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Siena tiene Milano a distanza. Cantù battuta, Brindisi ultima

Creato il 07 gennaio 2011 da Basket - Di Tutto Un Po'

La Montepaschi passa ad Avellino e riporta a 4 punti il vantaggio sull’Armani. Bennet k.o. a Pesaro dopo 5 successi di fila: la vetta è più lontana. Teramo batte Cremona e lascia l’Enel, travolta a Treviso, da sola in coda alla classifica

Il vittorioso ritorno di Dan Peterson sulla panchina di Milano ieri ha fatto da prologo alla 13ª giornata, che oggi completa il suo programma con tutte le altre partite.

Lottomatica Roma-Fabi Montegranaro 88-73

Riprende ritmo e gioco Roma dopo il k.o. di Caserta: contro Montegranaro arriva una vittoria in scioltezza (88-73) con cinque uomini in doppia cifra e una netta superiorità a rimbalzo (53-40) che bilanciano le cifre rosse al tiro (47% da due e 29% da tre). La Lottomatica va al riposo lungo sul +8, sprecando più volte la possibilità di dare un’impronta ben più decisa al match sul 30-17 di inizio secondo quarto, con un gioco da tre punti di Djedovic, ancora una volta il migliore in campo, che sfiora la tripla doppia con 18 punti, 12 rimbalzi e 9 falli subiti. La Fabi subisce sempre troppo a rimbalzo, paga l’incertezza di Ray (sei perse), fatica a restare attaccata alla partita. Il massimo sforzo, la squadra di Pillastrini, lo produce all’inizio della terza frazione (42-40), resiste come può allo strapotere fisico di Roma che allunga nel finale con due triple di fila dell’ex Vitali (67-58). Nell’ultimo quarto, così, c’è solo da gestire il vantaggio che anzi aumenta.

Roma: Djedovic 18, Traore e Dasic 13
Montegnararo: Ivanov 15, Ford 13, Jones e Ray 11

Treviso non vinceva in casa dal 28 novembre. Ciam/Cast
Treviso non vinceva in casa dal 28 novembre

Benetton Treviso-Enel Brindisi 90-66

Dopo due sconfitte consecutive, la Benetton Treviso torna al successo, senza troppa fatica: la resistenza dell’Enel Brindisi è davvero debole, e al Palaverde finisce 90-66. La partita non inizia mai. La Benetton va a canestro con una facilità esagerata, e dopo 5 minuti è avanti 20-4. Toolson sembra rinato, punta sempre il ferro: subito 8 punti per il mormone. Il giovane Cuccarolo, che con i suo 219 centimetri è l’uomo più alto d’Italia, sorprende tutti segnando 6 punti di fila. E Brindisi? Fragile in difesa, in attacco è anche peggio: la squadra di Bechi tira male (29% dal campo) e perde troppi palloni. Roberson non ne indovina una, ma anche Dixon sembra impacciato contro la sua ex squadra. Chi ci crede è Diawara: l’ultima volta che aveva giocato al Palaverde, aveva perso uno scudetto all’ultimo tiro. Maresca, altro ex di Treviso, gioca un secondo quarto stellare: 11 punti con 3/3 nelle triple. Per questo il divario a metà gara (46-33) è contenuto, se si pensa alla qualità espressa in campo (62-29 la valutazione per Treviso). Si riprende e Gentile chiude i discorsi con due triple fulminanti. Sotto di 20 punti, si spengono anche le energie di Maresca e Diawara. Il terzo quarto si chiude 70-50: nessuno si aspetta più sorprese. (Alberto Mariutto)

Treviso: Toolson 14, Smith e Motiejunas 12
Brindisi: Diawara 18, Maresca 13, Lang e Pugi 8

Andrea Michelori, 34 anni, seconda gara da titolare. Ciam/Cast
Andrea Michelori, 34 anni, seconda gara da titolare.

