Nella ventesima giornata di serie A, la Montepaschi ripete il successo in Coppa Italia e allontana i brianzoli, che cedono il secondo posto a Peterson. La Benetton supera Roma, vincono anche Bologna, Pesaro, Brindisi e Cremona
E’ di Siena la sfida clou della ventesima giornata del campionato di serie A. Cantù cade sul campo della capolista e lascia il secondo posto a Milano, che batte Sassari. Vincono anche Bologna, Treviso, Pesaro, Brindisi e Cremona.
Canadian Solar Bologna-Pepsi Caserta 69-61
di Andrea Tosi
Nell’anticipo mattutino, Bologna si aggiudica una partita brutta e confusa, piena di errori anche tattici, con le panchine non immuni da scelte discutibili (idem gli arbitri), che la porta a 2-0 nel confronto diretto con Caserta. Nell’ultimo quarto decidono i voli di Sanikidze, migliore in campo, e un paio di belle veroniche di Winston che si fa perdonare una gara in apnea per 30’. L’avvio è tutto di marca bolognese con Sanikidze e Koponen che guidano un rombante 13-0 agevolato da Caserta, che inizia con un desolante 0/9. Il risveglio di Jones rimette in carreggiata la squadra ospite, che riesce a limitare i danni nel primo quarto (21-13 Virtus). Sacripanti usa il suo totem Williams come sesto uomo per preservalo dai falli, mentre il suo collega Lardo utilizza sprazzi di zona 3-2 per coprire meglio il tiro da tre degli ospiti. Sei punti di Williams avvicinano la Pepsi (23-19), ma quando il centrone esce a rifiatare Rivers e ancora Kopenen la respingono con un 7-0. Jones si prende il proscenio con 7 punti toccando quota 14 al 17’. Bologna però rimane avanti all’intervallo lungo (37-33) non sfruttando al meglio la superiorità al tiro (45% contro 32%). Nella ripresa il match non decolla: il terzo quarto è il passaggio più brutto, con Caserta che riesce comunque a sorpassare un paio di volte. Ma Homan spinge ancora avanti la Virtus, frenata dalle amnesie di Winston, di mezzo canestro sulla penultima sirena (50-49). Poi il rush di Sanikidze e Winston, che firmano il decisivo 62-55 al 38’.
Bologna: Sanikidze 16, Homan 14, Winston 11.
Caserta: Jones 20, Ere 10, Williams 10.
- Marko Jaric, 32 anni, conclude di sinistro
Montepaschi Siena-Bennet Cantù 73-63
Nella sfida tra le prime due della classe, la Montepaschi conferma la sua egemonia sul campionato e il verdetto della finale di Coppa Italia, battendo Cantù, seconda forza del torneo, con una gara metodica. La Bennet non lascia fiammate a Siena, ma perde contatto quando i toscani ne soffocano l’attacco al ritorno dal riposo, tornando così al successo guidati da Rakovic dopo il ko di Caserta, pur avendo ancora nelle gambe la storica qualificazione infrasettimanale in Eurolega con l’Efes. E’ da subito una partita a scacchi, con Rakovic (10 punti nei primi 6′) che attacca in movimento e da fuori la staticitàdi Marconato e Leunen che punisce da tre gli aiuti difensivi di Stonerook, spalleggiati rispettivamente dalla brillantezza di Hairston e Green. L’equilibrio si spezza a fine primo quarto: le rotazioni sorridono ai padroni di casa e la difesa senese tiene i brianzoli a un solo canestro (su rimbalzo d’attacco) in 7′, durante i quali la Montepaschi costruisce un 16-2 agevolato da Jaric e Ress per andare 30-18 a metà secondo quarto. Siena scappa anche sul 35-21, ma Cantù la riprende unendo un paio di triple di Mazzarino alla sostanza di Marconato e all’improduttività toscana contro la zona 2-3 ospite: 11-2 Bennet per andare al riposo sul 37-32. Al rientro in campo ancora Mazzarino da tre infila il 39-37 al 22′. Siena si innervosisce con due falli in attacco in due minuti, poi però riparte dalla lunetta, con Jaric e poi con Zisis per un tecnico a Mazzarino, respirando sul 47-37 al 26′. Il riavvicinamento a -4 di Cantù non dura, perché i brianzoli segnano solo 13 punti nel terzo quarto, e Siena unisce alla razionalità anche una maggiore efficacia contro il ritorno della zona brianzola. Lavrinovic e Moss la portano fino al 56-45 che apre l’ultimo quarto. Dominano le difese, si segna poco e ci guadagna la Montepaschi, che con le triple di Zisis e Aradori va 62-49 al 35′, da cui Cantù rientrerà al massimo fino a -7 con un Micov da 13 punti nel secondo tempo. (Giuseppe Nigro)
Siena: Rakovic 18, Zisis 10, Moss 10, Hairston 10
Cantù: Micov 13, Green 11, Leunen 10
- David Hawkins, 27 punti, appoggia a canestro
Armani Jeans Milano-Dinamo Sassari 88-72
di Luca Chiabotti
