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Signore e Signori, l’arte è servita

Creato il 09 marzo 2014 da Federbernardini53 @FedeBernardini

Signore e Signori, l’arte è servita

“Il cous cous tabarchino”

Anche la cucina, oltre ad essere elemento costitutivo della cultura di un popolo, può rivelarsi una forma d’arte che, come nel caso della comunità tabarchina, rappresenta la sintesi della tradizione mediterranea.

I Tabarchini sono i discendenti di quei Genovesi che nel 1542 si stabilirono sull’isola di Tabarka, di fronte alle coste tunisine, per dedicarsi alla pesca del corallo. Due secoli dopo, quando, a causa dell’eccessivo sfruttamento dei banchi, il corallo cominciò a scarseggiare, una parte di loro chiese al re Carlo Emanuele III di potersi trasferire sull’Isola degli Sparvieri, a Sud-Ovest della Sardegna, allora disabitata, per dedicarsi alla pesca, e su quella che oggi è l’Isola di San Pietro edificarono, in onore del loro benefattore, la città di Carloforte.
Una piccola comunità alloglotta in terra sarda, hanno conservato il loro antico dialetto, come i Catalani di Alghero. Un popolo di pescatori in una terra di pastori che hanno sempre guardato al mare con sospetto, perché è dal mare che arrivano gli invasori. Ma anche un popolo di poeti e ogni anno, a Ozieri, dove si premiano i migliori poeti sardi, due sezioni speciali sono riservate ai Tabarchini e ai Catalani.
Storie di ieri e di oggi del “Mare Nostrum”.

Federico Bernardini

Illustrazione tratta da Google immagini



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