Notizie Sicilia: per molti di noi tra qualche settimana sarà già tempo di ferie. Qualcuno sceglierà improbabili destinazioni più o meno esotiche, in tanti non riusciranno neanche a decidere dove andare e la maggior parte di noi si regalerà piacevoli pomeriggi in riva al mare.
Apparentemente un quadro nella norma, tuttavia questa estate 2014 potrebbe riservare qualche spiacevole sorpresa a migliaia di lavoratori/imprenditori e semplici amanti del “lido”, da sempre paesaggio tipico delle spiagge italiane. Già, perché come spesso accade in questa parte di mondo, si può scoprire con notevole ritardo di non essere completamente in regola con alcune leggi anche piuttosto datate, compromettendo quella che dovrebbe essere una fonte di ricchezza inesauribile per la nostra terra: il turismo “balneare”. Ma procediamo con ordine.
Il nodo della questione è legato ad una interpretazione della legge regionale sul demanio marittimo del 2005, nella quale venivano esclusi dalle concessioni d’uso tutti quei lidi collocati in comuni privi del piano marittimo. Tra questi comuni c’è anche Palermo. Ed è proprio da Palermo che parte la minaccia per tutti i comuni siciliani ancora non in regola: “Se non si troverà una soluzione in tempi brevi porrò il problema di Palermo anche a tutti gli altri comuni costieri. Perché mai Palermo deve restare senza lidi per una interpretazione di una legge regionale e gli altri comuni dovrebbero, invece, operare in maniera difforme?” queste le parole di Edi Tamajo, vice presidente della Commissione Ambiente che aggiunge “siamo di fronte a una vera e propria follia, i posti a rischio potrebbero essere fino a 45 mila, e tutto per un semplice cavillo burocratico”.
Una situazione per nulla semplice se si considerano le cervellotiche fasi di stesura di un qualunque piano marittimo. E’ dunque arrivato il momento di dire addio in Sicilia a quello che potremmo definire, nel bene e nel male, il simbolo stesso della spiaggia “all’italiana”? Non ancora, tutto è rimandato infatti a mercoledì 30 aprile, giorno in cui si riunirà nuovamente la Commissione Ambientale al fine di sciogliere questo importante nodo interpretativo.
Per il momento non possiamo fare altro che immaginare le nostre vacanze, nella speranza che possano regalare un sorriso anche a chi di vacanze altrui in fondo ci vive.