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Sicilia Mondo – Intervista a Vincenzo Paradiso, “Siciliano Eccellente” a Oegstgeest (Olanda)

Creato il 13 gennaio 2016 da Goodmorningsicilia

vincenzo paradisoNel progetto di servizio, di informazione e di conoscenza alla comunità,  riportiamo l’intervista a Vincenzo Paradiso, 44 anni, nato a Modica (Ragusa), lavora presso l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) con funzioni di pianificazione e controllo di gestione alla sede italiana di Frascati (ESRIN), dopo 9 anni trascorsi presso la sede olandese di Noordwik (ESTEC).

Come è vista la situazione italiana a Oegstgeest?

Ho lasciato l’Olanda quasi quattro anni fa per rientrare in Italia, ma ritorno almeno un paio di volte alla sede olandese dell’ESA.  A Oegstgeest, un  sobborgo della più conosciuta Leiden,  la comunità italiana è una realtà  consolidata da tempo, e il quartiere dove vivevo veniva da noi italiani scherzosamente definito come la nostra “little Italy”. La percezione dell‘Italia era quella di un paese capace di offrire eccellenze uniche (paesaggistiche, artistiche, eno-gastronomiche, etc.), ineguagliabili, e apprezzate ai più alti livelli. L’aspetto più negativamente percepito  erano invece la non ideale organizzazione dei settori pubblici e le inefficienze/obsolescenze nei servizi.

Come vive la comunità siciliana?

In ESA ho avuto il piacere di trovare e lavorare con parecchi siciliani che, in maniera più o meno stabile, hanno vissuto in Olanda. Non ritengo si possa parlare di comunità siciliana a Oegstgeest ma è accaduto spesso di ritrovarci insieme tra siciliani in occasione di qualche evento sociale.  Per il resto, le differenze regionali italiane risultano sfumate a favore di una integrazione non solo con la comunità locale ma anche con tutte le altre nazionalità presenti  in Olanda, in omaggio alla proverbiale multiculturalità della società e della cultura locale.

Come va l’economia olandese?

Ha sofferto, come in tutta Europa, del periodo di crisi mondiale. Tuttavia la maggior flessibilità nel mondo del lavoro, i servizi sociali e pubblici orientati a supportare tale flessibilità,  e le consolidate politiche industriali per la creazione di start-up,  hanno permesso di assorbire gli effetti della crisi con minori effetti sociali, specie per i giovani, rimanendo comunque ben al di sopra dei livelli medi italiani. Di recente, ho appreso che anche il mercato immobiliare ha ripreso a correre.

Anche in Olanda arrivano giovani italiani in cerca di lavoro?

Tantissimi, e sempre in aumento. Personalmente ritengo che questo fenomeno non debba essere considerato un  male, come viene spesso descritto. Ritengo anzi che esso sia una grande opportunità di crescita e debba essere incentivato se non addirittura imposto in certi ambiti, come quello universitario. Tale tendenza, tuttavia, rappresenta un grandissimo rischio nel medio-lungo termine qualora l’Italia non riesca a mettere in atto opportune misure mirate al ritorno dell’investimento  fatto sul capitale umano. Un esempio basato sulla mia esperienza personale: ogni anno qualche decina di giovani laureati italiani viene assunto in ESA con contratto annuale al fine di acquisire, tramite mini-progetti, conoscenze e competenze nel settore spaziale,   prima di iniziare la vera e propria esperienza lavorativa nelle industrie del settore. Al momento, non esiste nessun canale istituzionalizzato per poter capitalizzare queste esperienze in Italia, col risultato che o si rimane all’ estero (quasi totalità dei casi) o si torna a lavorare in altri ambiti, perdendo o vanificando l’investimento sia personale che collettivo.


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