Nel progetto di servizio, di informazione e di conoscenza alla comunità, riportiamo l’intervista a Vincenzo Paradiso, 44 anni, nato a Modica (Ragusa), lavora presso l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) con funzioni di pianificazione e controllo di gestione alla sede italiana di Frascati (ESRIN), dopo 9 anni trascorsi presso la sede olandese di Noordwik (ESTEC).
Come è vista la situazione italiana a Oegstgeest?
Ho lasciato l’Olanda quasi quattro anni fa per rientrare in Italia, ma ritorno almeno un paio di volte alla sede olandese dell’ESA. A Oegstgeest, un sobborgo della più conosciuta Leiden, la comunità italiana è una realtà consolidata da tempo, e il quartiere dove vivevo veniva da noi italiani scherzosamente definito come la nostra “little Italy”. La percezione dell‘Italia era quella di un paese capace di offrire eccellenze uniche (paesaggistiche, artistiche, eno-gastronomiche, etc.), ineguagliabili, e apprezzate ai più alti livelli. L’aspetto più negativamente percepito erano invece la non ideale organizzazione dei settori pubblici e le inefficienze/obsolescenze nei servizi.
Come vive la comunità siciliana?
In ESA ho avuto il piacere di trovare e lavorare con parecchi siciliani che, in maniera più o meno stabile, hanno vissuto in Olanda. Non ritengo si possa parlare di comunità siciliana a Oegstgeest ma è accaduto spesso di ritrovarci insieme tra siciliani in occasione di qualche evento sociale. Per il resto, le differenze regionali italiane risultano sfumate a favore di una integrazione non solo con la comunità locale ma anche con tutte le altre nazionalità presenti in Olanda, in omaggio alla proverbiale multiculturalità della società e della cultura locale.
Come va l’economia olandese?
Ha sofferto, come in tutta Europa, del periodo di crisi mondiale. Tuttavia la maggior flessibilità nel mondo del lavoro, i servizi sociali e pubblici orientati a supportare tale flessibilità, e le consolidate politiche industriali per la creazione di start-up, hanno permesso di assorbire gli effetti della crisi con minori effetti sociali, specie per i giovani, rimanendo comunque ben al di sopra dei livelli medi italiani. Di recente, ho appreso che anche il mercato immobiliare ha ripreso a correre.
Anche in Olanda arrivano giovani italiani in cerca di lavoro?
Tantissimi, e sempre in aumento. Personalmente ritengo che questo fenomeno non debba essere considerato un male, come viene spesso descritto. Ritengo anzi che esso sia una grande opportunità di crescita e debba essere incentivato se non addirittura imposto in certi ambiti, come quello universitario. Tale tendenza, tuttavia, rappresenta un grandissimo rischio nel medio-lungo termine qualora l’Italia non riesca a mettere in atto opportune misure mirate al ritorno dell’investimento fatto sul capitale umano. Un esempio basato sulla mia esperienza personale: ogni anno qualche decina di giovani laureati italiani viene assunto in ESA con contratto annuale al fine di acquisire, tramite mini-progetti, conoscenze e competenze nel settore spaziale, prima di iniziare la vera e propria esperienza lavorativa nelle industrie del settore. Al momento, non esiste nessun canale istituzionalizzato per poter capitalizzare queste esperienze in Italia, col risultato che o si rimane all’ estero (quasi totalità dei casi) o si torna a lavorare in altri ambiti, perdendo o vanificando l’investimento sia personale che collettivo.