Prendete un uomo prevalentemente vestito di nero,cieco per meta',un archetto da violoncellista usato per accarezzare le corde della chitarra e una voce celestiale che sbatte sulle valli remote di Reykjavik frammenti di "echoes pinkfloydiane" e riverberi deep scandinavi.
Questi sono i Sigur Ros, nome che deriva dalla figlia di uno dei membri della band, la piccola Sigurros,Rosa della Vittoria, avamposto europeo di un genere volgarmente definito post rock, in realta' la colonna sonora di una vita, l'introspezione di uomini alla ricerca della verita', inno di qualsiasi evento raffigurante la forza della natura, una spinta a conoscere una piccola isola dominata da ghiacci, vulcani e geyser. Popplagio si propone quale sicuro cavallo di battaglia di questo gruppo di artisti che in Heima mostrano l'Islanda in un tour casalingo che inizia con la luce e finisce con la luce...