Magazine Ecologia e Ambiente

Sicilia libera dai padrini

Creato il 12 settembre 2011 da Lucia Navone @lucia_navone

Un libro rivela le aziende in odor di mafia tra cui anche il re del fotovoltaico siciliano, Salvatore Moncada

Senza Padrini, il libro di Filippo Astone appena uscito per Tea, racconta una Sicilia nuova, dove fare impresa in modo etico non è più, come nel caso di Libero Grassi e di tanti altri imprenditori coraggiosi, una disperata (e spesso fatale) iniziativa solitaria, bensì una scelta consapevolmente condivisa da molti.

Introdotto da una appassionata prefazione di Andrea Camilleri, il libro-inchiesta si apre con il più classico degli avvertimenti mafiosi: quattro proiettili vengono recapitati ai magistrati Sergio Lari e Giuseppe Pignatone, e agli imprenditori Ivan Lo Bello e Antonello Montante. L’avvenimento è significativo, visto che gli ultimi due sono i promotori dell’iniziativa che ha portato Confindustria a esporsi ufficialmente contro il pizzo.

Senza padrini parte dalla cronaca di una minaccia annunciata, dal modo violento della mafia di comunicare il proprio disappunto, e prosegue poi sulla strada dell’inchiesta, descrivendo le tappe che hanno portato le aziende, pur tra scetticismo e diffidenza, a cercare di liberarsi dai tentacoli della criminalità organizzata.

Per la prima volta un libro rivela quali aziende sono state allontanate da Confindustria Sicilia dal Presidente Lo Bello, 37 in tutto a cui sono seguite 60 dimissioni spontanee.

Secondo quanto riportato da I Quaderni de L’Ora il record di espulsioni della  ‘’primavera imprenditoriale’’ e’ della provincia di Agrigento, che si conferma terra di Pirandello:  il nome che spicca e’ quello di Salvatore Moncada, ‘’il re del fotovoltaico’’, dimissionario con una lettera di fuoco e oggi tra i probabili candidati a sindaco di Agrigento, nonostante il Ros abbia sostenuto in un rapporto che il gruppo  ‘’finanziasse alcune mafiose del nisseno, soprattutto attraverso la concessione di forniture a ditte loro collegate’’.

Senza PadriniTea Edizioni


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :