27ª giornata: la Montepaschi si impone a Bologna e si prende la A per la 5ª stagione di fila. L’Armani torna al successo fermando la lanciatissima Bennet e tiene viva qualche speranza per il secondo posto. Avellino, Treviso e Varese a braccetto in quarta posizione
La 27ª giornata, anticipata a sabato, regala a Siena la matematica certezza della quinta regular season di fila. Milano si rilancia dopo 2 k.o. di fila fermando a sei la striscia vincente di Cantù e mantenendo viva qualche speranza di secondo posto. Avellino, Treviso e Varese insieme in quarta posizione, vincono anche Roma, Teramo e Pesaro.
- David Hawkins, 28 anni, 13,4 di media in stagione
Armani Jeans Milano-Bennet Cantù 75-73
di Luca Chiabotti
L’AJ mette la testa avanti a 5’ dalla fine, risale dal -13 di metà terzo quarto e batte Cantù 75-73, riaprendo la lotta per il secondo posto ma non ribaltando il -8 dell’andata. Ci vuole Marco Mordente, 5/5 da 3 nella ripresa, a dare a Milano un quintetto che difende assieme a Rocca e Hawkins. Il Falco e, soprattutto, Jaaber danno la spinta iniziale all’AJ, ma quando Ibby, che lavora bene anche in difesa, lascia il campo a Greer, la chimica va a farsi benedire e arriva un 9-0 canturino (9-16). La Bennet punta sul suo q.i. cestisticamente superiore per stare in controllo pur senza brillare, se sbaglia un tiro è un buon tiro mentre l’AJ tenta la fortuna da 3 (2/11 nel primo tempo). Ma Hawkins non ha avversari fisicamente all’altezza, con Jaaber guida Milano al contatto (23-24), poi ci pensa Maciulis (28-30). Ma ogni volta, Cantù la colpisce da tre dove fa più male. Le ultime 2 triple di Markoishvili spiegano la partita: Peterson alza il quintetto, manda Mancinelli a correre sui blocchi dietro al georgiano e viene punito due volte. Hawkins va al riposo con 10 punti. A inizio ripresa, Cantù abusa della pessima difesa della AJ. Si ferma solo a +13 (32-45) perché sbaglia tiri ad altissima percentuale (Mazzarino e Leunen triple in solitudine), ma quando va in uno contro uno, specie su Greer, poi arriva al ferro. Alla ricerca di un quintetto che faccia qualcosa, Peterson lo trova con Mordente rimpiccolendosi con Maciulis ala forte. Al diavolo tutti i lunghi, si va con Rocca fino alla fine. Con le prime due triple, Marco tiene botta alla Bennet, con la terza riapre la partita (49-53). Il messaggio è anche psicologico: la Bennet sente arrivare l’avversario, sbaglia i ritmi, e con una tripla di tabellone di Hawkins apre l’ultimo quarto solo +1 (54-55) dopo un 11-2 milanese. Mordente non si ferma, arrivano le triple numero quattro e cinque che disinnescano i buoni attacchi canturini. Così Mancinelli porta in vantaggio Milano (66-64) a 5’24″ dalla fine. Arriva a +5, subito sventato da Cantù (69-70), ma c’è una tripla di Hawkins che si rivela decisiva. Mancano 90″, Markoishvili sbaglia due tiri da libero ma affrettati, Hawkins dalla lunetta porta Milano fuori dai pericoli.
