
Credo che il caso del Maresciallo segnali un deficit di sicurezza che va preso molto sul serio. Giustamente Marisa Colibazzi sul Resto del Carlino di oggi evidenzia come, qualora vi fosse anche stato un casuale testimone dell’ultimo misfatto sulla tomba di Puggioni, questi avrebbe corso seri rischi in quanto il cimitero non è minimamente vigilato. Eppure questa non è l’unica profanazione registrata a Montegranaro mentre esistono diversi casi di piccoli furti nei confronti di tombe e di visitatori.
Evidentemente serve molto di più che un cancello. E se è vero che per avere delle telecamere di sorveglianza che funzionino serve tempo, è anche vero che di tempo, dalla prima denuncia, ce n’è stato in abbondanza. Speriamo che ora non ci sia più da aspettare, sia per la famiglia (a me cara) di Francesco Puggioni sia per tutta Montegranaro.
Infine una piccola nota a margine: non credo sia possibile che quanto accaduto il 26 dicembre scorso, in pieno giorno, non sia stato notato da nessuno. Sono piuttosto sicuro che qualcuno debba aver almeno notato qualcosa. Questo silenzio suona molto male a Montegranaro, terra storicamente civile e coraggiosa. L’omertà non ci porterà da nessuna parte.
Luca Craia





