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Siete voi che siete imbranati

Da Bussola
Quando le tue cognate ti chiedono la cortesia di tenere ibambini per una mezza giornata causa trasloco di una delle due, pensi che lasituazione è sotto il tuo pieno controllo e ce la puoi fare.
I tre bambini adorano te e tu adori loro, quindi qualemigliore occasione per divertirsi un po’ tutti insieme….Decido quindi di ritornare io un po’ bambina e far diventareloro un po’ grandi, tanto per accorciare le distanze. Compro quindi per tuttigrandi e piccini, dei grembiuli personalizzati con i propri nomi, oltre a deicappelli da cuoco, e pianifico di dedicare la giornata alla preparazione deibiscotti alla farina di grano saraceno. A me il metodo Montessori me fa ‘na pippa!
Neigiorni precedenti organizzo il tutto, compro i grembiuli, gli ingredienti per ibiscotti, e preparo anche dei piccoli attestati per ricordo della giornata. Chiamo anche mia sorella per chiedere lasua disponibilità, ad un aiuto extra ai fornelli.
“Ho pensato a tutto” mi dico, e ne sono quasi convinta.Lo continuo a credere fino a quando la sorella di Fab midice per telefono“Non ti preoccupare, la piccola te la mando completa ditutto, pannolini e tutine per cambiarla”Non ho il coraggio di dir nulla. Quando riattacco, raccontola telefonata a Fab
“Mi ha detto che ci manda i pannolini?!?! Io non so nemmenoda dove iniziare ….. ma come facciamo se se la fa addosso?????….anzi no….Sesuccede ci pensi tu….. Ti sei sempre vantato con i tuoi amici che grazie aituoi nipoti hai maturato con i bambini una grande esperienza…. E che non hai alcunproblema nel cambiarli”
Fab trasale“Ma lo dicevo così per dire…. È accaduto una sola volta…..echi se lo ricorda più come si fa”
“Vabbè se lo hai fatto una volta …..ci riuscirai benissimoanche una seconda….allora siamo intesi…. A cambiarlo ci pensi tu!”Lui annuisce, non molto convinto.Arriva, il sabato. La mia casa si popola di nanerottoli.Spiego le regole della giornata ai nipotini gongolanti all’idea di far ibiscotti come i grandi. Mame caradirige le manovre in cucina, misura gliingredienti con grande maestria. Insieme leggiamo la ricetta, e di volta involta coinvolgiamo i bambini nelle fasi più semplici, che nella preparazionedei biscotti sono molte.Procede tutto splendidamente, fino a quando non si sente unolezzo nauseabondo provenire da sotto il tavolo. Mi chino a guardare cosa è successoe non ci metto molto tempo a capire che proviene da un angioletto biondo chegioca serafico con un bambolotto
“Faaaaaaaaaaaaaaab è arrivato il tuo momento?!?!”Lo chiamo. Giunge a monitorare la situazione e subito dopolo vedo sfilare da dentro la sua tasca il suo cellulare.
“Non ci penso proprio…. Ora chiamo mia sorella e le dico divenirsela a cambiare da sola…..”Parla due minuti e vedo che chiude la telefonata borbottando
“Odio quando io parlo di cose serie e queste mi prendono ingiro”
Si decide quindi a prendere la bambina e a portarla nellastanza da letto. A me scappa da ridere.
“Però tu vieni almeno…” Più che una preghiera è un’imprecazione.
La bimba in tutto ciò non dice nulla. Si lascia portarenella stanza.
Decido di prenderla io, di sdraiarla sul letto e iniziare leprime manovre.
Quando apro il pannetto si scatena una puzza pestilenziale…..la bambina è tutta piena di cacca
“Oh madonna… e ora?.... Fab che si deve fare”Lui scappa e corre in bagno.
“Mi sto sentendo male…..Non ce la posso fare…. Sto male….” Ha deiconati di vomito.Mi irrito
“Guarda che ci dovevi pensare tu???? Dimmi almeno che devo fare????”
“Non so…. Io sto male.... veramente sto male….E’ una puzzapestilenziale... sto morendo”Sento altri conati di vomito.
Guardo la bambina. E’ un angelo biondo, con gli occhiazzurri come il mare. E’ un angelo ricoperto di cacca, e io non so cosa fare.Lei se ne sta lì che non dice nulla e mi guarda, aspetta gli eventi e io conlei.
Ci guardiamo alcuni minuti negli occhi in attesa che accadaqualcosa. Nessuno delle due sa come rendersi utile.
Sento Fab che chiama mia sorella, e le chiede se può venirein mio soccorso. Lei lascia i biscotti, i bambini più grandi e ci viene asalvare.“Dove sono le salviettine?!?!” Mi chiede
“Non lo so… forse nello zainetto. ” Effettivamente sono lì.
Insieme ci coordianiamo.
Quando finiamo le chiedo
“Ehi scusa ma tu dove hai imparato a cambiare una bambina…..ma hai cinque anni meno di me… come fai ad esser così esperta”“Da nessuna parte… siete voi che siete imbranati!!!”
Siete voi che siete imbranatiSiete voi che siete imbranati
Siete voi che siete imbranatiSiete voi che siete imbranati
Siete voi che siete imbranatiSiete voi che siete imbranati

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