Milano: Hawkins 20, Mordente 15, Mancinelli 11
Cantù: Markoishvili 18, Mazzarino 14, Green 13
- Siena regina di regular season per la quinta volta di fila
Canadian Solar Bo-Montepaschi Si 72-81
Siena vince la regular season per la quinta stagione di fila, con quattro partite ancora da giocare, con il successo consecutivo numero 19 negli scontri con la Virtus, alla quinta sconfitta nelle ultime sei partite di campionato. A punirla è l’impatto sulla gara tra gli altri degli ex Jaric, Michelori e Moss, mentre la Canadian Solar è uscita dal campo dopo un gran secondo quarto guidato dalle fiammate di Rivers. Siena in avvio prova a sorprendere la Virtus prima che si schieri in difesa, grazie a 7 recuperi, ed è così che con un Kaukenas da 10 punti nel primo quarto prende il pallino del match: Bologna parte con 0/4 da tre e Siena tocca il 17-28 all’11’30”. Qui però entra in trance Rivers, che inventa i canestri per ridare animo alla Canadian Solar, poi la zona 3-2 toscana gli concede tre triple in fila: nel 22-7 in 5′ casalingo ci sono 15 punti dell’americano ma anche fughe in campo aperto che sorprendono Siena e danno tiri ad alta percentuale (8/10 da due bianconero nel periodo). Spuntata con Kaukenas a rifiatare e comunque meno efficace senza un’ala piccola di ruolo in campo, la Montepaschi fa 3/10 al tiro nel secondo quarto, e i tanti viaggi in lunetta (9/12) non arrestano una caduta che tocca il 46-39 prima dell’intervallo. Siena ribalta la partita tornando in campo con un’intensità difensiva che tiene la Virtus a soli 4 tiri tentati e 0 segnati in tutto il terzo quarto, soffocata dalle 10 palle perse, capace di segnare solo 7 punti dalla lunetta: altrettanti ne segna in soli 150″ Kaukenas, il resto lo fanno il 3/3 da tre di uno Stonerook da 11 punti nel periodo, concretizzando la difesa di Moss e Michelori per il 24-7 di break che dà il 53-63 al 30′. Un vantaggio che la Montepaschi gestisce con sicurezza quando torna in regia il festeggiato ex Jaric, che imbeccando anche chi non era entrato in partita fa allungare Siena sul 60-74 al 37′, frutto dei soli 14 punti concessi in 17′ alle V nere, sparite dal campo nel secondo tempo. (Giuseppe Nigro)
Bologna: Rivers 23, Gailius 10, Poeta 9
Siena: Kaukenas 17, Stonerook 13, Carraretto e Michelori 10
- Luigi Datome, 23 anni, 10,3 punti a gara quest’anno
Lottomatica Roma-Pepsi Caserta 74-68
Alla fine, la partita della speranza se la porta a casa la Lottomatica, piegando Caserta nell’ultimo periodo di una gara che, dopo un primo tempo dai ritmi bassi e con pochi sussulti, si accende all’improvviso nel terzo quarto. La miscela esplosiva è data da due componenti: il gioco ritrovato della Lottomatica dopo 20 minuti da chi l’ha visto e il risveglio di genio e sregolatezza, Jumaine Jones. Sue le due triple consecutive che rimettono in partita la Pepsi dopo l’allungo di Roma fino al +10. Suoi anche i 27’’ di follia che rischiano di compromettere la sua gara e quella di Caserta: antisportivo per una testata a Datome a gioco fermo (Tola lo grazia risparmiandogli l’espulsione), poi il tecnico per aver irriso il pubblico dell’Eur. E nell’ultimo quarto (si parte dal 59-57) è tutto da rifare. Ma con Williams e Koszarek fuori nel finale per falli, Roma può chiudere i conti. (Antonio Pitoni)
Roma: Washington 19, Dasic 14, Datome 13
Caserta: Williams 18, Jones 17, Ere 16
- Kevin Fletcher, 31 anni, 11,7 punti di media
Tercas Teramo-Fabi Montegranaro 76-47
Teramo travolge Montegranaro, coinvolgendola in uno sprint-salvezza sempre più acceso. In una serata in cui i tiratori non trovano il ritmo, il dominio dei biancorossi a rimbalzo fa la differenza. Il break arriva nel primo periodo, firmato da De La Fuente e Diener, poi Ramagli controlla l’incontro trovando risorse inaspettate dalla panchina: Antonello Ricci, classe 1992 che gioca con la sicurezza di un veterano, e Boscagin e Lulli, fondamentali con la loro energia. Montegranaro non trova mai punti di riferimento contro l’eccellente difesa abruzzese. Nella ripresa il divario si fa subito impietoso, con Davis e Fletcher che umiliano Ford e Ivanov: la Sutor, contestata dai numerosi tifosi arrivati a Teramo, non accenna la seppur minima reazione (“Ci siamo spenti minuto dopo minuto” ammette Pillastrini). Ramagli può invece giocarsi le sue carte con rinnovata fiducia: “Dopo una settimana difficile abbiamo avuto una grande reazione emotiva”. (Paolo Cianci)
Teramo: Fletcher 17, Diener 14, De La Fuente 13
Montegranaro: Williams 13, Ivanov 12, Cinciarini 7
- Varese festeggia la vittoria in casa di Biella
Angelico Biella-Cimberio Varese 81-89
