La rielezione di Ernest Bai Koroma , l’uomo dell’ All People’s Party(APC), senza dubbio significa un impegno serio e non più tramandabile per l’uomo politico e sopratutto tantissime aspettative per la gente comune, che ha salutato il proprio leader per le strade di Freetwon, con cortei festosi, non appena il risultato della vittoria è stato reso ufficiale.
Il risultato delle urne,dopo le votazioni del 17 novembre, ha premiato Koroma con il 59% dei consensi mentre il suo principale contendente, Julius Maada Bio ha riportato solo il 38% in rapporto alla soglia fissata del 55% , indispensabile per il superamento delle elezioni al primo turno.
C’è al momento solo l’incertezza dei risultati delle elezioni legislative e amministrative, che sono state contestuali alle presidenziali, a causa del sospetto di brogli.
Quando in apertura si diceva d’impegno serio per Koroma si alludeva al miglioramento generale urgente delle condizioni di vita della popolazione della Sierra Leone, che al 78% è decisamente povera e tira avanti con poco più di un dollaro al giorno in media.
Occorrono inoltre interventi nel settore della sanità, specie per bambini sotto i cinque anni e le donne e, poi, nel campo dell’istruzione a partire dalle scuole dell’infanzia e le primarie.
E ,ancora,c’è l’urgenza di introdurre sul territorio scuole di arti e mestieri, per creare lavoro specie per i giovani.
Non bisogna, infatti, dimenticare che la Sierra Leone ha passato ben undici anni di guerra civile con migliaia di morti e tutta una serie di devastazioni a più non posso, che l’hanno messa letteralmente in ginocchio.
E, oggi, ha una popolazione costituita in prevalenza da gente giovane.
Il successo di Koroma,ad esempio, è attribuibile, probabilmente, anche all’attenzione da lui dedicata ai programmi di assistenza sanitaria gratuita per l’infanzia e, in parte, all’elettrificazione del Paese.
Elettrificazione che, comunque, deve essere completata nelle aree rurali.
Se si riuscisse a governare con onestà il Paese, la qualità della vita per la gente comune potrebbe, in tempi brevi, fare un salto di qualità .E questo perché il sottosuolo della Sierra Leone è ricco di minerali pregiati (rutilio, oro, ferro, bauxite ) e pietre preziose oltre che di diamanti e un po’ di petrolio, scoperto recentemente.
Insomma le chance ci sono tutte.
Ora toccherà a chi governa l’intento non svendere il proprio Paese come, purtroppo, la “casta” africana (e naturalmente non solo in Sierra Leone) è solita fare quando intravede la possibilità di una ricca “cresta” sul “compro” e “vendo”.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)