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Sicilia, niente “gite” all’estero per le opere d’arte

Creato il 30 novembre 2013 da Makinsud
Sicilia, niente “gite” all’estero per le opere d’arte

Sicilia, niente “gite” all’estero per le opere d’arteNiente più “gite all’estero” per le opere d’arte siciliane. Lo stabilisce un decreto approvato nei giorni scorsi dalla Regione Siciliana.  Una notizia che poteva anche passare in sordina se non si fosse scomodato, addirittura,  il New York Times ad approfondire l’argomento dedicandogli uno speciale.
Ma perché uno dei più grandi e importanti quotidiani del mondo dovrebbe essere interessato a un decreto approvato da una regione a miglialia di chilometri dal territorio degli Stati Uniti? Semplice. Il provvedimento adottato dalla giunta Crocetta vieta alle ventitrè più importanti opere d’arte della Sicilia, tra cui capolavori di Caravaggio e Antonello di Messina, di essere prestare ai musei degli Stati Uniti, salvo “contingenze particolari“.

Tale provvedimento, di fatto, mette fine a un accordo sottoscritto tra le due nazioni che prevede lo scambio di opere d’arte per determinati periodo. La Sicilia, come fanno sapere dall’assesssorato ai Beni Culturali, “pur prestando i propri tesori in più occasioni e per periodo prolungati, dopo le richieste pervenute dagli States, non avrebbe ricevuto in cambio altre opere o, al massimo, opere di importanza notevolmente inferiore”.

Alla luce di ciò, la Regione, potendo legiferare autonomamente in questo campo anche a dispetto alle legge nazionali, ha deciso di interrompere i prestiti delle opere d’arte non avendo ottenuto alcun vantaggio.
Tale situazione è stata confermata anche da Malcolm Bell III, archeologo dell’Università della Virginia e co-direttore degli scavi del sito di Morgantina, dove è stata ritrovata la collezione di argenteria di età ellenistica, che ha affermato al quotidiano newyorkese che: “Il difetto nell’accordo tra Governo e Metropolitan, dal punto di vista siciliano, consiste nel fatto che quando tesori, come l’argenteria di Morgantina, è a New York, non vi è nient’altro a rimpiazzarla nel piccolo museo di Aidone dove solitamente sono custodite. Inoltre, quando questa si trova in Sicilia, l’Italia deve necessariamente fornire opere di uguale bellezza e importanza”.

Con tale provvedimento, inoltre, la Regione punta a organizzare in modo efficiente il proprio turismo, grazie alle opere che torneranno nei musei dell’Isola, e indirizzarlo al fine di essere competitiva rispetto alle altre zone turistiche più importanti al mondo. Ma, mentre i funzionari regionali si ritengono soddisfatti dell’approvazione del decreto, i responsabili dei musei stranieri sono molto preoccupati, dal momento che sono stati imposti tributi molto onerosi a carico delle istituzioni destinatarie di ogni prestito approvato e ciò potrebbe rappresentare un ostacolo realmente proibitivo per i musei più piccoli.


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