Siete lo stesso coinvolti

Creato il 14 dicembre 2011 da Francesco Sellari @FraSellari

E adesso, da Casa Pound si difendono minacciando di querelare chiunque accosti il nome e l’operato della loro associazione a Gianluca Casseri, l’uomo che, senza un motivo, ha ucciso due venditori ambulanti, Samb Modou, 40 anni,  Diop Mor, 54 anni a Firenze e ne ha feriti altri tre (come ha giustamente notato Baruda, molte ore dopo l’accaduto non avevano ancora un nome, come se non meritassero di più, come se la loro stessa esistenza fosse totalmente racchiusa nel loro essere senegalesi – africani -  non nel loro essere persone con un nome, una storia di fatica e sacrificio, una famiglia, forse dei figli…).

Dicono che Casseri non c’entrasse niente con CPI, frequentava la sede di Pistoia ma non era un associato. Era una persona con problemi psichiatrici, autore di un gesto senza senso. Sul loro più importante forum di discussione, l’argomentazione più rilanciata per smontare la possibile strumentalizzazione, è che, in fondo, non si può attaccare un’organizzazione per l’azione di un singolo. Quanti assassini, criminali, camorristi sono dei buoni cristiani che tutte le domeniche vanno a messa? Chiaramente, nessuno si sognerebbe mai di attaccare la Chiesa perché tra i suoi fedeli si nascondono dei violenti. Qualcuno cita anche il caso di Luca Bianchini, coordinatore di un circolo del Pd a Roma, accusato di essere l’autore di una serie di stupri. A nessuno è venuto in mente, giustamente, di parlare del Pd come di un partito di stupratori.

Il ragionamento fila liscia: non fa una piega vero?

Non esattamente. Perché il meccanismo alla base della strumentalizzazione di cui si sentono vittime è in realtà lo stesso tipo di ragionamento che loro stessi seguono quando, ad esempio, si tratta di stigmatizzare una intera minoranza per le azioni di un singolo. Che poi non è nient’altro che il meccanismo alla base della xenofobia.

Nel 2009, a Ostia, i “fascisti del terzo millennio” – cantando slogan come Strutture, diritti per rom e clandestini, ma pochi asili nido per i nostri bambini o Diritto alla casa, diritto al lavoro, non ce l’abbiamo noi, non ce l’avranno loro  – chiedevano la chiusura di un campo nomadi. Perché? Perché un uomo ubriaco, di etnia rom, probabilmente abitante del campo, aveva investito con la sua automobile 13 persone a una fermata dell’autobus.

Io, oggi, sarei legittimato o meno a chiedere la chiusura della sezione pistoiese di Casa Pound?

Casa Pound si è costruita l’immagine di una nuova realtà giovane, capace di comunicare, “di lotta e di governo”, brava ad interloquire costantemente con le giunte comunali del Pdl, raccattando prebende e mantenendo allo stesso tempo un’immagine movimentista. Si presenta come soggetto innovatore, oltre i “tradizionali” concetti di destra e di sinistra (il leader Iannone parla di un non meglio identificato “Estremo Centro Alto”). Il modello che propongono, tuttavia, non è semplicemente di destra. E’ razzista. Mutuo sociale? Si, ma solo per i cittadini italiani, che risiedano in una regione da almeno cinque anni. Diritti per le donne/madri lavoratrici? Si, ma solo per le donne italiane… Tra le loro azioni e quella di Casseri non c’è nessuna relazione, è scontato precisarlo, proprio per non cadere nel trabocchetto della strumentalizzazione. Ma sono due manifestazioni diverse dello stesso modo di intendere lo straniero: un nemico, un pericolo, per la nostra società, per i diritti delle nostre famiglie e dei nostri lavoratori

Amara considerazione finale: da Jerry Masslo, ai due venditori ambulanti di Firenze, passando per i sei di Castel Volturno,  i roghi di Ponticelli e di Torino, i fatti di Rosarno…
Che cosa dobbiamo aspettarci ancora?


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