RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Dice Bianco: “I bambini sono energia pura che la legge attuale priva di risorse per un futuro sviluppo nel sistema globalizzato”.
“Come si fa a pensare che un giovane innamorato di Catania perché c’è nato, che parla il nostro dialetto, che magari tifa rossoazzurro, possa non essere un nostro concittadino?”
“I cittadini stranieri registrati nell’anagrafe del Comune sono 13.326; tra loro ci sono moltissimi bambini, ragazzi che soltanto al compimento dei 18 anni potranno chiedere la cittadinanza. Questa è una battaglia di civiltà, conclude Bianco: chi nasce qui deve avere gli stessi diritti degli altri cittadini, così come vuole lo Ius soli in corso di approvazione al Parlamento”.
Dello Ius soli, come legge, se ne parla da molti anni ma è mancata quella volontà politica che è più onesto chiamare mancata sensibilità sociale, ormai perduta dal mondo politico. Su questo argomento, gli ultimi Governi sono da dimenticare.
Senza andare lontano, emblematico è il percorso dello Ius soli nel corrente anno.
Questo 2014, infatti, avrebbe dovuto essere l’anno della sua trasformazione in legge.
E’ partito con il Governo Letta che nel programma “Impegno Italia” aveva inserito la legge sulla cittadinanza, da approvare nel primo semestre dell’anno.
Governo Letta, 12 febbraio 2014:
“13. Riformare la legge sulla cittadinanza secondo il principio dello ius soli.
Vive in Italia oltre 1 milione di minori di origine straniera , 400.000 dei quali sono nati nel nostro Paese. I tempi sono maturi per affrontare la questione del diritto alla cittadinanza di chi nasce, cresce e studia in Italia. La normativa deve tenere in considerazione tanto la stabilità del soggiorno dei genitori, quanto l’integrazione nel contesto culturale e linguistico italiano ( es. il completamento del ciclo o di un corso di studi).
Ci impegniamo a:
* riformare la legge sulla cittadinanza introducendo il principio dello ius soli per i minori nati da genitori che già risiedono in Italia in modo stabile.
Responsabile Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministro dell’Integrazione, Ministero dell’Interno.”
Ancora più sperticata la volontà di Matteo Renzi.
Come sindaco di Firenze, così dice in occasione della Festa della Repubblica del 2 giugno 2013 : “E’ con rispetto che da Firenze torniamo a chiedere al Parlamento e alle autorità centrali che sia presto approvata la legge sullo Ius soli, perché chi nasce in Italia deve essere cittadino italiano. Non debba più succedere che un giovane Mario Balotelli che parla italiano con accento bresciano, non possa andare alle Olimpiadi perché minorenne e quindi impossibilitato ad essere cittadino italiano. Da Firenze parte la richiesta di una legge sullo Ius soli.”
Ancora Matteo Renzi:
Nelle primarie del Congresso PD: “Uno dei punti cardini del nuovo PD sarà la proposta di legge per concedere la cittadinanza ai nati da coppie di immigrati residenti in Italia, come punto fondante del nuovo programma del nostro Partito”.
Matteo Renzi:
Come Presidente del Consiglio inserisce, nel programma del Governo, lo Ius soli: Identità e integrazione. Sono le parole d’ordine che vogliono permettere agli immigrati di acquisire la cittadinanza dopo un ciclo scolastico o alla nascita.
Ancora il 24 febbraio in Parlamento sulla cittadinanza dice: “Su questo tema non mi tirerò indietro”.
Lo ribadisce Faraone, come responsabile Welfare e Scuola a nome del Pd, il 17 marzo 2014, nella road map del governo Renzi, in materia di immigrazione: “Va garantita la cittadinanza a chi è nato in Italia da genitore regolarmente soggiornante da almeno 5 anni o completa almeno un ciclo scolastico”.
La delibera di Bianco, espressione di grande sensibilità civica, parlamentare PD, oltre ad un valore fortemente simbolico, ha il significato di un richiamo, se non addirittura di una messa in mora nei confronti del PD e del Governo Renzi per non avere ancora messo nella agenda del Governo e del Parlamento il riconoscimento della cittadinanza Ius soli ai nati da genitori stranieri residenti in Italia.
Altra ipotesi è quella che Bianco abbia voluto fare di Catania il Comune simbolo, il Comune capofila per spingere gli altri sindaci con gli stessi problemi ad adottare delibere di cittadinanza civica come spinta dal basso per sostenere il Governo nei confronti delle contrapposizioni interne e le ostilità della Lega.
Per Sicilia Mondo la cittadinanza ai nati figli di immigrati residenti è un fatto di civiltà che pone il nostro Paese in linea con i Paesi occidentali più avanzati.
Dare a loro la possibilità di crescere e scegliere il futuro della loro vita è sempre ricchezza per il paese ospitante.