Varese espugna il Lauretana Forum grazie ad una grande prestazione sotto canestro di Fajardo, Slay e Kangur. All’Angelico è mancata la maturità per gestire l’inerzia dalla propria parte all’inizio del quarto periodo. Fino all’intervallo, Biella è sonnolenta e resta incollata alla partita solo per qualche colpo dei singoli (Soragna e Sosa su tutti) in un attacco paralitico. Buona difesa sugli esterni (anche se Ranniko è un cecchino da oltre l’arco) ma male sui lunghi varesini che strappano troppi rimbalzi offensivi. Nel complesso il primo tempo è da buttare. Subito avanti la Cimberio 6-0 dopo 1’30”, 14-3 dopo 3’. Le prime cinque scelte offensive biellesi sono triple, solo una a segno (Chessa): sarà il leit motive di una partita chiusa con 6/26 dalla lunga distanza. A 45” dalla fine del primo quarto Varese tocca il massimo vantaggio con una tripla di Stipcevic (+13), poi Salyers accorcia sul 17-28. Le percentuali dal campo di Varese sono stratosferiche nei primi 10’: 56% da due, 57% da tre. La difesa biellese ci mette del suo, ma l’inizio degli avversari è da stato di grazia. Fiammata di Soragna che con 5 punti ad inizio di secondo quarto dà speranze all’Angelico, risponde ancora Stipcevic da tre, poi Kangur (21-33). L’Angelico trova il bandolo della matassa al 15’ quando si sveglia Sosa: 11 punti in 5’ con due contropiedi che suonano la carica. A metà partita è (solo) -5: 40-45. Ripresa più convinta dei rossoblu che restano a corta distanza: Sosa mette una tripla sulla sirena in avvio sul -7 e lancia la rimonta chiusa da una bomba di Soragna a 50” dalla sirena del quarto: 58-57 e primo vantaggio Angelico. Infrazione di 24” dall’altra parte del campo, poi ancora Soragna da due e periodo che si chiude sul 60-57. Chiave della rimonta: i falli. Varese entra presto in bonus e con i due lunghi titolari (Fajardo e Slay) con 4 falli perde un po’ di forza sotto le plance. L’inerzia è dalla parte dei biellesi. L’ultimo periodo comincia col canetsro di AJ Slaughter, la tripla di Ranniko e il gioco da tre punti che Viggiano non riesce a completare: +4 Angelico. Fajardo e Salyers ne fanno due per parte ed è 66-62. Poi cala la notte su Biella: solo altri due punti (di Soragna) nei successivi 6’. Sanguinose tre palle perse consecutive da Jurak, Sosa e Viggiano con passaggi rischiosi finiti nelle mani varesine. La Cimberio non sta a guardare e ne mette addirittura 16 (di cui la metà firmati da Slay) negli stessi 6’. Le percentuali dal campo varesine tornano ad essere stratosferiche: 57% sia da due che da tre. L’ex Fajardo punisce duramente Biella: chiuderà con 15 punti, 16 rimbalzi e 30 di valutazione. A -2’ il tabellone mostra un impietoso 68-78 il fallo sistematico non paga. Al Lauretana Forum il finale è 81-89.
Biella: Soragna 16, Sosa 16, Salyers 15
Varese: Slay 20, Rannikko 18, Kangur 15, Fajardo 15
- Donatas Motiejunas, 20 anni, 13,5 punti a gara
Benetton Treviso-Vanoli Cremona 88-86 dts
La Benetton continua la corsa per i playoff, ma fatica tantissimo a superare la Vanoli Braga Cremona, una vera bestia nera per i veneti. Ai ragazzi di Repesa serve un supplementare per portarla a casa, ma soprattutto un Motiejunas gigante: 31 punti, 14 rimbalzi, 16 falli subiti. Treviso all’avvio aggredisce il campo con agonismo e fisicità, come sempre al Palaverde. Markovic è scatenato, il suo ritmo è una delizia per Smith e Motejunas. Sul 14-9 però Cremona trova i suoi uomini chiave: i canestri di Drodzov e Milic chiudono il primo quarto sul 19-19. Ora la Vanoli Braga non sbaglia più un attacco (6/8 nelle triple): sul 30-34 Repesa è nerissimo e chiama time-out. Cambia poco, perché i veneti sono poco lucidi e Cremona approfitta di ogni occasione: il primo tempo si chiude sul 42-45. Giusto: i ragazzi di Mahoric difendono meglio e in attacco trovano sempre la soluzione più semplice. Continua così fino a metà terzo quarto: poi la Benetton decide di abbandonare le proprie paure, di liberarsi dai fantasmi della brutta Final Four di Eurocup. È un’altra Treviso: corre, difende, suda ogni azione. Cremona lascia fare e poi ritorna in vantaggio: un sottomano di Foster chiude sul 62-65 al 30’. Nell’ultimo quarto non c’è più gioco: conta vincere, e si comincia a spingere, mettere le mani addosso. Bulleri qui fa la differenza: il capitano trascina avanti la Benetton, con l’aiuto di un grandissimo Motiejunas. Non basta, perché Cremona non sbaglia una tripla: mancano 2’ e il tabellone dice 77-77. Il finale è da brividi. Nell’ultima azione sull’81 pari Motiejunas stoppa Foster: overtime. Non si segna più, troppa tensione. Poi Treviso scava un piccolo vantaggio di due punti, quello decisivo: Drozdov sbaglia la tripla più importante, sulla sirena.