Milano batte Sassari davanti a tanti tifosi della Dinamo, portando a un rimarcabile 6-2 il bilancio dal ritorno di Dan Peterson in panchina, tornato solo al secondo posto. In attesa di un gioco più fluido, il Forum può godersi una AJ da combattimento ancorata a Mason Rocca e David Hawkins (27 punti, record stagionale), ma fatta girare più da Jaaber che da Greer e con un buon Maciulis anche da ala forte. E’ la linea difensiva che vince contro un’avversaria più corta e leggera, con l’attesissimo White subito con problemi di falli e ben marcato. Sassari parte benissimo con Giacomo De Vecchi (8 punti nel primo quarto), il cugino di Gallinari cresciuto all’Olimpia, e i palloni che Diener fa girare a velocità supersonica. Milano ristagna, è sotto fino a quando Sacchetti non prova a far riposare Diener e White si trova con 2 falli. Solo con la difesa e con qualche botta ben assestata, l’AJ riesce a sorpassare e allungare con un 12-0 (23-17). De Vecchi tocca quota 13 e abbatte il suo record di realizzazioni in serie A (23-22), ma è anche il grande complice delle 13 palle perse all’intervallo che tolgono ritmo e fiato alla Dinamo. Il terzo fallo di White rende la missione di Sassari impossibile: Greer e Hawkins, 10 punti a testa nel primo tempo, guidano l’AJ fino al +14 (43-29), Hunter ricuce un pochino ma poi sparisce. L’unica speranza di Sassari è nelle ripetute false partenze di Milano, ma un tuffo di Rocca a rimbalzo offensivo con seguente tripla di Hawkins dà garanzie sul livello di energia dell’AJ anche nella ripresa. Sono loro che firmano il nuovo allungo: Mason meraviglioso sui 28 metri, David con 10 punti in 5’ (diventano 12 nel terzo quarto). Per Sassari non c’è più nulla da fare (60-43, 75-57) anche se quando escono i mastini, riesce a rientrare fino a -9 con Plisnic e White finalmente dà al pubblico del Forum un paio di motivi per tornare a dargli un’occhiata all’All Star Game del 13 marzo.
Milano: Hawkins 27, Rocca 13, Greer 12.
Sassari: De Vecchi, Diener 15, White 14
- Charles Smith si alza da tre punti
Benetton Treviso-Lottomatica Roma 86-72
Benetton-Lottomatica non ha più niente del big match dei bei tempi, ma al Palaverde ci si aspettava comunque una partita più combattuta. Invece Roma alza bandiera bianca a metà terzo quarto, sopraffatta dalla voglia di vincere della Benetton. Finisce 86-72, e Repesa può festeggiare la bella prova di Smith (19 punti), Gentile e Brunner (14 a testa). Non si sbaglia niente, all’inizio. Merito degli attacchi, ma anche delle difese un po’ svagate. Charles Smith, marcato dall’omonimo Devin, dopo sette minuti ha già piazzato 14 punti (4/4 nelle triple), e Roma è avanti 23-12. A Repesa serve la scossa, la chiede al Bullo. E arriva il parziale che riporta sotto Treviso al decimo (25-27). Quando le percentuali cominciano a tornare umane, emergono tutti i limiti delle due squadre: attacchi lenti e affidati all’iniziativa dei singoli, poca fantasia, tante palle perse. La Benetton prova a scappare, ma Roma trova in Dasic l’uomo che la tiene avanti anche a metà gara (44-45). Si riprende, ma il discorso non cambia: brutto gioco, tanti errori, ritmo troppo rilassato. La Benetton trova in Skinner l’uomo del break: Crosariol si dimentica troppo spesso di difendere, e lui mette 6 punti di fila. La tripla di Bulleri al 29’ è il primo importante segnale: 65-57. La seconda un minuto più tardi è il k.o: 70-57. Mancano ancora dieci minuti, ma Roma non si riprende più. (Alberto Mariutto)
Treviso: Smith 21, Gentile e Brunner 14, Bulleri 13, Motiejunas 11
Roma: Smith 21, Dasic 16, Djedovic 12
- La schiacciata a due mani di Diawara, ex Denver
Enel Brindisi-Cimberio Varese 96-79
L’Enel Brindisi non getta la spugna e nella gara che avrebbe potuto segnare la stagione strapazza la Cimberio Varese, riuscendo anche a ribaltare il -13 dell’andata grazie a una gara accorta e ragionata. I biancazzurri non vanno fuori giri nei primi 10′, quando Varese prova ad imbrigliare la manovra adriatica con una zona efficace, bucata da un Roberson stratosferico (14 punti in 9′). La risposta di Varese è affidata al contropiede e alla manovra calibrata, che porta spesso a tiri puliti da 2 (7/7) per il 23-23 del primo intervallo. L’equilibrio continua nella seconda frazione, contrassegnata da attacchi sterili prima di una gragnola di colpi dall’arco che dà il +4 a Brindisi (33-29), subito cucito da uno dei rari lampi di Slay e dal timbro di Fajardo (39-38). La svolta è nel terzo periodo: l’Enel trova risorse importanti dalla panchina in chiave difensiva (8 recuperi) e innesca Toure in attacco (9 punti in 8′). Nasce così il parziale di 12-0 che catapulta i padroni di casa dal +1 (47-46) al +13 (59-46 a 3′), parzialmente tamponato da 5 punti di Goss sulla terza sirena (63-54). Brindisi sembra averla in pugno: 5 punti di Diawara valgono il +14, Stipcevic e Goss tengono caldo il match (75-67 a 4’30” dalla fine), ma poi sale in cattedra Dixon. Il folletto americano buca dall’arco e innesca Diawara e Lang per l’83-67 a 3′ dalla sirena. Roberson fa anche +18, Fajardo segna 7 punti consecutivi per il -14. Gli ultimi 60” sono una guerra tattica per la differenza canestri, che premia Brindisi grazie all’8/8 ai liberi sui falli sistematici. (Andrea Tundo)
Brindisi: Diawara 24, Toure 20, Roberson 19.
