(Sideways)
Regia di Alexander Payne
con Paul Giamatti (Miles Raymond), Thomas Haden Church (Jack Lapote), Virginia Madsen (Maya Randall), Sandra Oh (Stephanie), Marylouise Burke (madre di Miles), Jessica Hecht (Victoria), Missy Doty (Cammi), M.C. Gainey (il marito di Cammi), Alysia Reiner (Christine).
PAESE: USA 2004
GENERE: Commedia drammatica
DURATA: 123′
Aspirante scrittore quarantenne, in crisi nera e appena divorziato, Miles accompagna il suo vecchio amico Jack, attore da quattro soldi in procinto di sposarsi, in un viaggio di sette giorni nella zona vinicola di Santa Ynez Valley. Ma mentre il primo è interessato a degustare vini e a giocare a golf, il secondo vuole soltanto trascorrere un ultima settimana da – parole sue – uomo libero…
Tratta da un romanzo di Rex Pickett, adattato dal regista con Jim Taylor, è una commedia agrodolce da viaggio, un racconto di ambiente vitivinicolo che filosofeggia senza fretta sull’esistenza. Il vino come metafora della vita (si veda il dialogo centrale tra Maya e Miles), ma è più che altro un pretesto per sviluppare un racconto anomalo, quieto e anti hollywoodiano, in cui le divagazioni sono più importanti degli avvenimenti e i personaggi contano più della storia. Troppo parlato, forse, ma è un film d’attori: il quartetto di testa è fenomenale. Strizzando un occhio a Woody Allen e uno alle commedie romantiche degli anni ’70, Payne colpisce il bersaglio con una regia originale, “coinvolta”, occasionalmente stranita e divertita come i suoi personaggi. Non c’è un cattivo, non c’è tensione drammatica: c’è solo un’amara malinconia nel constatare la disillusione di una società che ha perso il senno (il romanzo di Miles è bellissimo, eppure nessuno lo vuole pubblicare) e che vaga senza una meta. Apprezzabili le musiche di Rolfe Kent e la fotografia di Phedon Papamichael. 2 Golden Globe e un Oscar (miglior sceneggiatura non originale) nonostante le cinque nomination. Ottima ed inaspettata l’inquadratura finale, mentre non ci sono piaciute molto le parentesi goliardico demenziali (l’auto bocciata di Miles). Comunque da vedere, non soltanto per chi ama il vino bensì pure per chi vuole passare due ore gustando un film lento e gustoso, tenero e inebriante, come un buon bicchiere di pinot nero.