Treviso: Motiejunas 31, Smith 21, Markovic 15
Cremona: Perkovic 20, Drodzov 17, Milic 13
- Tautvydas Lydeka, 27enne centro lituano
Scavolini Pesaro-Enel Brindisi 84-64
L’imperativo era tenere l’Enel sotto i 70 punti, perché quando accade Brindisi non vince praticamente mai. La Scavolini ha raggiunto l’obiettivo prefissato e continua a inseguire quello più importante: i playoff. Il successo pre-pasquale arriva davanti al record stagionale di pubblico (6.205). Brindisi ha appena chiuso il rapporto con Mo Taylor e ha qualche giocatore acciaccato, Lang è al rientro e si fa sentire. Pesaro vuole puntare sulla difesa ma il 3-12 dopo 3’30” sembra non confermare le aspettative. E invece la Vuelle entra in partita con un po’ di ritardo, ma rispetta i piani: 14-15 al 7’, Hackett firma il primo sorpasso (20-18 al 9’). Pesaro cresce partendo dalla difesa e l’Enel cala nonostante le variazioni tattiche. Brindisi fatica senza Toure, in panchina con due falli e non riesce ad aver un impatto interno. Dixon mette qualche pezza, la Vuelle prende in mano le redini con sempre maggior convinzione (28-23 al 14’). I pugliesi vivono di triple e si confermano sterili in attacco in trasferta, dove hanno vinto solo in una occasione (ad Avellino). Collins e Hackett hanno tre falli dopo 17’ ma i locali non ne risentono. Sale in cattedra Superman Diaz, che con sei punti consecutivi porta i suoi al massimo vantaggio (43-29). Nella ripresa la Scavolini strappa di nuovo: 55-41 con un ispirato Melli e uno sprint maggiore rispetto agli avversari. Il vantaggio biancorosso resta in doppia cifra, tutto parte dalla solidità difensiva (62-47 al 29’). Lydeka (alla miglior prova stagionale) tiene benissimo il passo di Lang e Pesaro comanda anche a rimbalzo. (Camilla Cataldo)
Pesaro: Diaz 15, Hackett 14, Lydeka 13
BrindisiI: Dixon 19, Diawara 15, Lang 13
- Dimitri Lauwers, 31 anni, alla miglior gara stagionale
Air Avellino-Sassari 92-87
Avellino a due punti dai playoff con un Lauwers da record (27 punti, massimo in carriera): troppo poco il terzo quarto di Sassari da 31 punti per poter rovinare la festa del Pala Del Mauro. La fluidità del gioco di Avellino, dettata da un Green dominante, ha fatto il paio con la leggerezza difensiva di Sassari per almeno tre quarti di gara. Due triple di Lauwers (14-4 al 4’) costringono Sacchetti al primo time-out, mentre Thomas vince il duello con White (28-14 al 10’). L’Air trova il modo di allungare grazie alle triple aperte di Lauwers e Cortese. Il belga è in serata (40-22 al 15’) e Vitucci trova il modo di far rifiatare Thomas sul +20 (45-25 al 17’) con l’inedita coppia Cortese-Infanti in ala. Sassari latita sotto canestro, dove il bottino degli irpini potrebbe essere anche maggiore (50-33 al 20’). Se White non punge, coach Sacchetti ha bisogno di nuovi protagonisti: Plisnic con otto punti rianima il match in avvio di ripresa. Sassari va in fiducia, alzando l’attenzione in difesa e con White ritorna in scia (60-55 al 27’). Avellino s’incarta in attacco, ma trova le triple provvidenziali di Green e Lauwers. L’Air non vuole rischiare e si affida alle conclusioni interne. Un paio di magie di Thomas e la sesta tripla di Lauwers riportano il vantaggio in doppia cifra. Sassari ne ha ancora e con Cittadini e Diener torna sul -5 (84-79): tutto vano perchè il concreto Johnson e la schiacciata di Szewczyk chiudono i giochi. (Massimo Roca)
Avellino: Lauwers 27, Thomas 23, Green 14
Sassari: White 18, Diener 16, Plisnic 15