Air Avellino-Montepaschi Siena 75-79

Siena espugna Avellino e, con due giornate di anticipo, guadagna la matematica certezza di chiudere al comando il girone d’andata. Air in balìa dell’avversario per oltre trenta minuti ma che con un perentorio parziale di 17-2, nell’ultimo quarto ha dato un po’ di brio ad una gara altrimenti già decisa alla fine del terzo periodo. Un match dai due, tre volti, quello andato in scena al Pala Del Mauro, una gara tanto pazza quanto, inaspettatamente equilibrata ed emozionante. Avellino parte forte con Thomas, ma poi si affloscia, nonostante il quintetto inedito mandato in campo da Pianigiani con Michelori e Carraretto contemporaneamente sul parquet. Siena tiene botta (14-21 al 10’) e prende il largo grazie all’ingresso dei senatori (27-40 al 20). Da Kaukenas a Lavrinovic, per finire col chirurgico Ress, la Montepaschi ingrana la quarta grazie agli uomini in uscita dalla panchina. Con il 60% dal campo dei toscani ed un pacchetto esterni spuntato, la Scandone sembra non aver mai i numeri per la rimonta (44-62 al 30’). Negli ultimi dieci minuti arriva però il pesante break propiziato da Dean e, nel concitato finale, c’è bisogno di tre triple di Stonerook e Carraretto per scongiurare una clamorosa sconfitta. (Massimo Roca)

Avellino: Dean 21, Thomas 18, Szewczyk 16
Siena: Kaukenas e Lavrinovic 14, McCalebb 13

Marco Cusin celebra il ritorno alla vittoria di Pesaro. Ciam/Cast
Marco Cusin celebra il ritorno alla vittoria di Pesaro

Scavolini Pesaro-Bennet Cantù 76-75

Dopo tre sconfitte consecutive, la Scavolini ritorna a vincere e lo fa interrompendo la cinquina di Cantù, la squadra più in forma del lotto. Match equilibrato, non bello ma intenso. Pesaro non ha mai indietreggiato e ha vinto di squadra, con Diaz sopra tutti. Cantù gioca sempre senza Markoshvili, la Vuelle ha Almond e Lydeka con qualche problema fisico. La Scavolini si porta sul 23-17 sfruttando l’ottimo inizio di Cusin, i brianzoli rispondono con un break nel secondo periodo, chiuso a più 7 (33-40). Mazzarino è un killer dai 6,75, Diaz e Collins tengono in scia i locali. I ritmi sono bassi, quelli che di solito favoriscono gli uomini di Trinchieri. Al 27’ è 46-51 e Collins esce dolorante all’inguine. Marconato rompe più volte il ghiaccio per Cantù, che nel terzo periodo vede il canestro più stretto. E’ 53 pari a 43” dal terzo intervallo, le atletiche fiammate di Guillermo Diaz danno sostanza alla manovra pesarese. Il break interno recita 8-0 e Pesaro approccia il quarto periodo con due punti di vantaggio in dote. Rientra Collins, Almond però continua ad essere un dannoso fantasma. Ci pensa Traini a fare l’americano e con lui in regia e con l’Mvp Diaz la Vuelle si porta a +2 a 5’ dalla fine, guidando la lotta a rimbalzo. La Scavolini è cresciuta moltissimo in difesa e non ha mai abbassato la guardia. A 34” dalla fine Pesaro comanda di 5 (71-66). Pioggia di tiri liberi, sul 75-72 a 4” il fondamentale Hackett fa uno su due e la tripla del buon Tabu a fil di sirena è una beffa perché riduce a un punto lo scarto. (Camilla Cataldo)

Pesaro: Diaz 15, Collins, Cusin e Hackett 14
Cantù: Green 15, Tabu 14, Marconato e Mazzarino 10

A Cremona non è bastato il massimo dell'anno di Perkovic. LaPresse
A Cremona non è bastato il massimo dell’anno di Perkovic

