Riprodotta in 3D, con plastici in bassa o in cartone rigido, in ricostruzioni virtuali e chi più ne ha più ne metta, Pompei è stata adesso riprodotta anche con i classici mattoncini della Lego: piccoli personaggi, colorate costruzioni e circa 190mila mattoncini assemblabili della tanto amata marca danese di giocattoli per bambini, sono stati utilizzati per realizzare un modello non in scala di Pompei.
L’autore di questo piccolo grande capolavoro sgargiante di mille e più colori, si chiama Ryan McNaught, famoso in realtà in tutto l’emisfero australe con il nome The Brickman, l’uomo del mattoncino. Questo “scultore fuori dalle righe” infatti, originario di Melbourne in Australia, è uno dei dodici costruttori ufficiali Lego al mondo, certificato e ufficialmente accreditato dalla più nota industria di costruzioni assemblabili al mondo. Sembra assurdo, eppure anche giocare con i mattoncini della Lego può quindi diventare un mestiere certificato e può rendere famoso un “eterno bambino”. Non calcestruzzo, non argilla ma date a Ryan un pacco di mattoncini Lego e lui subito si metterà all’opera costruendo letteralmente, un’intera città antica.
La notizia diffusasi tramite la Repubblica.it Napoli, ha seguito l’opera realizzata dall’artista australiano e anche se non in scala, ha gettato luce su quanto Pompei possa essere interessante da “visitare” anche magari solo giocandoci con le costruzioni. In questa sua ultima creazione infatti Ryan descrive in maniera molto dettagliata l’antica città campana prima dell’eruzione del 79 d.C. del Vesuvio che la devastò, sommergendola sotto una coltre di cenere e lapilli: questi agenti atmosferici seppur catastrofici e mortali per la popolazione romana, preservarono Pompei intatta nei secoli fino a oggi. Nella Pompei interamente realizzata con i Lego, sono chiaramente visibili l’area del foro pompeiano, il tempio di Zeus, la basilica, il macellum e l’edificio di Eumachia accanto ad altri edifici istituzionali e tante insule e domus, ma non solo: nel plastico è presente anche via dell’Abbondanza con le sue magnifiche ville pompeiane, le splendide terme, le tabernae e le popinae dove i pompeiani solevano bere e mangiare, il grande anfiteatro per gli spettacoli e annessa la vicina Palestra per gli allenamenti dei gladiatori.
L’opera che ha richiesto quasi 500 ore di lavoro, composta da oltre 190mila tasselli colorati, è esposta al Museo Nicholson dell’Università di Sydney e la si potrà ammirare fino alla fine di novembre: è diventata in verità una delle principali attrazioni per visitatori e turisti incuriositi, amanti di Pompei o appassionati della Lego? La risposta non ha importanza, purché il Patrimonio storico-artistico del nostro Paese venga valorizzato è giusto avvalersi anche di semplici mattoncini di plastica. “Ricreare Pompei” ha dichiarato infatti McNaught, “è stato molto emozionante e complicato. Ho dovuto costruire la città su due distinte metà, perché non riuscivo a far passare un blocco unico attraverso le porte della mia officina”. È dal 2012 che The Brickman ricostruisce importanti siti storici per il Museo Nicholson; prima della città vesuviana, ricordiamo tra i più importanti, il Colosseo a Roma e l’Acropoli di Atene.