Un tempo si facevano chiamare addirittura "e c c e l l e n z a"!!! Oggi, più democraticamente, "signor prefetto". E' il segno dei tempi! Un tempo gli uffici presieduti dal prefetto si chiamavano Palazzo del Governo, poi Prefettura, oggi Ufficio territoriale del governo. E domani, chissà!? Con questi chiari di luna, con il conflitto di attribuzioni e competenze tra Prefettura, Regione, Comune e Provincia che ne fanno spesso e volentieri degli inutili quanto onerosissimi doppioni, ma soprattutto con i costi di gestione non più sostenibili dalla collettività per certi "apparati-burocratici" che non restituiscono in termini di efficienza ed efficacia dei servizi resi quanto i cittadini sono costretti a versare nelle casse dello Stato per mantenerli ancora in vita, le Prefetture rischiano addirittura di essere chiuse! "Ignorante" del lessico burocratese, Don Maurizio Patriciello - uno che tutti i giorni si misura con la vita reale della gente e con i problemi concreti del vivere quotidiano, non certo con timbri e scartoffie, uno che parla a tu per tu con i suoi parrocchiani e che quando si rivolge al suo "principale", IL PADRETERNO, lo fa chiamandolo "SIGNORE" - s'è beccata una sonora quanto anacronistica strigliata! Ebbene, nel corso di una riunione in Prefettura sull’emergenza dei roghi tossici di rifiuti in provincia di Napoli (cui erano presenti, tra gli altri, venti sindaci, i vertici delle forze dell’ordine, rappresentanti di Regione, Provincia e Asl ed esponenti di vari comitati di cittadini), il prete anticamorra della parrocchia di Caivano ha avuto la incauta disavventura di rivolgersi al prefetto di Caserta, chiamandola "signora", la qual cosa ha mandando su tutte le furie il prefetto di Napoli, che ha tentato di "difendere" la sua collega rimproverando duramente il sacerdote. "Non ci può chiamare signori", è esploso il signor prefetto rappresentante del governo nel capoluogo campano. La dura reprimenda a don Maurizio perché si è rivolto al prefetto di Caserta chiamandola solo "signora" e non "signor prefetto" è finita subito in Rete! Chissà se lassù qualcuno, collegato a internet, ha riferito dell'accaduto al GRANDE CAPO? Una cosa è certa, se così fosse Don Maurizio si prenderebbe un altro bel cicchetto pure dal Padreterno per aver chiamato i prefetti così come fa con Lui: "SIGNORE"!!!
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Un tempo si facevano chiamare addirittura "e c c e l l e n z a"!!! Oggi, più democraticamente, "signor prefetto". E' il segno dei tempi! Un tempo gli uffici presieduti dal prefetto si chiamavano Palazzo del Governo, poi Prefettura, oggi Ufficio territoriale del governo. E domani, chissà!? Con questi chiari di luna, con il conflitto di attribuzioni e competenze tra Prefettura, Regione, Comune e Provincia che ne fanno spesso e volentieri degli inutili quanto onerosissimi doppioni, ma soprattutto con i costi di gestione non più sostenibili dalla collettività per certi "apparati-burocratici" che non restituiscono in termini di efficienza ed efficacia dei servizi resi quanto i cittadini sono costretti a versare nelle casse dello Stato per mantenerli ancora in vita, le Prefetture rischiano addirittura di essere chiuse! "Ignorante" del lessico burocratese, Don Maurizio Patriciello - uno che tutti i giorni si misura con la vita reale della gente e con i problemi concreti del vivere quotidiano, non certo con timbri e scartoffie, uno che parla a tu per tu con i suoi parrocchiani e che quando si rivolge al suo "principale", IL PADRETERNO, lo fa chiamandolo "SIGNORE" - s'è beccata una sonora quanto anacronistica strigliata! Ebbene, nel corso di una riunione in Prefettura sull’emergenza dei roghi tossici di rifiuti in provincia di Napoli (cui erano presenti, tra gli altri, venti sindaci, i vertici delle forze dell’ordine, rappresentanti di Regione, Provincia e Asl ed esponenti di vari comitati di cittadini), il prete anticamorra della parrocchia di Caivano ha avuto la incauta disavventura di rivolgersi al prefetto di Caserta, chiamandola "signora", la qual cosa ha mandando su tutte le furie il prefetto di Napoli, che ha tentato di "difendere" la sua collega rimproverando duramente il sacerdote. "Non ci può chiamare signori", è esploso il signor prefetto rappresentante del governo nel capoluogo campano. La dura reprimenda a don Maurizio perché si è rivolto al prefetto di Caserta chiamandola solo "signora" e non "signor prefetto" è finita subito in Rete! Chissà se lassù qualcuno, collegato a internet, ha riferito dell'accaduto al GRANDE CAPO? Una cosa è certa, se così fosse Don Maurizio si prenderebbe un altro bel cicchetto pure dal Padreterno per aver chiamato i prefetti così come fa con Lui: "SIGNORE"!!!
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