Tercas Teramo-Vanoli Cremona 89-83

Teramo supera Cremona al termine di una gara prima dominata, poi rimessa sorprendentemente in discussione nel finale. Priva di Milic, la squadra di Mahoric resta in partita nel primo quarto, condotto a più riprese, ma nulla può nella seconda frazione contro l’incredibile intensità messa in campo da Diener (11 punti con 4 tiri nei primi 3 minuti) e compagni, che per diversi minuti chiudono la via del canestro ai biancazzurri. Il 32-15 di parziale del secondo periodo, frutto anche delle iniziative di Zoroski e della lucidità con cui Teramo legge i cambi di difesa degli avversari, sembra segnare la gara. Nella ripresa Cremona dimostra comunque di essere viva, sfruttando con Perkovic e Foster le palle perse dai padroni di casa per rifarsi sotto fino al -10. Teramo gestisce fino a metà ultimo quarto, poi la gara cambia volto: le difficoltà teramane ad attaccare la 3-2 e il fallo tecnico fischiato a Davis consentono alla Vanoli di riportarsi a -2 a 3 minuti dalla fine. Nelle azioni decisive Diener si conquista la palma di Mvp segnando la tripla che spegne le speranze cremonesi e i liberi della sicurezza. Teramo abbandona l’ultima posizione in classifica mentre Cremona torna a casa con la quarta sconfitta negli ultimi 5 incontri. (Paolo Cianci)

Teramo: Diener 28, Zoroski 19, Boscagin 10
Cremona: Foster 21, Perkovic 20, Rowland 16

Massimo stagionale per il greco Dimitrios Tsladaris. Ciam/Cast
Massimo stagionale per il greco Dimitrios Tsladaris

Cimberio Varese-Sassari 84-91

Basta un’attenta regia del play Diener (20 punti, 4 assist e 6 rimbalzi) per innescare White da “tripla doppia” (19 punti, 12 rimbalzi e 10 falli subiti) e il cecchino greco Tsaldaris (16 punti nella ripresa con 6/11 da fuori) permettendo a coach Sacchetti di condurre Sassari a una vittoria esterna sul “suo” parquet di Masnago. Di fronte all’inconsistenza attuale della Cimberio (5 sconfitte di fila), sono ancora una volta gli esterni avversari a prendere il sopravvento del match. E così, dopo i 26 punti di Zoroski e di Sosa, capaci negli ultimi 15 giorni di far banchettare a Varese dapprima Teramo e poi Biella, tocca al trio sardo aprire l’ultimo quarto con un parziale di 11-2 che fa precipitare i biancorossi di casa al -11 del 33′ (65-76), mai più recuperato. In una serata in cui Slay non riesce ad approfittare dei soli 14 minuti di Hunter, subito alle prese con il quarto fallo, la Dinamo prende il sopravvento dell’area colorata catturando ben 42 rimbalzi, tra cui molti in attacco nel momento del break decisivo. A Varese non è bastato il solito Goss (8/15 al tiro, 5 palle recuperate e 8 assist), ancora una volta l’unico a meritarsi un voto del tutto positivo, per sopperire a carenze soprattutto difensive ma anche sul versante atletico di una squadra ora ufficialmente in crisi. (Antonio Franzi)

Varese: Goss 19, Slay 14, Galanda, Thomas e Righetti 10
Sassari: Tsaldaris 23, Diener 20, White 19

A.J. Slaughter, 23 anni, viaggia a 13 punti di media. Ciam/Cast
A.J. Slaughter, 23 anni, viaggia a 13 punti di media

Angelico Biella-Canadian Solar Bo 80-75

L’Angelico sale al quinto posto in classifica, avvicinando il traguardo della Coppa Italia di Torino, vicino in concreto, ma lontano viste le prospettive di partenza in questo campionato nel quale la gioventù di alcuni elementi chiave come Sosa e Slaughter consigliavano cautela. Invece a farne le spese è stata anche la Canadian Solar battuta e beffata nella volata finale, dopo aver condotto per quasi tre quarti. Ha segnato il match il tecnico fischiato a Jurak per proteste al 28′: quinto fallo e pubblico che entra in partita, dando sprint all’Angelico. Nonostante la rotazione ulteriormente acciaccata i padroni di casa fanno il vuoto con Slaughter e Salyers, con capitan Soragna che mette il sigillo dalla lunetta a 2″ dalla fine. Bologna torna a casa delusa e arrabbiata con sé stessa: Poeta e Sanikidze a mezzo servizio e Kemp assente ingiustificato non sono scusanti buone vista la disparità dei due roster. Bene Koponen e Winston, però avulsi dal resto dei compagni. (Gabriele Pinna)

Biella: Slaughter 18, Suton 13, Sosa 11
Bologna: Koponen 22, Winston 15, Poeta 13



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