Varese: Fajardo 19, Stipcevic, Slay e Goss 12.
- Daniel Hackett, miglior marcatore per Pesaro
Scavolini Pesaro-Tercas Teramo72-53
La Scavolini batte senza problemi una Tercas che ha retto alla pari un solo quarto, pagando anche la settimana piena di infortuni. Lo stesso Fultz (stiramento) deve rimandare il debutto alla prossima partita. Il primo quarto è equilibratissimo. La squadra dell’applauditissimo ex Ramagli risponde colpo su colpo alle conclusioni dei locali, coach Dalmonte manda in campo nove giocatori nei primi 10’ e raccoglie qualcosa da tutti, anche dall’ultimo arrivato Melli. Teramo usa bene il pick and roll, Diaz è il biancorosso di casa più pericoloso. La Tercas si muove bene con Fletcher, ma ad accelerare verso la fine del primo periodo è Pesaro, che piazza un break di 8-0 e si porta sul 38-30 al 20’. Da lì sarà buio pesto per gli abruzzesi. La ripresa è di marca pesarese e c’è un altro parziale pesante che non lascia scampo: 12-2 per il 50-32 al 28’. Diaz però esce claudicante e non rientra più. Teramo non vede il canestro (7 punti nel terzo tempo), in difesa non morde e per la Scavolini è facile scappar via. La forbice è larga (61-39 al 34’). Hackett cresce a vista d’occhio, incanta, e non c’è più partita da un pezzo. Dalmonte manda in campo anche Bartolucci e il giovanissimo Perini facendo riposare i titolari. (Camilla Cataldo)
Pesaro: Hackett 19, Collins 14, Diaz 12.
Teramo: Diener 13, Davis e Fletcher 10.
- Sekulic, autore di 25 punti, al tiro dalla lunetta
Vanoli Braga Cremona-Angelico Biella 87-72
Dopo Montegranaro, la Vanoli Braga rulla anche l’Angelico Biella, timbrando il terzo successo consecutivo con una gara ad alto voltaggio, per la seconda domenica vicina a quota 90. Lo fa con un Rowland perfetto in regia (8 recuperi, 5 assist ed una sola persa) e con 42 punti dalla coppia Milic-Sekulic, con il montenegrino (25 e 34 di valutazione) che si conferma indigesto per Cancellieri (18-20 da due tra andata e ritorno). Che l’Angelico voglia alzare i ritmi lo si capisce dal primo possesso, solo che a differenza dell’andata Cremona li accetta e ci vince, perché Biella corre senza equilibrio e con nulla dalla coppia Sosa-Slaughter (3-10 e 7 perse il primo, 1-7 il secondo), imbrigliata difensivamente dai dirimpettai Rowland-Foster e dagli aiuti dei lunghi. Cremona accelera subito con Sekulic e Rowland (26-16 al 10’, con 9-11 da due), Biella rimane in partita con un po’ di zona, la coppia Viggiano-Suton ad alzare la qualità delle scelte (34-30 al 17’), e Salyers, che con 5 punti ricuce parzialmente il 12-0 che aveva dato il +16 (46-30 al 18’) alla Vanoli (48-37 al 20’). La ripresa dura ben poco, con ancora Viggiano e Salyers a predicare nel deserto (56-48 al 25’) prima che Rowland abbatta Biella a suon di recuperi, sempre spalleggiato dai lunghi: +19 al 29’ (69-50), +30 (85-55) a 5’ dalla fine, con Cremona che balza al settimo posto. (Michele Talamazzi)
Cremona: Sekulic 25, Rowland 17, Milic 17
Biella: Salyers 19, Viggiano 16, Jurak 12