella persona del presidente Antonello Montante, critica il metodo scelto del Presidente in quanto non è possibile  gravare sui cittadini per pagare tale debito. Propone di affiancare una norma che dica chiaramente che a partire dal 2018 i risparmi di spesa che si faranno saranno vincolati al pagamento delle rate di questo mutuo.

Montante abbraccia così quella che è la proposta del Movimento 5 Stelle, i quali hanno presentato tre emendamenti per “racimolare” questa cifra in altro modo. Tagliando le pensioni d’oro dell’Ars e della Regione, migliorando il bilancio e razionalizzando le risorse sanitarie con l’ottimizzazione del personale, il gruppo parlamentare presenta una strada alternativa all’aumento della pressione fiscale. Oggi si continuerà a discutere la questione nella speranze che non siano ancora una volta i cittadini a pagare le spese delle magagne del passato. 


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